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Fini più attento ai diritti di Bersani

L’ennesima prova di debolezza dell’apparato dirigente del PD. Concentrato sulla coalizione con l’UDC, il Partito si dimentica dei diritti delle persone LGBTQ e di molto altro… Per il segretario del Partito noi siamo “beghe”. Il movimento prepara un’assemblea per il 14 settembre.

In Francia il 14 luglio si è festeggiata la presa della Bastiglia, in Italia questa data si ricorderà come l’ennesima prova di debolezza dell’apparato dirigente del PD, dimostrazione dell’incapacità di essere un partito laico e progressista.

I dirigenti del PD, infatti, non sono stati in grado di dare risposte concrete alla base del partito.
Ancora una volta si sono trincerati dietro politichese e rinvii. E non sto parlando solo dei diritti delle persone LGBTQ, ma anche di legge elettorale e primarie.

Il pachiderma continua a restare immobile, incapace di prendere una linea politica progressista – se non vogliamo usare il termine di Sinistra -, spostandosi sempre più verso quel Centro che sembra esser il vero punto di arrivo di ogni azione. Alla conclusione dell’Assemblea il mio commento su Twitter è stato il seguente: “Alcuni Lgbt restituiscono la tessera del ‪#PD. Temo che oggi sia rinata la Dc, in ogni caso abbiamo messo la parola fine al partito laico”.

Diritti LGBT: è battaglia anche su Facebook e Twitter
Ma procediamo con ordine. Cosa è accaduto all’assemblea del Pd lo sapete tutti: non è stato votato l’Ordine del giorno presentato da Anna Paola Concia e da altri esponenti laici che prevedeva “l'equiparazione del matrimonio gay al matrimonio civile, attualmente normato dalla legge”. 
La dirigenza del PD ha ritenuto inutile il voto per un semplice motivo: in precedenza era già stato votato un documento sui diritti degli individui.

Forse vale la pena ricordare cosa dice questo documento in relazione alle coppie omosex: 

“(…) Il riconoscimento dei diritti e dei doveri che nascono nelle diverse formazioni sociali in cui può articolarsi la vita personale affettiva e di coppia (...) dovrà avvenire secondo tecniche e modalità rispettose, da un lato, della posizione costituzionalmente rilevante della famiglia fondata sul matrimonio ai sensi dell’art. 29 Cost. e della giurisprudenza costituzionale che anche recentemente ne ha dato applicazione, dall’altro, dei diritti di ogni persona a realizzarsi all’interno delle formazioni sociali, che si declinano oggi in un orizzonte pluralistico secondo quanto espresso dalla Corte Costituzionale: "per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri" (138/2010).”

Rosy BindiDurante l’Assemblea del 14, per calmare gli animi, Rosy Bindi ha promesso che all’argomento verrà dedicata una Direzione “ad hoc” dopo l’estate.

Come dare torto a chi si aspettava qualcosa una presa di posizione diversa, magari più chiara e determinata? I laici presenti, in totale disaccordo, hanno contestato la decisione.

Enrico Fusco, delegato della Puglia, è salito sul palco ed ha affermato: "E' un documento arcaico, irrispettoso, offensivo per la dignità delle persone. Non è un passo in avanti ma un passo indietro enorme. Anche Fini è più avanti di noi".

La battaglia non si è arroventata solo in Assemblea ma anche sulle pagine di Facebook e Twitter dove esponenti e militanti del Pd sono intervenuti con pesanti critiche.

Aurelio Mancuso, presidente di Equality, nonché esponente LGBTQ del Pd ha scritto su Facebook: “Restituita la tessera de PD a Bersani, vince la Bindi”.

Amarezza anche nel tweet di Andrea Benedino: “Questa è la mia casa, è la mia storia. Non posso accettare che tra i valori condivisi del mio partito ci sia la mia cittadinanza di serie B”.

