• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Il controllo dei media, una questione d’attualità scottante

Il controllo dei media, una questione d’attualità scottante

Nelle elezioni politiche dello scorso febbraio in Italia, il problema del controllo dei media dal potere politico, simboleggiato da Silvio Berlusconi, ancora una volta è stato protagonista nei titoli dei giornali. La questione del pluralismo dei media - non solo per l'Italia ma anche per tutta l'Europa - non è mai stata così urgente.

La situazione bulgara, per esempio, diventa sempre più preoccupante. Delyan Peevski possiede grandi mezzi di comunicazione, è una figura ben nota nel suo paese, perché ha ricoperto cariche pubbliche al più alto livello, nonostante gli scandali e procedimenti giudiziari in materia. Eletto membro del parlamento bulgaro sino al marzo 2013, in precedenza ha lavorato come investigatore forense alla Procura di Sofia e come vice ministro degli aiuti urgenti direttamente responsabile della Riserva dello Stato.

Tutto ciò non è privo di polemiche. Il suo ingresso in Procura nel 2005 è avvenuto per cause di forza maggiore; Peevski, infatti, non aveva i requisiti di accesso (periodo di pratica, tra gli altri) per quel ruolo. Durante il suo incarico come ministro è stato sospettato di abuso nella gestione degli aiuti di Stato. Solo dopo l’ennesimo scandalo che lo vede accusato di abuso di potere nella gestione degli appalti pubblici a favore della propria azienda, viene finalmente sollevato dal suo incarico al servizio Stato.

Tuttavia, nel 2007 torna alla Procura. Nello stesso periodo acquisisce la proprietà di tre giornali bulgari: due quotidiani e un settimanale. Poco dopo, viene comunque nuovamente nominato Vice Ministro incaricato degli aiuti urgenti di Stato.

Durante questo periodo, ha continuato a esercitare il controllo sul mercato dei media in Bulgaria. Possiede i primi canali della televisione nazionale, TV 7 e News7, i canali di distribuzione della stampa, il terzo operatore di telefonia mobile e il monopolio nella telefonia fissa.

Sempre lui vince la gara pubblica della Commissione europea per il servizio di radiodiffusione digitale in Bulgaria. Di questo passo, la sua oligarchia è destinata a mettere le mani sulle infrastrutture a disposizione di tutte le stazioni radio e della televisione privata.

Nel corso degli anni ha lavorato in vari governi, cambiando partiti politici e divenendo un proprietario di mezzi di comunicazione sempre più influente.

Nonostante tutti questi scandali è molto probabile che venga nuovamente eletto a ricoprire ruoli pubblici importanti.

A quanto pare, una riflessione sul conflitto di interessi non è usuale in questo tipo di situazione. Questo è anche il motivo per cui l'Iniziativa europea per la pluralismo dei media chiede alla Commissione europea di adottare nuove iniziative legislative per limitare la concentrazione di proprietà (media), garantire l'indipendenza degli organi di controllo dei mezzi di comunicazione dall’influenza del potere politico e una chiara definizione di cosa s’intende per "conflitto di interessi", per evitare che i magnati dei media occupino posizioni importanti nel settore pubblico.

"È tempo per l'UE di difendere attivamente e sostenere i valori alla base della sua costruzione", insiste Giovanni Melogli, membro del Comitato Italiano dell’Iniziativa. "I cittadini europei non possono più tollerare l'ipocrisia e l'incoerenza delle politiche comunitarie".

La tua cittadinanza e vigilanza democratica si esercitata anche a livello europeo. Puoi essere tra i primi a partecipare: firma l'Iniziativa sul pluralismo dei media!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares