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Google Wave finisce spiaggiato

Google Wave, il sistema di collaborazione in tempo reale basato su “onde” in cui inserire testo, allegati, oggetti multimediali e altri contenuti chiuderà i battenti alla fine del 2010.

E’ quanto annunciato dalla società di Mountain View sul suo Blog ufficiale.

Wave era stato presentato da Google circa un anno fa e dopo una lunga fase Beta ad invito, aperto poi a tutti gli Utenti lo scorso Maggio.

Google informa che prenderà il meglio della piattaforma e lo riutilizzerà in altri suoi servizi.

Il problema principale di Wave è l’interfaccia: decisamente troppo complessa e macchinosa per uscire da una nicchia di Utenti avanzati.

Niente a che vedere con l’immediatezza che possiede Facebook, in grado di catturare qualsiasi navigatore al terzo click.

Quella di Wave è stata una Una nicchia di “Guru in Beta” che non ha potuto garantire viralità al servizio, nonostante nella prima fase gli inviti valessero quanto un biglietto per una visita alla fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.

Poi però, una volta ottenuto l’invito, oltre alla complessità dell’approccio iniziale, si scopriva anche che il servizio non era così rivoluzionario: buone idee certo, come la possibilità di vedere in tempo reale la digitazione del testo degli altri utenti, il play-back delle Onde, i Bot, ma non si trattava di un servizio che “reinventava la posta elettronica” come Google aveva sostenuto in fase marketing.

Il grande appetito sociale di Google rimane ancora una volta insoddisfatto. E se Google Wave è morto neanche Buzz, l’altro servizio sociale di Mountain View legato a Gmail, si sente tanto bene.

Google ci riproverà adesso con Google Me, il Social Network che sta sviluppando e di cui sono già emerse le prime indiscrezioni.

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