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 Home page > Tribuna Libera > Estate 2024: la notte dell’arte e della cultura

Estate 2024: la notte dell’arte e della cultura

Vi sono purtroppo diverse zone del nostro Paese in cui si concentrano un sacco di iniziative nel periodo estivo spacciandole per eventi culturali ed artistici quando invece presentano caratteristiche e carenze che non possono certo identificarle in quanto tali.

L'estate del 2024 purtroppo non ha fatto eccezione a questa deriva e anzi mi sembra addirittura che vi sia un incremento sensibile di questa tendenza negativa.

Mi è capitato di sentire obbrobri del tipo "di cultura si deve mangiare" o vedere località in cui si confondono prodotti artigianali con opere d'arte, inserite in manifestazioni in cui si trova un po' di tutto, come se ci si trovasse in presenza di un supermercato diviso in corsie tematiche: tentativi effimeri quanto spesso mediocri di esibizioni artistiche (esposizioni di arti figurative, artisti di strada, pittori improvvisati...) che vanno tranquillamente a confondersi con stand di ditte artigiane che presentano manufatti, stand enogastronomici con tavole calde e cucine a cielo aperto (spesso senza prestare una minima attenzione alle dovute misure di sicurezza) con accanto sommelier attivi nel cercare di attrarre la clientela di passaggio per assaggi di vini del territorio, musica di intrattenimento e a volte d'autore (il cui livello in questo caso spesso mortifica letteralmente i grandi nomi del panorama musicale nostrano), stralci di scene teatrali che contrastano presentazioni (anche lodevoli) di attività passate del mondo agricolo e culinario di una società ormai defunta e i cui valori sono sempre meno presenti all'interno della nostra società.

Un autentico "minestrone" in cui tutto viene proposto e venduto un tanto al chilo, come se invece di essere in un vero e proprio evento culturale e/o artistico si fosse in presenza di un Luna Park di attività sconnesse e in gran parte incompatibili tra loro.

Per ammirare un'opera d'arte ci sono infatti gallerie, musei e mostre itineranti che consentono al visitatore di vivere una vera e propria esperienza mistica che consiste nell'entrare in una relazione profonda, intima ed autentica con ciò che gli viene presentato. 

Un approccio esclusivo fondamentale se si intende davvero vivere l'arte in quanto tale e non come la visione di un qualsiasi oggetto.

Altrettanto si può dire della musica di qualità che non può essere ascoltata e suscitare meravigliose emozioni all'interno di un contesto simile a quello di un souk o di una sagra di paese, nei quali invece è più opportuno proporre brani di intrattenimento tesi unicamente a far divertire e distrarre gli spettatori ivi presenti che possono arrivare anche a cimentarsi in balli popolari compatibili con simili manifestazioni.

L'artigianato riguarda aziende che lavorano e operano sul mercato per vendere i loro manufatti e non a caso vi sono in tutto il Paese diverse manifestazioni specifiche in cui queste realtà possono presentare al meglio e ad una clientela realmente interessata le loro creazioni.

Ma non si tratta di arte perché un'opera d'arte coinvolge lo spirito di chi l'ammira attraverso l'anima dell'autore che l'ha realizzata, mentre una prodotto artigianale seppure originale e bellissimo rimane comunque confinato ad una funzione puramente utilitaria e nulla più.

La valorizzazione dei vini avviene al meglio attraverso presentazioni ed assaggi che si svolgono in luoghi preposti a quelle funzioni quali possono essere in primis le cantine ma anche eventi ad hoc esclusivi destinati a diffonderli opportunamente ad una clientela maggiore.

In modo analogo la presentazione di abitudini e attività legate a culture passate e alla loro eredità nel mondo contemporaneo si svolgono in iniziative anch'esse di carattere esclusivo, spesso laboratori in cui il pubblico non rimane un soggetto passivo ma può venire coinvolto in esperienze in cui effettivamente si riesce ad imparare qualcosa di concreto e a capire meglio certi aspetti della vita dei nostri antenati.

Una crescita effettiva che consente un'evoluzione culturale concreta in chi ha la fortuna di poter vivere simili esperienze.

Mescolare tutte queste attività e concentrarle tutte in pochissimo tempo non consente di apprezzarle e viverle nella loro interezza finendo col ridurle ad un ricordo frammentario quanto sfumato ed effimero di un momento della nostra esistenza.

Questo va esattamente all'opposto di ciò che dovrebbero essere soprattutto l'arte e la cultura le quali per esistere concretamente ed esprimersi hanno necessariamente bisogno di potere essere presentate in forme esclusive, accessibili sì a tutti, ma senza il rischio tutt'altro che remoto di venire banalizzate attraverso iniziative che sanno più da supermercato o da fiera campionaria che da luoghi in cui possono venire effettivamente valorizzate ed apprezzate nel miglior modo possibile e come è giusto che sia.

 

Yvan Rettore

Questo articolo è stato pubblicato qui

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