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Essere italiana senza cittadinanza. L’esperienza di Anastasia

Prosegue il racconto dell’Italia multietnica di Stranieriincampania. Oggi incontriamo Anastasia Fedkiv, una giovane ragazza molto solare di poco più di vent’anni. Vive a Mondragone, in provincia di Caserta, dove ha frequentato le scuole, ha i suoi affetti, e coltiva la passione per il cinema, l’arte, la lettura. 

La incontriamo a Castel Volturno, in un bene confiscato alla criminalità organizzata affidato a una associazione locale, dove “ogni tanto do una mano”, come ci racconta lei stessa.

Sono venuta in Italia la prima volta quando ero piccolissima con mia madre che lavorava qui, anche mia nonna ha lavorato per vent’anni qui prima di tornare da mio nonno in Ucraina. Ho dovuto aspettare diversi anni per potermi trasferire definitivamente poiché mio padre negava a mio madre la possibilità di trasferirmi con lei. Così a 9 anni mi sono definitivamente trasferita da Ternopil, la mia città a Natale, a Mondragone.

Quindi hai completato le scuole qui.

Si ho completato le elementari, finito le medie e sto per completare anche le superiori. E mi iscriverò all’università per studiare lingue.

Ci raccontavi che però non hai ancora la cittadinanza.

Esatto, l’ho richiesta 4 anni fa ma sono ancora in attesa 

Non avere ancora la cittadinanza cosa ti comporta?

La cosa che mi pesa di più è non poter votare! Molti imbecilli possono votare, e votano pure male!, e io mi sento in difetto per questa cosa [scoppia a ridere]. 

Non deve essere facile non poter partecipare alla vita democratica in un paese che immaginiamo senta tuo.

Ovviamente, sì. Tutti quelli che conoscono ormai vivono qui. Non ho quasi ricordo dell’Ucraina. Mi sento sicuramente italiana. 

Cosa conservi però dell’Ucraina?

Qualche ricordo, il desiderio e la curiosità di tornare a visitare il paese e alcuni luoghi, la lingua. Ecco, mi spiacerebbe perdere la lingua del paese del quale sono originaria… Anche perché mia madre mi ucciderebbe!

Quindi in famiglia parlate ucraino?

Italiano e ucraino. Mia sorella, nata dal secondo matrimonio di mia madre con un italiano, parla solo italiano e quindi con mia madre parlo ucraino perché ci tiene molto.

Poco fa ci parlavi della mancanza del diritto di voto, cosa che ti pesa particolarmente. C’è altro nel tuo essere una italiana senza ancora la cittadinanza che ti pesa particolarmente?

Forse la possibilità di viaggiare più liberamente. L’avere solo il passaporto ucraino e il permesso di soggiorno mi causa diverse limitazioni, dover chiedere il visto per viaggiare in alcuni paesi. A parte questo niente di particolare. Fortunatamente ci sono almeno delle leggi che ci consentono di fare molte cose. A scuola e ovunque sia mai andata fino ad ora non mi è mai pesato.

E invece qualcuno ti ha mai fatto pesare la tua condizione?

Pesare no, ma per esempio i bambini bulli quando ero alle medie che mi dicevano“tornatene nel tuo paese”. Però non mi sono mai fatta influenzare, ho sempre risposto! 

Cosa pensi che un paese come l’Italia debba fare per tutte le persone che sono nella tua situazione?

Penso che dopo un tot di anni, soprattutto se hai avuto una istruzione del tutto o quasi completa nelle scuole italiani, dovresti avere la cittadinanza. Sicuramente molti se la meritano più di tanti italiani.

Si ringrazia Alessia Marino per la foto.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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