• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Honduras: ucciso un altro militante

Honduras: ucciso un altro militante

Sono 101 gli attivisti uccisi in Honduras dal 2010 al 2014. Questa volta è toccato a Nelsen Garcia, di 38 anni assassinato con colpi sparatigli in faccia a Rio Chiquito, per aver difeso i diritti degli Indios.Nelsen Garcia era un militante del Copinh, organizzazione che si batte contro le Multinazionali, diventate un vero cancro per un territorio spogliato e violentato.

Garcia è stato ammazzato subito dopo una manifestazione attuata dagli indigeni, espropriati anche delle loro misere abitazioni. Dopo il colpo di Stato del 2009 le multinazionali stanno acquisendo un potere non indifferente; ci si serve anche di mercenari, utilizzati per intimidire con le armi le comunità ricadenti nei terreni da espropriare. Già la morte di Berta Caceres aveva suscitato sdegno ed indignazione nel mondo, ma evidentemente il sacrificio di una donna dedita alla causa dei più deboli, non ha affatto scalfito gli interessi di chi continua imperterrito ad andare avanti, sbarazzandosi di chiunque gli si opponga.

Un chiaro segnale, per dire che chiunque abbracci la difesa dei diritti e dell’ambiente farà la stessa fine.Garcia era padre di cinque figli e non ha esitato a continuare l’opera della Caceres, che aveva tracciato un solco per la difesa dei diritti inalienabili degli ultimi e la difesa di un ambiente che diventa ragione di vita, da tutelare ed amare, rimettendoci la vita se necessario.

Le notizie che si susseguono dimostrano come questi crimini vengano catologati in Honduras come episodi isolati, che non si collegano alla lotta politica in atto tra organizzazioni ambientaliste e governi compiacenti. Intanto l’assasinio di un altro militante testimonia il clima di persecuzione da parte dei governativi chiamati a sedare le proteste in atto. Non solo, anche il testimone per la morte di Berta Caceres viene controllato a vista come tutti gli attivisti del Copinh.

Ci sono interessi tanto grandi, da cancellare la vita delle persone e nonostante in difesa dell’Ambiente si facciano summit e si stabiliscano linee guida da seguire, alla fine sono solo gli interessi dei pochi a prevalere. L’Honduras ed il prossimo referendum sulle trivelle, rappresentano due facce di una stessa medaglia.

Il diritto dei popoli ad autodeterminarsi è fondamentale per la tenuta della democrazia. In Honduras i militanti che lottano per un ambiente non inquinato dalle multinazionali è un segno di civiltà che riguarda non solo gli honduregni ma tutti noi. Berta non è morta, che diventi il simbolo della lotta contro lo sfruttamento selvaggio di ciò che ci rimane: l’ambiente

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità