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Gianluigi Nuzzi ecumenico a Porto Torres

La pioggia di Circe non turba il tour sardo del giornalista milanese: "Sua Santità" benedetto pubblicamente da Don Antonio Sanna.

"Io continuerò a fare il giornalista" - una serena ma decisa conferma all'impegno nel proprio lavoro che evidentemente ama. Così Gianluigi Nuzzi chiude al termine della serata del 22 luglio, prima della consueta firma di libri. Un rito prolungatosi nell'auditorium comunale di Porto Torres intestato all'illustre collega turritano Filippo Canu. La seconda tappa nel tour promozionale del suo saggio “Sua Santità”, organizzato insieme alla libreria internazionale Koinè, è modificata (come nella precedente a Sassari) nella location.

Solo i dispetti piovosi di Circe deviano le truppe di lettori sassaresi dagli originari ritrovi previsti all'aperto. I fulmini e le saette degli “amici cattolici” renitenti all'incontro letterario per via di quei “documenti rubati”, sono appena accennati nella presentazione di Gianni Bazzoni, cronista de La Nuova Sardegna che introduce l'autore e i contenuti del suo ultimo lavoro. Edito da Chiarelettere e divenuto caso editoriale dell'anno per gli straordinari e inediti contenuti, il libro ha avviato le clamorose indagini nei sacri palazzi, individuando nel maggiordomo del Pontefice il presunto responsabile della diffusione dei documenti riservati.

Proprio dal vulnus delle “carte sottratte” parte Nuzzi, dissociandosi dalla vulgata concepita negli stessi ambienti ecclesiali, che lo vorrebbe accusato di furto. "I documenti originali sono tutti al loro posto, mentre il materiale pubblicato è tutto in fotocopia. Sulla divulgazione di copie di documenti originali nell'ambito del lavoro giornalistico, la Cassazione, massimo organo di controllo giuridico in Italia si è ampiamente espressa". Su questo principio che rivela il peso mediatico e politico dei testi pubblicati e le non irrilevanti pressioni sofferte dall'estensore, si svolge la presentazione del saggio.

Nelle intenzioni dell'autore convergono le tesi difensive avanzate dai legali dell'unico presunto colpevole, noto “corvo”, da pochi giorni alleviato dall'isolamento commutato negli arresti domiciliari. Convergono anche le denunce delle evidenti opacità, vicende di corruzione, riciclaggio e mal costume che investirebbero le più alte gerarchie vaticane. Bersaglio ricorrente è l'attuale Segretario di Stato mons.Tarcisio Bertone, al quale sono addebitate da più autorevoli voci curiali gravi responsabilità e inefficienze con ricadute estreme per l'immagine internazionale del Vaticano e indirettamente della stessa figura del Santo Padre. Arroccato in una stoica difesa dell'unità della stessa Chiesa cattolica, essa è però minata da troppi e concomitanti attacchi perpetuati dalle conferenze episcopali europee (tedesca e francese su tutte), nonchè dai colpi letali d'oltreoceano, come il default di troppe diocesi americane sbancate dai risarcimenti milionari alle vittime degli abusi sessuali, oltre all'improbabile avvicinamento delle due Chiese cinesi. L'unica gestita e controllata dal regime di Pechino che perseguita con ogni mezzo quella “clandestina” in comunione con Roma.

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Sua Santità.
La firma dei libri.

Sullo sfondo di torbide vicende e congiure provinciali, l'opera di Nuzzi vuole affrancarsi da interpretazioni curiali strumentali che “guardano al dito senza indicare la luna”. Una lettura generosa dello stesso scrittore, già autore del primo best seller Vaticano Spa (Chiarelettere 2009) oltre che invitato dei talk televisivi su La7 (L'infedele - Gli intoccabili). Nuzzi tende una mano allo stesso Pontefice nell'operazione di pulizia e verità, avviata con il suo mandato sullo scranno di Pietro. A dissipare qualche lecito dubbio nella comunicazione d'autore pro Ratzinger ci pensa l'intervento di un ospite d'eccezione: Don Antonio Sanna. L'endorsement al lavoro di Nuzzi è eloquente: "..la ringrazio pubblicamente per questo libro: lei è in ogni caso molto cristiano. Chi persegue la verità nella Chiesa non sbaglia e chi mi segue da anni conosce la mia predicazione in questi temi...". L'unico scrosciante applauso è tutto per lui: il più anziano parroco turritano (a maggio la città ha festeggiato il suo ottantesimo compleanno con tre serate polifoniche memorabili), noto in tutta Europa per il suo talento musicale ed i suoi Cori polifonici, già amico di padre Giuseppe Turoldo e del Maestro compositore Gian Carlo Menotti.

Una conclusione che rincuora il popolo dei credenti: la Chiesa, espressione di fede perdura nei millenni nonostante la schiera dei suoi eterogenei ministri.

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