• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Giornata mondiale della libertà di stampa: quale bilancio in (...)

Giornata mondiale della libertà di stampa: quale bilancio in Europa?

Il 3 maggio 2013 ha segnato il ventesimo anniversario della Giornata mondiale della libertà di stampa e noi tutti abbiamo sperato che i cittadini europei fossero più consapevoli degli attacchi alla libertà e all'indipendenza della stampa, non solo in Europa, ma anche nel mondo: l'ingerenza politica, la violenza, le minacce, la presa di ostaggi, l'omicidio sono ciò che tormenta molti giornalisti ovunque.

Quel giorno è stata pertanto l'occasione adatta affinché si uniscano le forze per difendere il diritto di un'espressione libera e indipendente, ma anche condizioni di lavoro più eque per i giornalisti. E questo è precisamente ciò che è accaduto in Tunisia e in Africa Centrale, dove le associazioni di professionisti dei media e della società civile si sono riuniti in piazza per condividere ad alta voce il malcontento nei confronti delle minacce che i giornalisti e i media subiscono nei loro rispettivi paesi. Pertanto, il Sindacato Nazionale dei giornalisti tunisini ha mobilitato i suoi membri per sostenere i successi della "primavera araba", tra cui la libertà di espressione e la libertà di stampa. Ricordando le peggiori pratiche del regime di censura di Ben Ali, il sindacato e i cittadini riuniti a Tunisi hanno voluto allertare l’opinione pubblica, nella speranza di fare pressione sul loro governo su questo tema: è stato importante che i cittadini fossero consapevoli delle carenze attuate dai politici in materia di informazione dell’opinione pubblica.

Allo stesso modo, in Centrafrica, i giornalisti della radio Ndeke Luka hanno denunciato le minacce e la mancanza di sicurezza (causate dal regime politico recentemente instaurato) che i media affrontano. Hanno anche continuato a battersi affinché il lavoro dei giornalisti fosse meglio protetto.

In Europa, vediamo che le manifestazioni riguardanti la libertà di stampa sembrano essere meno rilevanti. L'opinione generale sostiene che i sistemi politici occidentali sono molto più radicati nella democrazia e che, quindi, la libertà d'espressione non è sancita solo nelle costituzioni nazionali e nelle carte europee, ma anche garantita nella pratica. Vale a dire che la libertà di espressione è ovvia. Tuttavia, a una più attenta analisi si rileva che la situazione è molto diversa, a seconda del paese.

Per esempio, in paesi come la Francia o l'Inghilterra, molti attori economici e gruppi industriali esercitano la loro influenza nel settore dei media per loro interessi. Lo stesso vale nei paesi che hanno aderito negli ultimi anni all'Unione europea, sottoscrivendo le stesse regole e principi democratici. In Ungheria, gli ultimi eccessi della classe politica rappresentata da Viktor Orban, hanno fatto notizia sui giornali europei, mettendo in guardia l'Unione europea sui rischi che comportano per lo stato di diritto, per la democrazia ungherese e non solo.

È quindi opportuno rendersi conto che le nostre democrazie europee sono minacciate, in maniera più o meno discreto, sia da gruppi economici che tendono a concentrare nelle loro mani la proprietà dei diversi media, sia da politici con interessi puramente personali (per esempio, i politici legati alla mafia in Italia).

La Giornata Mondiale della libertà di stampa afferma valori importanti e dovrebbe essere celebrata in tutto il mondo. Se si esclude l'Europa, si pensa che, se i giornalisti non sono minacciati o torturati, allora tutto è in ordine. In realtà, ci sono minacce meno evidenti, ma altrettanto reali: un’eccessiva concentrazione dei media nelle mani di imperi economici, l’influenza politica, una legislazione coercitiva, la mercificazione dell'informazione, le condizioni sociali di lavoro per i giornalisti indipendente e via dicendo.

Per combattere questi abusi, la società civile dovrebbe essere mobilitata a livello europeo, non in strada, ma sostenendo il dibattito su questi temi e approfittando del nuovo strumento che la Commissione europea ha messo a disposizione dei cittadini dal 2012: l’Iniziativa dei cittadini europei. In questo contesto, l'iniziativa dei cittadini europei per il pluralismo dei media (EIMP) vuole rafforzare il ruolo delle istituzioni europee nella salvaguardia e tutelare l'indipendenza e il pluralismo dei media. Sostenuta dalle organizzazioni non governative e dai media, l'iniziativa fornisce un quadro per la discussione e non solo: se verrà raggiunta la soglia di un milione di firme, sarà infatti presentato alla Commissione europea un progetto normativo coerente ed efficace.

Sostienici anche tu firmando l'iniziativa e diffondendo la notizia: www.mediainitiative.eu

Articolo: Journée mondiale de la liberté de la presse : quel bilan en Europe? di Laura Visan, tradotto da Carlo Peano

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares