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La libertà di Gilad Shalit e la speranza di "pace tra israeliani e palestinesi"

Il militare israeliano Gilad Shalit è stato liberato il 18 ottobre dai militanti di Hamas e rilasciato alle autorità egiziane, all’altezza di Rafah, e quindi trasportato in Israele, dove ha potuto riabbracciare i genitori Aviva e Noam. Lo ha reso noto l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, presente al momento del rilascio insieme ai famigliari del militare.

 

La prigionia, durata 5 anni e quattro mesi, ebbe inizio nel giugno 2006, quando il caporale dell’Idf (Israel Defence Force, Forze di Difesa Israeliane) venne sequestrato da un commando palestinese durante un blitz al confine tra lo stato ebraico e la Striscia di Gaza. 

Nella prima intervista rilasciata ad una televisione egiziana, Shalit dichiara di aver sempre intimamente confidato nella sua liberazione, nonostante abbia appreso di essere vicino alla libertà solo una settimana fa: «ho sentito che finalmente era arrivata la mia libertà e per la prima volta in cinque anni ci ho creduto davvero».

Dopo il rilascio ha manifestato subito un desiderio di conciliazione tra palestinesi e israeliani: «Spero che questo accordo aiuti a realizzare la pace tra israeliani e palestinesi», sono infatti le prime parole dopo la sua scarcerazione.

In cambio di questa liberazione, il governo di Gerusalemme ha rilasciato 477 prigionieri palestinesi, tra cui 27 donne, organizzando tre convogli da 133 detenuti diretti verso la Cisgiordania, e un altro composto da 147 palestinesi indirizzato verso Kerem Shalom, nei pressi della linea di demarcazione con Gaza.

Questa però è solo la prima fase degli accordi tra Hamas e Israele, raggiunti anche grazie alla mediazione egiziana, che prevedono la liberazione di 1.027 prigionieri palestinesi. E’ prevista infatti una seconda fase che prevede il rilascio di altri 550 reclusi nel corso dei prossimi due mesi.

Ha annunciato il portavoce di Hamas, Saleh Barhum, in collegamento con Al-Jazeera;

 "Già ora possiamo dire che la prima fase dello scambio di prigionieri con Israele è stata completata con successo siamo fiduciosi perché abbiamo avuto ampie rassicurazioni da parte degli egiziani, non credo che gli israeliani possano oggi permettersi di non rispettare gli accordi". 

Intanto almeno 200mila persone si sono riunite a Gaza per festeggiare l’arrivo dei palestinesi liberati, scortati da tre auto di Hamas e un veicolo della Croce Rossa. Medesima scena si è verificata a Ramallah, dove ad attenderli c’era il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen.

Malgrado le polemiche provenienti da molti israeliani a causa dei crimini terroristici commessi da alcuni dei palestinesi scarcerati, lo scambio ha ottenuto il consenso della maggioranza dei cittadini. L’accordo ha anche l’obiettivo di distendere le relazioni in Medio Oriente, con auspicabili ripercussioni positive sul processo di pace, sostiene il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. Allentata inoltre la tensione politica e militare tra Israele e il governo egiziano, ringraziato durante una conferenza pubblica del premier Netanyahu per il ruolo basilare svolto nell’assicurare la buona riuscita delle trattative.

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