Grillini, grullini e grulli. Quando a capire poco ci vuole niente
Su alcuni giornali vicini all’opposizione, in occasione della contestazione del Presidente del Senato Schifani avvenuta a Torino, si sono lette delle vere e proprie idiozie.
Non uso, di solito, termini così forti, ma una serie di articoli in cui dei cittadini italiani venivano insultati in ogni modo da alcune delle nobili penne della sinistra, mi hanno fatto venir voglia di risponder loro per le rime.
Io, per intenderci, non sono un "grullino", per usare il “simpatico” neologismo coniato da Vittorio Zucconi; anzi, per ragioni mie personali, non sopporto neppure il comico genovese. Questo però non significa che sono così idiota da non capire che Grillo, oltre a pescare dentro alla sinistra, trova i propri voti anche, forse soprattutto, tra le legioni degli astenuti; tra quell’infinità di elettori, quasi il 40 per cento alle ultime europee, che sono scappati dalla politica perchè se è vero che i politici - contrariamente agli editori - non sono tutti uguali, è pure vero che i partiti fanno tutti, ognuno a modo proprio, uniformemente schifo a chiunque abbia un minimo senso della giustizia.
Ho votato PD in questi anni, e una volta IDV, ma sempre turandomi, per un motivo o per l’altro, il naso; tanti altri cittadini italiani, davanti allo spettacolo offerto dai soliti noti se ne sono semplicemente andati al mare o in montagna.
Le elezioni, cari i miei soloni di una sinistra a vocazione maggioritaria, ma eternamente minoritaria, si vincono fornendo a questa gente dei motivi validi per tornare a votare. Se il PD è quello che è - uno sfacelo di partito guidato da uno sfacelo di dirigenti - benvenuti siano Grillo, Di Pietro, il Commissario Montalbano e Furia Cavallo del West se servono a convincere qualche punto percentuale di elettori a tornare a votare. Se lo si capisce, bene, se non lo si capisce si è proprio dei grulli, senza inutili diminutivi.
C’è un disprezzo delle opposizioni diverse al PD, che trasuda dagli articoli di certi giornalisti , in particolar modo di Repubblica, che mi fa solo girare le scatole.
Pretenderebbero, i nostri brillante analisti, che gli italiani votassero per il Partito Democratico a prescindere da qualunque altra considerazione, per puro antiberlusconismo - io farò esattamente così, possono stare tranquilli – e sono lesti ad accusarli di qualunquismo - da che pulpito compagnucci belli degli anni 70. Oggi probabilmente sareste leghisti, trent’anni prima sareste stati fascisti, ma è un opinione mia; sicuro che voi grillini proprio mai: non c’è trippa per gatti da quelle parti. Se non sei Grillo, ovviamente - se si permettono di contestare usando altre forme che una domanda in carta da bollo.
Di trattare i cittadini come tali, invece, né a loro né ai lungimiranti dirigenti del loro partito di riferimento passa minimamente per la testa.
Come dovrebbe conquistare il voto dei cittadini, l’opposizione, in una democrazia? Semplice: dimostrando di saper fare il lavoro del governo meglio di chi al governo c’è. Indicando un Presidente del Consiglio in pectore e nominando un governo ombra che contesti, punto per punto, con delle controproposte, l’operato del governo eletto.
Troppo difficile? Meglio riempirsi la bocca di slogan e sperare che, per fedeltà di parte, un po’ di elettori, sempre meno, ma in fondo va bene lo stesso, si presenti alle urne per confermare il posto in parlamento ai soliti amicuzzi.
Grillini, dipietristi e chiunque altro, portino pure avanti le loro peculiari politiche, ma non dimentichino che , se da una parte c’è del marcio, dall’altra c’è il male. Sì, il male, né più, né meno.
I vari capi capetti e quant’altro dell’opposizione si riuniscano stasera, domattina , tra due giorni, e tirino fuori il nome di un candidato Presidente del Consiglio sapendo che le elezioni potrebbero avvenire in qualunque momento e che nelle prossime elezioni, in questo Zucconi ha perfettamente ragione, si giocano le sorti della democrazia italiana.
Questo è il discorso da fare. Gli insulti, palesi o velati, contro chi esprime la propria opposizione in modo diverso da quello che noi consideriamo giusto sono pura idiozia.
Roba da grulli, appunto.
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