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Festival di Sanremo: il resoconto della seconda serata

Ieri sera, è andata in onda la seconda serata del Festival di Sanremo. La seconda puntata, reduce dal trionfo della prima, decretata con dieci milioni di spettatori, quella di ieri si è attestata intorno ai nove milioni. Tutto sommato, un bel risultato se rapportato agli sforzi degli spettatori che si sono intrattenuti fino all’una.

Oggi, commentiamo quello che è avvenuto nella serata di ieri. Si sono esibiti gli altri dodici artisti, insieme ai quattro giovani. Due di loro, con gli altri, selezionati nella puntata di martedì, si sfideranno venerdì sera per l’attesissima finale che decreterà il vincitore. Nella puntata del mercoledì, Amadeus si è fatto affiancare dalle due giornaliste di punta del Tg1, Emma D’Aquino e Laura Chimenti, oltre a Sabrina Salerno. Tante le emozioni e le sorprese. D’altronde, a un evento come Sanremo queste cose ce le dobbiamo aspettare. Ironico, come al solito, Fiorello che, con il suo ingresso alla Maria De Filippi, culminato con l’intervento telefonico della conduttrice, ha saputo sfruttare l’onda dell’entusiasmo.

Come abbiamo già ribadito, questo è il Festival delle emozioni. Nel corso della serata di mercoledì, il ricordo commosso di Amadeus all’indimenticabile Fabrizio Frizzi che, ieri, avrebbe compiuto 62 anni. Un’emozione condivisa con la moglie, Carlotta Mantovan che, dal palco dell’Ariston, è stata al centro di un grande affetto. Una travolgente ondata di amore per un personaggio che, come ha detto Amadeus, con le lacrime agli occhi, avrebbe potuto condurre questo Festival. Fabrizio l’avrebbe meritato. Eccome, se lo meritava. In tanti, in questi anni, non hanno osato proporglierlo, ma lui è stato molto riservato. Aveva sperato che, in futuro, ci fosse la possibilità di condurlo, ma Fabrizio era uno di quelli che affrontavano le indifferenze del mondo dello spettacolo con grande signorilità ed umiltà. Oggi, alla tv, uno come Fabrizio manca molto, per il suo sorriso contagioso, per l’aiuto, senza chiedere nulla in cambio. Una persona speciale che abbiamo amato e che continueremo ad amare, per sempre. Sarebbe stato bello averlo ancora non noi, a scherzare, a ridere e a condividere le sue battute da vero gentleman della nostra tv.

Neanche il tempo di riprendersi per la forte emozione di Frizzi che, subito, partono gli applausi per Paolo Palumbo, un giovane ragazzo di Nuoro, di ventidue anni, ammalato di Sla. Il ragazzo aveva il desiderio di diventare chef. Fino a quando, un giorno, la sua vita precipita. Scopre di essere affetto da Sla. Il suo sogno è svanito. Negli anni, la situazione è degenerata. Paolo aveva portato il brano per la gara. Amadeus, coinvolto dalla sua vicenda, ha preferito invitarlo sul palco dell’Ariston. È inutile sottolineare come l’importanza del coraggio di vivere, malgrado le difficoltà, siano motivo di orgoglio per una persona che si trova costretta su una sedia a rotelle. Quello di ieri sera, come il monologo di Rula Jebreal sulla violenza sulle donne, è stato un bel momento, uno dei tanti che il pubblico di Rai1 ha seguito con attenzione.

Il ragazzo, affiancato dal fratello Rosario, insieme a Christian Pintus che ha eseguito il pezzo scritto dal giovane, “Io sto con Paolo”, ha espresso il desiderio di non cedere di fronte alle difficoltà della vita. Di sperare nella felicità e nella realizzazione dei sogni come argomento del saper vivere. Una bella lezione, da convidere e applicare nella vita di tutti i giorni se vogliamo diventare persone migliori. Ha dimostrato una grande tenacia, un coraggio non indifferente che fa da monito a tutti quelli che, come lui, ogni giorno, sono costretti a fronteggiare contro una malattia particolare e destabilizzante. Il suo sguardo e le sue parole ci hanno fatto riflettere. Chapeau.

Questo non è stato solo il momento di emozione della serata. Tanti se ne sono susseguiti, come il duetto tra Massimo Ranieri e Tiziano Ferro sulle note di “Perdere l’amore”, la reunion dei Ricchi e Poveri. Il gruppo genovese ha proposto un nuovo singolo “L’ultimo amore”, e ha mandato in visibilio il palco dell’Ariston, a partire da “La prima cosa bella”, per poi procedere con i classici senza tempo come “Mamma Maria”, “Che sarà”, “Sarà perché ti amo”, con l’incursione di Fiorello come quinto Ricchi e Poveri. In tanti non sanno che, all’apice della loro carriera, ci fu un certo Fabrizio De André. L’amato cantautore genovese li ha portati in una casa discografica per fargli un provino. Non accettarono. Fabrizio disse che, malgrado il rifiuto di quel discografico che non capiva niente di musica, loro avrebbero avuto successo. E così è stato. Se, oggi, il pubblico si emoziona e si incanta con i Ricchi e Poveri, lo deve, prima di tutto a Fabrizio De André, il primo a credere in loro.

Nel corso della puntata, sorpresa improvvisa di Fiorello. In platea, il campione di tennis, Djokovic, che si sfida con Fiorello in un’insolita partita. La serata prosegue con l’esibizione di Zucchero, di Gigi D’Alessio, l’inedito di Massimo Ranieri, il medley di Tiziano Ferro, i monologhi di Emma D’Aquino e Laura Chimenti, il tutto, mentre gli spettatori, a mezzanotte inoltrata, aspettano di ascoltare gli altri brani rimasti. Sono l’una e mezza. Finisce la seconda puntata che tanto ha fatto emozionare, riflettere e spazientire. Un appunto: sarebbe opportuno se ci fosse una maggiore organizzazione strutturale negli orari e nella disposizione degli ospiti e degli artisti, altrimenti, come ha detto Nicola Savino, conduttore di “L’altro festival”, su Rai Play, “rischierete di darci la linea alle tre di notte.”

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