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Festival di Sanremo: come ti aumento lo share a tutti i costi in una Italia drogata di mediaticità

Comici tramutati in leader politici. Cantanti che divengono profeti. Politici che fanno cabaret. Veline che sono diventate onorevoli. Professori tramutati in politici. Ma “tecnici”, per carità.

In Italia, c’è un profuso senso di confusione. Di ruoli.

Sarà perché la politica è divenuta alla portata di troppi. Sarà perché è stata prostituita a tutto ciò che politica non è. Sarà che oggi, la confusione, il caos, regnano sovrani su tutto... Ma non va bene. Non va per nulla bene.

E non è la solita polemica sterile che finisce con la solita sterile indignazione. Che non va mai oltre, per divenire azione. No, questa è una realtà che tutti abbiamo davanti agli occhi ogni giorno. Di cui le nostre orecchie sono ormai colme.

Come si può contrabbandare per comunicazione politco sociale il sermone di un cantante che, seppur votato in qualche modo ad una sorta di attivismo sociale, è stato è e rimane un cantante?

Perché tutto questo indaffararsi intorno alle dichiarazioni di Celentano all’interno di uno dei contenitori più contestati della televisione degli ultimi 62 anni? Perché far credere che in Rai basti aprire un microfono e dire le prime cose che vengono in mente? Non è così. Questo è fare ancora una volta malainformazione.

In Rai, esistono capi struttura, dirigenti, autori, ente che scrive i testi, verifica, decide, controlla la virgola... O davvero pensavate che funziona diversamente? Pensavate davvero che i vari Grillo, Celentano et similia siano predicatori socio politici che parlano a braccio?

No, non è così che va. Tutti sanno tutto ciò che dta per accadere. Statene certi. In special modo quando la trasmissione del momento si chiama “Festival di Sanremo”, è parte del palinsensto di mamma Rai e per giunta del primo canale: notoriamente il canale di propaganda di questa Italia ormai caotica e molto ipocrita.

Pensavate davvero che la cattolicissima Lorenza Lei rischiasse al buio la propria carriera dirigenziale? Pensate davvero che ci sia qualcuno oggi che dica ciò che gli viene in mente la per là?

Fa tutto parte del solito carrozzone mediatico. Dove si decidono parti, controparti e persino scandali, comunicati e controcomunicati.

A chi giova tutto questo? Ad un sistema socio politico e mediatico che è ormai andato oltre. E che a questo punto, avendo abituato l’oudience a tutto l’impossibile, non può più presentarsi al suo share con cosucce normali, stupide, banali.

L’audience si fa con qualcosa di sempre più spettacolare. L’audience italiana ha ormai un palato “sopraffino” e se non gli dai almeno un pò di scandalo, prende il telecomando e guarda altrove. A cercare qualcuno che riesca a trasmettere qualcosa di “veramente” spettacolare. Che poi questo “veramente spettacolare” nella realtà non esista, non importa – sembra – a nessuno. La cosa importante, per molti, è tacitare quella fame di assoluta perversione, di assoluta necessità di qualcosa che ancora riesca a turbare gli animi. E poiché gli animi sono ormai anestesizzati da troppe crude e palesi assurdità. Ecco che lo spettatore trova “conforto” solo nella visione di ciò che lo colpisce dtritto in testa.

Che tocca fare per guadagnare qualche centinaio di milioni. Che tocca fare per ammansire i telespettatori chiamati persino a pagare annualmente la loro fetta di droga mediatica.

Che tocca fare, per tornare ad un po' di sana normalità?

Celentano, il "profeta"...

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