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Euro Basket 2009: Girone A

Al 36° Campionato Europeo Maschile di Pallacanestro FIBA manca meno di un mese ed è ora di presentare le squadre che parteciperanno alla fase finale, sottolineando da subito un elemento di cui ancora non si è detto: mai come in questa edizione l’Europa sarà vicina all’NBA, con una quantità di stelle, gregari e rookies che sembra una Summer League di altissimo valore. Partiamo con il girone A.

 

Il girone A è quello che molti definirebbero soltanto di ferro perché non gli è capitato in sorte. Squadre toste, capaci di basket vario, abili nel gioco in contropiede e in quello fisico. Chi esce da questo girone ha la strada facile verso le semifinali. La medaglia d’argento mondiale, il quinto posto alle Olimpiadi di Pechino (quel quarto di finale contro l’Argentina è ancora negli occhi di chi quelle mattine viveva col fuso orario cinese) e il quarto posto all’ultimo Eurobasket, dopo la vittoria del 2005 in Serbia e Montenegro, pongono la Grecia come favorita prima del girone. L’allenatore è una garanzia: Jonas Kazlauskas, una carriera intera nello Statyba Vilnius,e fresco allenatore della Cina, portata con mano leggera verso le sue Olimpiadi e condotta dove di più non si poteva (dal 2004 al 2006 il suo impegno era a metà con l’Olimpiakos). La squadra non avrà tre perni fondamentali: Papaloukas, fuori anche perché leggermente appesantito dopo un decennio a moderare il gioco della squadra e ad illuminarne i ritmi, Diamantidis, l’uomo dalla faccia di bimbo che sa fare tutto e Spanoulis, che cura il campione dell’altra squadra con la sua micidiale determinazione. Grosse responsabilità ricadranno sul giovanissimo Nicholas Calathes, classe 1989, che ha frequentato la Lake Howell High School, lasciandola come il migliore realizzatore nella storia della contea di Seminole. Al college, con i Florida Gators ha fatto faville (quasi 16 punti di media a partita) ed è stato scelto al secondo giro (45esimo) dai Minnesota Timberwolves, girato poi a Dallas che lo ha lasciato andare verso Atene per un triennale con il Panathinaikos. A fargli da scudiero Loukas Mavrokefalidis, che ormai è più che una promessa (anche perché non troppo giovane) anche lui draftato Timberwolves nel 2006 e Antonios Fotsis, ala grande di peso che pochi riescono a contrastare perché abile nel pitturato e capace di tiro e gioco fluido. Una nazionale che a prima vista può sembrare meravigliosa o inguardabile ma che di sicuro darà l’anima nei momenti difficili. Croazia squadra giovane, intraprendente, che ha i campioni al posto giusto. Prima di tutto in panchina con l’uomo di Čapljina, Jasmin Repeša, che sa come motivare e far giocare uomini forse un po’ troppo anarchici nelle intenzioni. Il metronomo è Roko Ukic, che a Toronto è sembrato troppo leggero per i play carrozzati dei parquet USA ma in Europa muove palla con saggezza imperiale. Insieme a lui Marko Tomas, altro giocatore sopraffino che entra a canestro come una spada e Zoran Planinić, che Messina ha voluto nella sua ultima stagione a Mosca quando le partite avevano bisogno di una svegliata. Il reparto lunghi è tutto sulle spalle di Krešimir Lončar, anche se Stanko Barać può essere decisivo. La Macedonia ha vinto il girone di qualificazione grazie al coefficiente canestri sulla Lettonia di Biedriņš. L’uomo intorno a cui tutto ruota è Vrbica Stefanov, classe 1973 e vecchio cuore Mens Sana. La punta di diamante è però Todor Gečevski, centrone di 209 che spazza via le difese di forza e codino. Occhio di riguardo poi all’uomo del perimetro: Jeremiah Timoteus Massey, nato a Detroit che ha fatto bene nel Real Madrid. Ultima squadra del girone Israele, squadra che può vincere o perdere a seconda degli animi dei suoi tanti giocatori di classe. In primo luogo Meir Tapiro, guardia agile che sa guardare i compagni, il centro Amit Tamir, nel 2001 all’University of California. Da freshman ha realizzato 39 punti in una sfida con doppio overtime contro Oregon. Da junior nel 2002-03 è stato primo nella classifica dei rimbalzi per la sua squadra, risultando secondo per gli assist e terzo per i punti. Altro ottimo giocatore è Lior Eliyahu, grande promessa del Maccabi Haifa, dal prossimo anno al Tau, mentre la stella del Maccabi Tel Aviv, Yotam Halperin, è già dall’anno scorso all’Olimpiakos.

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