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Gesualdo: la green economy inizia eviatando la cementificazione


Carlo Gesualdo o Gesualdo da Venosa in Italia è conosciuto pochissimo. E’ stato una grande compositore. Di un genere sconosciuto ai più: il madrigale.

Scappato da Napoli, per aver commesso l’omicidio della moglie, scoperta durante un adulterio, ammazzò anche, sospettando che non fosse suo, il vero figlio.

Il caso volle che si rifugiò a Gesualdo, un piccolo paesino a 40 chilometri da Avellino posto a circa 650 metri sul livello del mare. Il suo rifugio un poderoso castello è visibile anche dall’autostrada che collega Napoli con Bari. Le origini del nome del paesino, una delle tante accreditate, si deve però ad un condottiero e guerriero longobardo che venne dal nord. In questo palazzo signorile, sorgerà a breve una grande Accademia della Musica. Dedicata appunto al Principe dei Musici "Carlo Gesualdo" che qui compose, installando un’apposita tipografia nel Castello, trasformato in Palazzo signorile, la maggior parte dei suoi madrigali a 5 voci. Se ne contano circa 110.



Questo paesino immerso nella verde Irpina ha recentemente conquistato un altro primato. Quello di essere riconosciuta dalla Regione Campania come sito ad hoc per lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Un problema che sicuramente in futuro, considerato il notevole aumento dei prodotti hi tech in possesso dei consumatori, raggiungerà livelli irreversibili. L’italia è uno dei paesi d’Europa ad avere questo guinness. In attesa degli esiti della ricerca sulle nanotecnologie che stenta a decollare, poichè poco finanziata, la produzione di tecnologia funzionale ma sottodimensionata è ancora un miraggio. Di questo passo produrremo, in futuro, tanti di quegli scarti elettronici che il problema dei rifiuti solidi urbani ( vedi Napoli) sarà soltanto un ricordo dei bei tempi. Per candidarsi ed ottenere questo risultato, Gesualdo, ha attuato un’ulteriore inizativa. Una concreta possibilità, ai tanti giovani del luogo, di progettare il futuro nel loro paese.

Restaurato, quasi interamente, infatti, il centro storico del paese ha evitato la cementificazione selvaggia che si era attuata nel corso degli anni. Le abitazioni restaurate vengono designate, a chi ne fa richiesta, al costo di 70 euro mensili. Un "affitto" sociale che oltre ad evitare la costruzione di "cattedrali nel deserto" aiuterà quanti vogliono restare nel loro paese e creare un futuro. "Lo abbiamo fatto per i nostri figli" è la frase più bella che ho sentito, nei giorni trascorsi a Gesualdo, tra la bellezza incontaminata della natura, che qui la fa da padrona, e la musica soave e rilassante di Carlo Gesualdo. 

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