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"Fotocopiagratis": a colloquio con Andrea Geremmicca ideatore della startup

Ragazzi da tifo. E’ il caso di dirlo, specie se sono giovani che hanno tante passioni e pur essendo di Crotone hanno dovuto fare i conti con la realtà e cercare altri lidi per dare vita ai propri sogni. La vittoria del Crotone con l’entrata in serie A li ha ulteriormente inorgogliti. Sono giovani come Giuseppe Maiorano, che lavora attualmente alla Samsung di Milano appassionato di Networking, o di Andrea Geremicca che vive a Roma da quando aveva 18 anni e si occupa di startup ed innovazione. Ha vissuto per due anni tra New York e Los Angeles ed ha svolto un ciclo di lezioni per gli studenti della John Cabot University e alla facoltà di economia di Roma Tre.

Andrea Geremicca ha creato nel 2013 la startup “Fotocopiagratis”, un servizio utile per tanti studenti che hanno bisogno di stampare fotocopie e file. Un modo per abbattere i costi per l’utente e contemporaneamente permettere a chiunque voglia farlo di sponsorizzare il business attraverso la pubblicità. Fotocopiagratis è nato a Roma l’11 ottobre del 2014 e dopo un solo anno è presente già in parecchie città come Milano, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Napoli e Perugia. A lui abbiamo rivolto le seguenti domande.

Cosa pensi del Crotone in serie A?

Ero lì a Modena, ho vissuto malissimo tutta la partita, ero molto (troppo) agitato, quando vedi un sogno così vicino vuoi raggiungerlo subito per paura che qualcuno ti svegli. Al triplice fischio finale sono scoppiato in lacrime, non poteva essere diversamente, un’esplosione di gioia che dopo pochi minuti ha lasciato il posto ad un bellissimo e rinnovato ORGOGLIO.

Secondo te ci saranno delle ricadute in positivo per la città?

Credo che più che ricadute positive sia giusto parlare di una grande opportunità. È indubbio che questo evento costituisca un’occasione irripetibile per tutta la nostra città, un evento mediatico così importante è in grado di produrre benefici considerevoli sotto il profilo economico e delle infrastrutture. È altresì indubbio, che tutto dipenderà dalla capacità di gestire adeguatamente l’intera macchina organizzativa (accoglienza, servizi e mobilità) e di contenere gli inconvenienti che potranno verificarsi. La straordinarietà dell’evento, può mettere in moto meccanismi e produrre effetti che si estendono al di là della serie A stessa; infatti, l’evento può attivare processi più profondi e duraturi di ammodernamento e innovazione nelle strutture socioeconomiche, territoriali ed organizzative. E’ una meravigliosa vetrina, adesso tocca capire cosa siamo capaci di mettere in mostra.

Nei sondaggi Crotone, registra un alto tasso di disoccupazione giovanile, eppure un imprenditore ha lavorato sodo per portare una squadra alla vittoria. Sarebbe possibile per te rientrare a Crotone per mettere la tua esperienza a servizio della città?

Ho sentito spesso in questi giorni parlare del “modello Crotone”, un metodo dal quale prendere spunto, al quale ispirarsi per riuscire nel mondo del calcio. Ebbene questo modello è stato creato da Gianni e Raffaele Vrenna, da Salvatore Gualtieri, persone che vivono nella provincia più povera d’Italia, ma non è stato questo a scoraggiarli o far smettere loro di provarci, hanno considerato ogni ostacolo sul loro cammino uno stimolo al successo. Hanno dato un grosso insegnamento a questa città. Per quanto riguarda me, beh io mi occupo di Startup ed Innovazione, ad oggi sarebbe difficile quindi immaginare un futuro lavorativo a Crotone, tuttavia metterei le mie competenze a servizio della città sin da subito ove richiesto, devo moltissimo a Crotone, è la mia casa.

Crotone a giugno sarà chiamata ad eleggere il nuovo sindaco, cosa vorresti che facesse per Crotone il nuovo primus inter pares, ed in che direzione dovrebbe andare la città tenendo conto della tua esperienza e del tuo lavoro?

La prima cosa che mi viene da dire è quella che invito tutti i miei concittadini ad esprimere un’opinione, troppi candidati spingono gli elettori ad una difficile posizione, fare un torto ad un amico, ad un vicino o persino un parente sembra sbagliato, ma il vero errore lo ha fatto quell’amico, vicino o parente nel chiedervi quel voto. Se continuiamo a fare le cose sempre nello stesso modo è difficile ottenere risultati diversi. Qualche giorno fa ho fatto un intervento in un’Università Americana su quelle che sono le professioni del futuro, ecco mi piacerebbe che il nuovo sindaco pensasse a questo, scuole 2.0 dove insegnare la programmazione, il social media marketing, UX e Web Design, tutte queste competenze possono portare un cittadino crotonese a lavorare con New York o Londra senza mai spostarsi da casa sua.

Secondo te quali sono i punti di criticità nel pensiero di tanti giovani che cercano disperatamente di mettere a frutto le proprie idee?

Credo che il vero problema sia nella mentalità, la loro paura del peggio è più forte del loro desiderio del meglio, la paura di un fallimento è per loro paralizzante, ma vi assicuro che io ho visto tantissima gente che ha fallito ed è ancora viva. Gli americani dicono sempre Fail fast, Start faster (fallisci velocemente e riparti ancora più velocemente) questa è una filosofia di pensiero purtroppo che non appartiene alla nostra cultura, ma se la si applica può farci trovare quel coraggio che a volte manca. Io ho fallito tantissime volte prima di avere un pizzico di successo.

Quando vi confrontate con altre realtà qual è la percezione del vostro sentire e che tipo di difficoltà incontrate? . Dopo il calcio, il riscatto è auspicabile da parte di giovani talentuosi come voi?

Credo che il pessimismo di questa nostra generazione sia la difficoltà più grande da superare, la crisi ha distrutto sogni e ambizioni di moltissimi giovani laureati che dopo anni di sacrifici, non solo economici, si trovano a lavorare al minimo salariale e non vedono la luce alla fine del tunnel.

Conosco ragazzi di Crotone molto più intelligenti di me, sarei sorpreso nel non vederli conquistare i loro obiettivi. Ho tantissime aspettative per la mia città ed i miei concittadini, forse per questo mi arrabbio tantissimo quando leggo il nostro glorioso nome infangato dalla cronaca.

 

Si può arrivare ad invertire il senso dell'andarsene e vivere restare e morire?

La frase nostalgica per eccellenza è "Un tempo Crotone era considerata la Torino del Sud, una ricca città industriale dove vivere e crescere i propri figli”. Le industrie oggi sono decentralizzate, fatte di macchine e sempre meno persone, in molti lo hanno capito e hanno spostato la loro attenzione ed i loro fondi su altri campi; la Puglia ha creato un ecosistema importantissimo per le startup e le aziende innovative, molti ragazzi sono tornati alle loro origini per fare gli imprenditori. Nessuno può predire il futuro, ma si può provare a crearlo.

 

 

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