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Giappone, torna la pena di morte: tre impiccagioni dopo due anni

Le tre impiccagioni di dicembre – Yasutaka Fujishiro, Mitsunori Onogawa e Tomoaki Takanezawa – sono state le prime esecuzioni in Giappone dal 2019 e sono anche le prime sotto il primo ministro Fumio Kishida, in carica da ottobre.

Il Giappone fa parte dei pochi paesi che negli ultimi anni ha messo regolarmente a morte delle persone. Amnesty International ha registrato 483 esecuzioni in 18 paesi con l’esclusione della Cina, il dato più basso registrato in almeno un decennio.

Le esecuzioni in Giappone sono avvolte dal mistero: i prigionieri vengono informati solo poche ore prima dell’esecuzione, a volte addirittura non vi è preavviso e le famiglie vengono a sapere dell’esecuzione solo dopo che ha avuto luogo: proprio questa crudele prassi è al centro di alcuni ricorsi giudiziari.

Amnesty International ha chiesto a più riprese al Giappone una moratoria ufficiale immediata su tutte le esecuzioni come primo passo verso l’abolizione.

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