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Gibilterra: braccio di ferro diplomatico tra Londra e Madrid

La Gran Bretagna minaccia azioni legali sui controlli di frontiera imposti dal governo Rajoy. E la Kirchner potrebbe approfittarne per avanzare le rivendicazioni sulle Falkland.

Non sorprende più d tanto il fatto che una piana costiera di neanche sette chilometri quadrati stia alimentando un'escalation di tensioni diplomatiche tra due Stati membri dell'Unione europea, soprattutto se stiamo parlando di Gibilterra.

Difatti, sorge spontaneo pensare alla storia della Rocca posta sull'ononimo stretto e al significato strategico e militare che, dall'antichità fino al Trattato di Utrecht (1713), hanno assunto nel corso del tempo le terre che i classici circoscrivevano come limite estremo delle colonne d'Ercole. Ma oggi, i recenti attriti sorti tra Gran Bretagna e Spagna meritano un'opportuna contestualizzazione.

La decisione del governo Rajoy di aumentare i controlli di frontiera ai confini della Provincia di Cadice, giustificata con la necessità di contrastare l'aumento del contrabbando di tabacco e il riciclaggio di denaro, ha causato ritardi di diverse ore agli automobilisti che si trovavano a viaggiare per il territorio dell'enclave britannica d'oltremare. Un provvedimento che Madrid supporta in ragione del fatto che Gibilterra non fa parte dello spazio Schengen.

Ma per la Gran Bretagna le misure restrittive adottate dalla Spagna sarebbero solo una ritorsione in seguito alla decisione delle autorità della "Rocca" di edificare una barriera di cemento in mare per bloccare le incursioni dei pescatori spagnoli. Se ciò non bastasse, il governo iberico sta anche considerando l'alternativa di introdurre una tassa di € 50 (£ 43) per l'attraversamento del confine con Gibilterra.

Di converso, Londra sta valutando l'ipotesi di intraprendere un'azione legale contro la Spagna per quanto riguarda l'imposizione di controlli addizionali alla frontiera con Gibilterra. Secondo voci giunte da Downing Street (residenza del Primo Lord della Tesoreria) l'irritazione di David Cameron è dovuta al fatto che la Spagna non abbia provveduto a rimuovere i controlli addizionali alla frontiera durante lo scorso weekend.

Walter Oppenheimer del Paìs sottolinea come il governo spagnolo non abbia fatto a meno di ricordare che le Nazioni Unite hanno riconosciuto il diritto di autodeterminazione per Gibilterra, rimarcando l'esistenza di diverse risoluzioni internazionali per sostenere la posizione della Spagna.

La tensione che vivono in questi giorni le relazioni anglo-spagnole per Gibilterra stanno causando una sequela di reazioni nelle isole britanniche. Secondo Rajeev Syal del Guardian, il Governo di Sua Maestà starebbe al momento esaminando l'opzione di interpellare le corti europee, con lo scopo di costringere il governo spagnolo a fermare i posti di blocco sulla circolazione delle persone attraverso il confine con Gibilterra.

Il portavoce di Downing Street ha aggiunto: "Se la situazione non cambia, dovremo chiedere all'UE di perseguire questa soluzione come una priorità. Riteniamo che i ritardi causati al traffico sull'isola siano politicamente immotivati ​​e sproporzionati. E' illegale secondo la legge e in contrasto con il diritto alla libera circolazione nell'Ue". 

D'altro canto, il piano elaborato dal ministro degli Esteri spagnolo, José García-Margallo, preannuncia la presentazione di una proposta comune da parte dei governi di Spagna e Argentina, che sarebbero disposti ad unirsi per affrontare diplomaticamente i britannici su due fronti: quello che concerne l'attuale situazione di Gibilterra e la ricorrente questione delle Isole Falkland.

Sul País si legge che García-Margallo incontrerà il suo omologo argentino, Héctor Timerman, in occasione di un briefing che si terrà a Buenos Aires il prossimo mese; fino a quel momento il governo spagnolo si impegnerà in una "svolta di 180 gradi nella politica da condurre verso la colonia".

Difatti, l'Argentina ha un mandato di due anni come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e potrebbe utilizzare la sua posizione per inserire alcune discussioni su Gibilterra all'ordine del giorno.
La presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner ne ha approfittato per improntare una riunione del consiglio di questa settimana sulla predisposizione delle richieste per i colloqui sulla sovranità delle Falkland.

Nel frattempo, qualche migliaio di ufficiali e militari a bordo della Royal Navy farà tappa su Gibilterra per monitorare le tensioni diplomatiche tra il Regno Unito e la Spagna. Alla spedizione si uniranno anche la portaelicotteri HMS Illustrious e la flotta ammiraglia HMS Bulwark. Londra giustifica tale impegno nell'ottica di una missione di ricognizione nel Mediterraneo e nel Golfo di Cadice programmata già da diverso tempo.

Intanto, gli articoli in difesa della presenza britannica si stanno diffonendo rapidamente in questi giorni. Lo scorso lunedì il sindaco di Londra Boris Johnson, noto esponente politico conservatore, nel corso della sua consueta rubrica settimanale ha dichiarato che "gli spagnoli devono togliere le mani alla gola di Gibilterra" affermando che la decisione del governo di Rajoy riporta alle menti l'epoca autoritaria di Franco.

L'approdo della flotta di sua Maestà alle porte del Mediterraneo potrebbe essere o meno una coincidenza, di sicuro il braccio di ferro diplomatico tra Londra e Madrid è appena incominciato. E a quanto pare non si limiterà a coinvolgere esclusivamente le parti chiamate in causa.

 

Foto: Scott Wylie/Flickr

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