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Gianfranco Fini: l’uomo che rinnegò tutto per opportunismo

Il tentativo continuo ed incessante di Fini di aprirsi un varco a sinistra è sintomo di un grave complesso di inferiorità e non porterà da nessuna parte, dal momento che anche le recenti elezioni hanno provato che l’asse del governo si sia raffozato nell’alleanza Lega-Berlusconi.

Gianfranco Fini ha superato ogni limite consentito e va formalmente accusato di “intelligenza” col nemico, intelligenza fra virgolette perchè il suo è un comportamento stupido, che non porta nè lui nè la sua nuova idea di “destra democratica” da nessuna parte. Sicuramente sarà dispiaciuto degli esiti delle votazioni di ieri.

L’ultima “ridotta rossa” del Mincio è caduta. Mantova si consegna al centrodestra dopo 64 anni (vedi tutti i risultati dei ballottaggi alle Comunali). Il neo sindaco Nicola Sodano, professione architetto, vince il duello elettorale più importante dei ballottaggi 2010: con il 52,2% batte Fiorenza Brioni (47,8%), incassando mille voti in più dell’avversaria (11.821 contro 10.830). Mantova era l’ultima roccaforte rossa della Lombardia. Sopravvissuta e tutt’altro che inespugnabile.

«Cara e bella Mantova, bentornata in Lombardia», esclama Roberto Formigoni.

Mentre godo come un riccio per la riconquista di Mantova alla civiltà occidentale, la mente mi torna ancora una volta sullo scandalo del comportamento di Gianfranco Fini.

E’ talmente evidente a tutti che a costui non frega nulla di questo governo e che compia impicci ed imbrogli con la sinistra ed il sarcofago al quirinale per imbrigliare Berlusconi, che le mie parole non servono più, bastano le sue dichiarazioni.

L’Italia è ammorbata da una sequela di Catoni che sputano sentenze a getto continuo, regolarmente smentite dai fatti. E’ un male antico che ha semidistrutto la sinistra, ma che fa i suoi danni anche a destra. Il Presidente della Camera che occupa quella sedia solo grazie a Silvio Berlusconi deve darsi una bella calmata.

ROMA (Reuters) – “E’ necessario un incontro tra socialisti e moderati per varare le riforme ritenute indilazionabili perché l’alternativa è “rinnovarsi o perire”.

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini cita Pietro Nenni, nel corso della commemorazione dello statista socialista alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, per parlare del tema di attualità politica sulle riforme istituzionali.

Farebbe le riforme anche coi defunti membri della internazionale rossa pur di non farle col suo alleato…

Poco prima era andatao nel liceo Giulio Cesare a blandire gli studenti di sinistra con attacchi al premier.

Spostando il discorso sul piano politico, sul piano cioè della ricerca di consensi, se io inseguissi la pancia del popolo prenderei certo un sacco di voti ma non sarei un leader. Un leader non deve seguire ma avere una visione che va oltre. È sulla lunga distanza che si vede lo statista vero dal semplice populista...».
 
Fini ha esagerato.

“Non rinnegare” diceva Giorgio Almirante…

Fini ha rinnegato non solo la sua storia ma anche quello che lui stesso aveva affermato qualche anno prima…

Fini ha fatto un percorso che definire opportunistico è fargli un complimento e non ha rinnegato per il bene del partito ma per suoi vantaggi personali

Almirante auspicava una destra moderna ed europea Fini l’ha trasformata in un centro di stampo moralista che strizza l’occhio a sinistra… Un’ignominia!

I veri anticomunisti accusano Fini di flertare con la sinistra un giorno sì un giorno no. E sapete perché lo fa?

Perché ha ancora il complesso dell’accettazione, dello sdoganamento; Fini è un complessato: ha complessi politici di inferiorità!

Almirante era orgogliosamente e pienamente sicuro di quello che era!

Fini lo decide giorno per giorno secondo necessità….

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