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Gates, Berlusconi e la lista della vergogna

Gates, Berlusconi e la lista della vergogna

 "I ricchi spendono molto di più per i loro problemi personali, come la calvizie, che per la lotta contro la malaria" (Bill Gates, Sueddeutsche Zeitung, 28.01.2010)

"Nella comunità internazionale c’é solo un paese che ha ridotto gli aiuti allo sviluppo e questo è l’Italia", ha dichiarato Bill Gates, il fondatore Microsoft, questo 28 gennaio al quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau. E poi, riferendosi alla lettera pubblicata lunedì scorso sul sito della Bill & Melinda Gates Foundation, ha spiegato: "Io la chiamo la mia lista della vergogna, ma sono felice che in questa lista fino ad ora c’é solo un Paese. Se ci fossero 10 paesi, sarebbe grave".

Quindi, rivolgendosi direttamente a Silvio Berlusconi, ha ribadito al giornale tedesco l’appello della lettera: "Caro Silvio, mi dispiace che ti devo rendere la vita così difficile, ma tu trascuri i poveri di questo mondo e non credo che gli elettori italiani siano d’accordo con i tuoi tagli".

 

2010 Annual Letter from Bill Gates: Rich Countries’ Aid Generosity

(2010 Lettera annuale di Bill Gates: La generosità dei paesi ricchi)

The best way to measure aid generosity is to look at it as a percentage of GDP. The most generous countries—Denmark, the Netherlands, Norway, Sweden, and Luxembourg—give 0.72 to 1 percent of GDP to foreign aid, which is phenomenal. Most other European donors give between 0.3 and 0.5 percent, and a majority have committed to get to 0.51 percent by 2010. France has traditionally been the strongest giver of this group, but in the mid-2000s their aid actually decreased a bit. Germany, Spain, and the United Kingdom have all made significant increases over the last few years and are now close to or ahead of France. Italy was at the low end of European givers even before the Berlusconi government came in and cut the aid by over half, making them uniquely stingy among European donors. These cuts will show up in Italy’s 2009 aid figures. Bob Geldof put it well when he said the Italian government is suggesting “they want to balance their budget on the backs of the poor—how shameful.” In June, I met with Prime Minister Berlusconi personally to make the case for more support, but I was unsuccessful. This is a huge disappointment since I still think the Italian public wants to be as generous as people in other countries.

"Il modo migliore per misurare la generosità degli aiuti è quello di confrontarla alla percentuale del PIL. I paesi più generosi - Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Lussemburgo - danno dal 0,72 al 1 per cento del PIL per gli aiuti allo sviluppo, ciò che è straordinario. La maggior parte degli altri donatori europei danno tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento, e la maggioranza si sono impegnati ad arrivare allo 0,51 per cento entro il 2010. La Francia è sempre stata il donatore più importante di questo gruppo, ma a metà del 2000 il loro aiuto in realtà è diminuito un po’. Germania, Spagna, e Regno Unito hanno fatto un notevole sforzo nel corso degli ultimi anni e ora sono prossime o davanti alla Francia".

”L’Italia era già nella fascia bassa tra i paesi donatori europei, anche prima che arrivasse al governo Silvio Berlusconi. Ora, però, dopo il taglio di oltre la metà delle risorse destinate agli aiuti, è diventato un paese particolarmente tirchio tra quelli europei. Questi tagli saranno visibili nel bilancio annuale degli aiuti dell’Italia per il 2009. Bob Geldof aveva ragione quando disse che il governo italiano “vuole risanare il proprio bilancio sulla pelle dei poveri, in modo vergognoso”. Ho incontrato personalmente Silvio Berlusconi a giugno per sollecitare un maggiore sostegno, ma non ho avuto successo. Questa è una grande delusione perché penso ancora che il popolo Italiano vuole essere generoso come la gente in altri paesi”.

 

Più soldi ai paesi poveri Bill Gates incontra Berlusconi

Repubblica — ELENA POLIDORI 24 giugno 2009 pagina 24 sezione: ECONOMIA

ROMA - Bill Gates va da Silvio Berlusconi per chiedere all’Italia e al G8 di non dimenticare i paesi poveri, nonostante la recessione. Il creatore di Microsoft e della Foundation che si occupa del Sud del mondo e dei suoi mali,è arrivato a Palazzo Chigia piedi, con due collaboratori. Insieme al premier c’ era il sottosegretario Gianni Letta. Secondo quel che riferiscono fonti di Seattle, Gates ha discusso dell’importanza di invertire la politica dei tagli decisa dall Italia proprio in tema di aiuti alla povertà. Ha anche spronato Berlusconi a utilizzare la presidenza del G8 per convincere i Grandi a rispettare gli impegni presi. Secondo fonti di Palazzo Chigi si è trattato di un colloquio «cordiale e costruttivo». Il presidente ha detto che la questione-poveri è centrale; che l’Italia all’Aquila farà una dichiarazione ad hoc sulla sicurezza alimentare; che proporrà al G8 la cosiddetta «detax», uno strumento che destina parte del gettito Iva ai paesi in via di sviluppo. Insieme, Gates e Berlusconi, hanno discusso del progetto da 1,5 miliardi di dollari per distribuire i vaccini contro lo pneumococco a chi non può permetterseli, già varato dai ministri finanziari a Lecce. Giovedi Berlusconi consegnerà 1.500 Pc microsoft agli studenti aquilani.


