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GNL a Piombino pensando a Malta | Gas liquefatto in zone residenziali?

 Prima di Piombino, sicurezza e salute pubblica in una petizione europea a firma Roberta Metsola

Scavando negli archivi di Bruxelles l’associazione fiorentina Idra, promotrice di una petizione al Parlamento Europeo sul progetto di rigassificatore a Piombino approvato in deroga alle discipline della valutazione di impatto ambientale e della normativa sul rischio di incidente rilevante, ha scoperto un importante precedente.

“La firmataria ritiene che tale impianto possa costituire una violazione della direttiva Seveso II, poiché è ubicato nelle strettissime vicinanze di una zona residenziale fortemente popolata.”

Siamo a Piombino? No. Siamo a Malta.

Si parla di un rigassificatore da accoppiare in un piccolo e frequentatissimo porto come Piombino a una grande nave metaniera di rifornimento del GNL? No. Oggetto della petizione è un semplice impianto galleggiante di stoccaggio di gas naturale liquefatto progettato in una baia, a Marsaxlokk.

Eppure “la firmataria ritiene che i rischi associati all'attuazione del progetto si potrebbero ridurre in misura significativa se l'unità fosse trasferita in luogo più sicuro, a distanza di sicurezza dalle zone residenziali, e quindi “esorta il Parlamento europeo a invitare la Commissione a un'indagine sugli eventuali rischi per la salute pubblica”.

La petizione in questione, indirizzata anch’essa al Parlamento Europeo, risale a nove anni or sono (febbraio 2014), e la cittadina maltese firmataria è oggi la presidente di quello stesso organo comunitario, Roberta Metsola. Alla quale il Comune di Piombino potrebbe forse conferire una cittadinanza onoraria, per il precoce impegno dimostrato nella tutela dei diritti della cittadinanza, compressi dalla sbrigativa procedura adottata in Toscana.

Abbiamo pensato di mettere a confronto l’ambiente del piccolo porto di Piombino con quello dell’ampia baia di Marsaxlokk, dove nel frattempo l’impianto di stoccaggio è stato realizzato, forse adottando anche le precauzioni invocate della cittadina Metsola.

Queste le principali differenze rilevate, descritte nella scheda allegata, inviata al commissario quale contributo ulteriore alla memoria tecnica multidisciplinare trasmessa da Idra ai componenti della Conferenza di Servizi sul progetto di rigassificatore di Piombino.

1. Marsaxlokk è un porto di grandi dimensioni. Le tipologie di navi che vi fanno regolarmente scalo sono portacontainer (51%), petroliere/chimichiere (13%), pescherecci (10%), petroliere (3%), rinfusiere (3%) ed altre ancora, ma senza trasporto di passeggeri. Uno scenario dunque ben lontano dalla tipologia di attività che si svolgono nel porto di Piombino, e ancor più da quelle che l’evoluzione turistico-culturale dell’area piombinese mira a promuovere.

2. L'impianto di rigassificazione non è in mare, ma a terra, sulla punta meridionale del lato destro del golfo. Appaiono quindi assenti i fattori di rischio aggiuntivi che derivano dalla concentrazione nel poco spazio di Piombino dei processi di trasferimento, stoccaggio, rigassificazione ed immissione in rete del GNL.

3. Anche l’inquinamento ambientale legato all’interferenza del processo di rigassificazione con l’acqua marina necessaria al riscaldamento del GNL e al rilascio in mare di ipoclorito di sodio è attenuato nel caso di Malta: le turbine a gas della centrale elettrica a terra sono dotate infatti di un sistema di condensazione dell'aria in ingresso che assorbe la potenza di raffreddamento derivante dalla rigassificazione del GNL.

4. La posizione e l’orientamento della gasiera di stoccaggio è tale da garantire l'abbandono della baia in tempi rapidi e con un breve percorso rettilineo, che attraversa direttamente l'imboccatura della baia larga ben 850 metri. Anche le navi gasiere che riforniscono la metaniera di stoccaggio sono disposte nel medesimo modo, garantendo analoga sicurezza. Ben altri vincoli sono legati invece alla penetrazione e all’ormeggio delle navi metaniere nel piccolo porto di Piombino, anche in relazione alle criticità derivanti dalla frequenza di eventi meteorici avversi.

Vorrà ancora il presidente–commissario Eugenio Giani insistere a forzare l’attuazione di un progetto così palesemente inadeguato?

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