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Arabia Saudita: morto il principe ereditario. Si cerca successore

Il principe Sultan bin Abdul Aziz Al saud, erede designato al trono dell’Impero Saudita, è morto il 22 ottobre in un ospedale di New York, dove era ricoverato dal giugno scorso.

Nel 2004 gli era stato diagnosticato un tumore al colon e più volte, negli ultimi anni, aveva dovuto lasciare il suo Paese per motivi di salute. La notizia è stata data ufficialmente con un comunicato della casa reale, confermando così le indiscrezioni trapelate dal Dipartimento di Stato e divulgate dalla CNN: "Con profondo dolore il custode delle due Moschee sacre, Re Abdullah bin Abdulaziz, piange la morte di suo fratello il Principe della corona, spentosi questa mattina all'alba lontano dal Regno, in seguito a una malattia".

Il principe, nato nel 1928 (alcune fonti occidentali fanno risalire la sua nascita al 1924), era il quindicesimo figlio di Re Abudul Aziz e della principessa Hassa Al-Sudairi. Oltre ad essere il primo nella successione al trono, nominato tale nel 2005 dopo la morte di Re Fahd, era inoltre Ministro della Difesa e dell’Aviazione e Ispettore generale del regno dell’Arabia Saudita e grande sostenitore dell’alleanza tra il suo Paese e gli Stati Uniti.

Si deve a lui inoltre la modernizzazione delle Forze Armate, sia di terra che di aria e mare, e la creazione della fondazione benefica Principe Sultan bin Abdul Aziz, che fornisce agli anziani cure mediche e servizi sociali.

Con la morte dell’86enne si apre il problema della successione al trono. L’erede più probabile è il principe Neyfer, 78 anni, attualmente Ministro dell’Interno e nominato secondo vice Premier nel 2009, incarico generalmente ricoperto dal terzo in linea di successione, ma a sfidarlo c’è una nuova generazione di leader, nipoti del fondatore della dinastia wahabita.

Mentre Abdullah era stato considerato da molti un riformatore, grazie ai tentativi di miglioramento del ruolo delle donne e di modernizzazione del Regno, Neyfer sembra più vicino alle posizioni del clero tradizionalista. A sostenerlo, infatti, ci sono gli ambienti più conservatori della Monarchia, che lo identificano come garante della lotta contro Al Qaeda e contro l’Iran, oltre che determinante sostenitore dell’Intifada palestinese.

Tra i suoi maggiori avversari c’è il principe Bandar bin Sultan, 62 anni, figlio del defunto principe ereditario che nel 2001, dopo gli attacchi dell’11 settembre ha avuto un ruolo fondamentale nel ricucire i legami con gli Stati Uniti.

Il nuovo principe ereditario dell’Arabia Saudita sarà designato, per la prima volta nella storia, da un Consiglio di fedeltà, eletto nel 2006 con la riforma della legge sulla successione, composto da 35 principi e sceglierà con votazione maggioritaria. Importante, sia a livello strategico che di rappresentanza, la nomina di Ministro della Difesa, ruolo chiave per un paese che ha nel commercio delle armi una delle sue principali fonti di guadagno e di relazioni con le potenze internazionali.

Nel fare le nomine perciò, il Re Abdullah dovrà cercare di preservare il delicato equilibrio interno alla famiglia reale, con migliaia di membri che controllano il business dell’Arabia Saudita.

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