Governo del fare anche governo del dare (www.governoberlusconi.it dixit)

And then there’s Italy, this year’s G8 host. Last year’s host kept their promise; next year’s host has kept theirs. But Italy has only done 3% of what Prime Minister Berlusconi personally and nationally promised in 2005. I’ll repeat that figure of craven dishonesty — 3%! So it is quite proper to ask — what legitimacy does Italy have to run the G8 this year? How can you possibly trust a government that promises something, does nothing and expects to the lead the world’s biggest economies? Especially when this promise was a solemn one between the rich and the poor. Between the powerful and the weak. Surely a test of power is how it cares for the frail. A measure of strength is how it safeguards the weak. In these tests Italy has failed. (Let Us See if Italy Keeps Faith With the World’s Poor, Bob Geldof, huffingtonpost.com, 15.06.2009)

"E poi c’è l’Italia, ospite del G8 di quest’anno. L’ospite dello scorso anno ha mantenuto la promessa; l’ospite del prossimo anno ha mantenuto la loro. Ma l’Italia ha fatto solo il 3% di ciò che il Primo Ministro Berlusconi personalmente ha promesso a livello nazionale nel 2005. Ripeto che figura di codarda disonestà: 3%! Quindi è del tutto corretto chiedersi: quale legittimità ha l’Italia per presidiare il G8 di quest’anno? Come si fa a fidarsi di un governo che promette qualcosa, non fa nulla e si aspetta di guidare le economie più grandi del mondo? Soprattutto quando questa promessa è stata una promessa solenne tra ricchi e poveri. Tra i potenti e i deboli. Sicuramente una prova del potere è come si prenda cura dei i più deboli. Una misura della forza è il modo in cui si tutela i più deboli. In queste prove l’Italia ha fallito". (Vediamo se l’Italia mantiene le promesse con i poveri del mondo, Bob Geldof, huffingtonpost.com, 15.06.2009)

 

Il Papa a Berlusconi: «Aumentare e non ridurre gli aiuti ai Paesi poveri»

Corriere della Sera, 04 luglio 2009

CITTÀ DEL VATICANO - Benedetto XVI invita Berlusconi, con un lettera, a potenziare e non a ridurre gli aiuti ai poveri, in particolare durante questo periodo di crisi. I provvedimenti volti a condurre il mondo fuori dalla crisi economica saranno efficaci solo se avranno anche una loro «valenza etica». Lo ha detto papa Benedetto XVI in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in vista dell’imminente G8 che si terrà all’Aquila dall’8 al 10 luglio. «La misura dell’efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi - ricorda il pontefice ai partecipanti al vertice - coincide con la misura della sua valenza etica»
.

AIUTI ALLO SVILUPPO - «Con la stessa forza con cui Giovanni Paolo II chiese il condono del debito estero - scrive ancora Benedetto XVI - vorrei anch’io fare appello ai Paesi membri del G8, agli altri Stati rappresentati e ai Governi del mondo intero, affinché l’aiuto allo sviluppo, soprattutto quello rivolto a valorizzare la risorsa umana, sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perchè di essa è una delle principali vie di soluzione». Lo scrive Benedetto XVI nella lettera indirizzata al premier Silvio Berlusconi alla vigilia del G8 dell’Aquila. «L’attuale crisi economica mondiale - rileva il Papa - comporta la minaccia della cancellazione o della drastica riduzione dei piani di aiuto internazionale, specialmente in favore dell’Africa e degli altri Paesi economicamente meno sviluppati»
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G8: BERLUSCONI, 10-15 MILIARDI DI AIUTI A PAESI POVERI

(AGI) - L’Aquila, 9 lug. - Dieci-quindici miliardi di aiuti ai Paesi poveri in arrivo dal G8. E’ questo l’auspicio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine della aseconda giornata di lavori. "Tutti abbiamo messo l’accento sul fatto che durante questa crisi i governi debbano avere attenzione verso i gli uomini che hanno piu’ bisogno", sia verso chi e’ disoccupato, che verso i Paesi del terzo mondo.


Per questo - ha detto Berlusconi - il G8 ha aperto i suoi lavori a una sessione su food security e Africa, perche’ "si possano mettere sul tavolo 10-15 miliardi di aiuti". Mettendo anche in campo nuovi meccanismo di aiuti, con realizzazioni di obiettivi mirati.

