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Essere poveri, senza un lavoro e senza una famiglia, in Italia

Abbiamo realizzato questo reportage fotografico con dolore e sconforto. Le immagini sono più esemplificative di fiumi di parole e sapienti editoriali. Esse offrono in modo immediato e crudo uno spaccato di cosa possa significare, oggi in Italia, essere poveri, senza un lavoro e senza una famiglia.

Potete ammirare l‘ampio ingresso, il corridoio luminoso, la camera da letto easy, l’armadio a muro e l’originale appendiabiti… 

C******A (43 anni) e F*******O (41 anni) sopravvivono a Lucca, in queste condizioni, da oltre due anni e mezzo!

La disoccupazione adulta genera emarginazione economica e sociale, e dissolve il progetto di Vita del disoccupato e della sua famiglia.

Dopo la disoccupazione adulta... la morte civile, il nulla. L’annichilimento dello stesso diritto di Vivere.

Indifferenza, emarginazione, solitudine, dolore. Vite sospese e martirizzate. Condanne a morte? Vite in fumo… e polvere!

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Fernando Bassoli (---.---.---.248) 24 settembre 2011 10:53
    Fernando Bassoli

    L’Italia della berluscocrazia massmediata è questa. I sedicenti geni dell’economia che promettono miracoli ogni giorno hanno prodotto queste contraddizioni. Loro parlano del debito pubblico. I cittadini muoiono di fame.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 24 settembre 2011 12:32

    Con Prodi o Bersani sarebbe lo stesso, per loro e per chi come loro è emarginato. Ai governi interessa solo il pareggio di bilancio e avere i conti in ordine (conti che devono prevedere una buona dose di possibilità di spesa per ciò che importa loro,logicamente). Quanto a stare ai margini della società , ti dico che ,pur avendo avuto la possibilità di mangiare tutti i giorni , da oltre 7 sono stato dichiarato fallito:per me e quelli come me , protestati o falliti, pignorati o sfrattati (come me), non c’è nessun reinserimento, ma anzi accanimento giudiziario. Oltre a dirti come vieni trattato quando ,per sbaglio, finisci davanti ai responsabili di caritas, assistenti sociali, parenti o amici: l’ho scritto nel mio blog ma lo testimonio anche qui: ad alcuni interessa che ci siano poveri, poveracci, sfigati, sfortunati, perchè vivono di questo. Un po’ come le Ong o le varie associazioni. Non hanno a cuore che i due esseri umani di Lucca possano rifarsi una vita autonoma, senza che dopo aver ringraziato una volta siano sempre debitori o,peggio, che non ricevano un aiuto sufficiente perchè possano,veramente, affrancarsi e fuggire da una situazione di disagio. Preferiscono che ,come ho fatto io, si vada tutti i mesi a ritirare il pacco alimentare e non che ti venga data la possibilità di volare con le tue ali. E non credo che sia colpa solo della destra: certo loro non hanno fatto nulla per i cittadini ma l’accanimento prodiano verso i piccoli commercianti o artigiani dove lo mettiamo?

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