Giuseppina La delfa, presidente di Famiglie Arcobaleno ha rincarato la dose: “Le carte scoperte PD e diritti di cittadinanza: il PD ci ha buttati nel fango per l'ennesima volta. Ormai le cose sono più che chiare !!!!!! vergogna al PD tutto, a Bersani in primis e disgusto profondo per la Bindi.... ormai è la guerra.(…) Propongo un'assemblea del movimento nazionale sabato 14 settembre 2012 a Roma per discutere insieme e organizzare un'azione forte e chiara in occasione della scadenza elettorale per difendere la nostra dignità di persone e di cittadini.”

E Marino Buzzi, militante LGBTQ, è intervenuto su Facebook: “Ho appena finito di discutere con sostenitori di Bersani. Il loro ragionamento è: i diritti civili? Bisogna arrivarci un po' alla volta. Vediamo, siamo nel 2012... nel 3014 va bene?”

Contrariamente agli esponenti e i militanti del PD, purtroppo, io ero certa che questo partito non avrebbe mai espresso con chiarezza la sua posizione sul “matrimonio gay”. Ero sicura che avrebbe rinviato la decisione a data da destinarsi… esattamente come ha fatto Rosy Bindi. D’altro canto anche i “vecchi PC” come Massimo d’Alema non hanno mai avuto simpatia per gli omosessuali, anzi forse sarebbe il caso di parlare di antipatia o addirittura di omofobia.

Amare riflessioni, purtroppo. Ma mi spingerò ben oltre: cosa ci possiamo aspettare da un partito che è ormai è nelle mani, degli ex-Dc, che ne determinano la linea politica e le scelte strategiche.

Cosa ci possiamo aspettare da un partito che ha come unica e grande ambizione la coalizione con l’Udc di Pier Ferdinando Casini?

Cosa ci possiamo aspettare da un partito che ha paura di imboccare una strada progressista - non sto dicendo anarco-insurrezionalista ma semplicemente progressista - come, ad esempio, sta facendo Hollande in Francia?

Matrimonio omosex, coalizioni e programmi 
Come è possibile che nel 2012 l’Italia non sia ancora riuscita ad approvare una legge che consenta alle coppie omosessuali di sposarsi? Negli altri Paesi europei hanno mandato in pensione – o lo stanno per fare - Pacs e similari per approvare il matrimonio. In Svezia, una monarchia guidata da una coalizione di centro-destra, il partenariato tra due persone delle stesso sesso esiste dal 1995 e nel 2009 il Paese ha approvato il matrimonio. L’Olanda, un’altra monarchia, nel 2001 ha approvato il matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Solo per citare due esempi, di monarchie europee.

In Italia siamo ancora a discutere su quale termine usare, come definire una legge che non leda la sensibilità dei cattolici e la sovrana maestà del Vaticano. E questo non in Alleanza Nazionale o nella Destra di Storace, ma nel PD!

Pierluigi Bersani Ma aldilà del matrimonio omosessuale ci sono anche altre dichiarazioni di Pierluigi Bersani che mi hanno generato fortissime perplessità.

Il segretario del Pd ha affermato che “per scegliere la coalizione è importante comprendere con quale legge si andrà a votare”.

Io ho sempre pensato che gli alleati si scegliessero in base a programmi, contenuti, unità di vedute, obiettivi condivisi e non per pura opportunità elettorale.

E le Primarie che lo stesso Bersani aveva fissato per il 14 ottobre sbandierandole come dimostrazione della democraticità del partito, perché sono state spostate a data da definire?

Di cosa ha paura il PD? Di essere sconfessato dai suoi militanti? Teme che i candidati decisi dai vertici non saranno appoggiati dalla base del partito?

Infine, mi sarebbe piaciuto, poter assistere all’Assemblea del Pd tramite la tv del partito, magari, anche in differita, ma su YouDem si possono vedere soli gli interventi di Pier Luigi Bersani, Enrico Letta, Dario Franceschini e Massimo d’Alema… Insomma i soliti noti.

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