 

Berlusconi incalzato da Bob Geldof sugli aiuti prima del G8

"Bob Geldof grills Berlusconi on aid ahead of G8" di Silvia Aloisi, Reuters, 05.07.2009

Geldof chiede a Berlusconi spiegazioni sul taglio agli aiuti per i poveri.
Berlusconi risponde di essere dispiaciuto e promette aumenti dei fondi.

ROMA, 5 luglio (Reuters) – Bob Geldof, cantante irlandese e promotore di una campagna di lotta alla povertà, ha fatto il terzo grado a Silvio Berlusconi in un’intervista pubblicata domenica, dicendogli che le mancate promesse sugli aiuti possono compromettere la sua credibilità di Presidente del G8 che si terrà questa settimana.

“Come fa a guidare il G8? Dov’è la sua credibilità?” ha chiesto Geldof al Primo Ministro italiano di destra in un’intervista pubblicata su La Stampa prima dell’inizio del G8 che si terrà a L’Aquila, città dell’Italia centrale, dall’8 al 10 luglio. “Qui c’è la firma di un paese e l’onore di un uomo” ha detto Geldof a Berlusconi, mostrandogli l’impegno scritto ad aumentare gli auti per l’Africa sottoscritto dal premier e dai colleghi del G8 al vertice 2005 in Scozia, rivela La Stampa.

L’Italia invece ha tagliato gli aiuti di 400 milioni di euro. “Mi spiace, abbiamo commesso un errore”, ha risposto Berlusconi, spiegando che il debito pubblico italiano e la crisi economica hanno forzato il governo a limitare le spese. “Ci è dispiaciuto ridurre anche gli aiuti all’Africa… Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti si è impegnato a tornare in linea con i nostri impegni entro tre anni”.

Lo sviluppo sarà uno dei temi principali di un vertice che nel giorno conclusivo sarà trasmesso anche nelle nazioni africane.

PROMESSE VANE

La campagna internazionale ONE lanciata da Geldof ha pubblicato un rapporto con dei dati inconfutabili lo scorso mese in cui si afferma che l’Italia è molto indietro rispetto alle altre nazioni del G8 nel mantenere la promessa collettiva di raddoppiare gli aiuti destinati all’Africa entro il 2010.

Nel rapporto si legge che Roma ha stanziato solo il tre percento dell’aumento promesso da Berlusconi 4 anni prima e che questo comportamento italiano rischia di compromettere l’intero G8 de L’Aquila.

Un consigliere diplomatico ha spiegato a Geldof durante l’intervista che l’Italia avrebbe aumentato la spesa destinata agli aiuti dello 0,33% del PIL entro il 2010 e dello 0,51% entro il 2015 – una percentuale sempre inferiore rispetto al target dello 0,7% fissato al G8 del 2005. “Non ci credo. Per riuscire a realizzare questo piano dovreste fare un lavoro incredibile. E poi non abbiamo bisogno di piani: ora servono azioni concrete” ha insistito Geldof.

Berlusconi ha dichiarato che l’Italia è pronta a sostenere il piano del Presidente Barack Obama che prevede di raddoppiare i fondi destinati allo sviluppo agricolo con lo stanziamento di 1 miliardo di dollari entro il 2010, e un analogo importo messo a disposizione dai partner del G8.

La Stampa ha rivelato che l’intervista a tratti è sembrata un incontro di box, con Berlusconi che stringeva i pugni, Geldof che scuoteva la testa interrompendolo, e con i collaboratori del premier che cercavano di calmare le acque.

“Ci siamo fatti prendere da tutte le cose che ci sono cadute addosso. La crisi, il terremoto. Abbiamo anche una situazione di forte contrasto con l’opposizione, i giudici ci attaccano” ha affermato Berlusconi a un certo punto. Geldof lo ha bloccato dicendo: “Ma questa non è una discussione sui media o il sistema giudiziario: stiamo parlando di gente che non ha difese”.

(traduzione: italiadallestero.info)

 

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Aggiornamento


LA MADDALENA - C’era una volta l’isola che doveva essere e non è più. C’è ora la Maddalena usa e getta. Prima tirata a lucido in abito da festa e poi, dopo il G8 fantasma traslocato all’Aquila, lasciata sola con il suo sogno infranto e i suoi cocci da raccogliere. Trecentotrenta milioni investiti - presi in larga parte dal bilancio e dai contributi per la Regione Sardegna - e neanche un posto di lavoro. A casa, da tre giorni, anche i 23 guardiani maddalenini che sorvegliavano le belle e incompiute cattedrali sul mare. Dove adesso regnano l’abbandono, l’incuria e il degrado. Di chi è la colpa del flop? (da "Il flop della Maddalena dal G8 all’abbandono" di PAOLO BERIZZI e FABIO TONACCI, Repubblica, 28 gennaio 2010 - continua a leggere...)

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