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 Home page > Attualità > Cronaca > Eluana ultimo atto. Tacciano i guardoni

Eluana ultimo atto. Tacciano i guardoni


Forse è perché sono cattolica. Forse semplicemente perché credo nella sacralità della vita.  Non so. E’ certo che la notizia dell’accoglienza da parte di una clinica di Udine e la decisione di compiere l’ultimo atto per porre fine ad un’esistenza fin troppo tormentata e violentata da mass media e lettori guardoni, mi procura un dolore profondissimo.


Non mi piaceva il modo con cui, da almeno cinque anni, tutti si erano buttati sul caso. La politica prima d i tutto, con i suoi assurdi schieramenti come se un corpo in stato vegetativo fosse diventato un “campo” su cui mettere delle bandierine, di destra o di sinistra. Poi i medici, a discettare se uno stato vegetativo potesse, al momento dell’interruzione dell’alimentazione, indurre o meno dolore. La legge infine a disquisire se lo stacco del sondino potesse essere considerato o no un omicidio.
E poi i giornali e in generale la televisione. Uno stillicidio durato anni e anni di notizie contradditorie, si può o non si può porre fine a una vita vegetativa; è giusto o non è giusto tenere vita un essere umano che, ancora in grado di intendere e di volere, avrebbe espresso il desiderio di morire nel caso fosse occorso in un’irreparabile infermità. E ancora le interviste a un padre, affranto dal dolore e sempre più sconvolto e confuso dal rumore regnante intorno al caso.
Uno stillicidio alimentato da chi specula sulla curiosità guardona del lettore, un morboso interesse per il dolore altrui nel quale ciascuno di noi affoga le proprie paure.
 
Oggi la notizia che, dopo tanti tira e molla, Eluana Englaro (ma perché si continua a chiamarla per nome e cognome se, come dicono, si tratta semplicemente di un corpo senza vita? ) alla fine inizierà il trattamento che in pochi giorni la consegnerà nel “regno dei più”, è tornata in prima pagina.

 
E forse non si accorgono gli articolisti che, nel descrivere la partenza dall’ospedale di Lecco alle ore una e trenta della notte scorsa, ne fanno un racconto da condannato a morte. Intanto il viaggio notturno, per evitare la folla di curiosi e attivisti per la vita; poi la minuziosa elencazione delle varie tappe del trattamento che verrà praticato a Udine. E ancora: quanti medici, infermieri e osservatori presenzieranno all’esecuzione, quanti addetti alla pulizia ci saranno a mantenere l’asetticità del rito. Quali e quanti farmaci verranno gradatamente somministrati e per quanti giorni e per ultima un’iniezione che porrà fine a tutta la vicenda.
 
Ma non si fermano qui i guardoni della stampa nazionale. Non contenti di tanto malata curiosità aggiungono una notizia davvero “da ultima spiaggia”. Saranno presenti alla fine di Eluana anche medici, (analisti si suppone) che scruteranno le reazioni di un corpo in fin di vita e indagheranno sulle possibili reazioni di un cervello in stato vegetativo da 18 anni.
 
Così, in nome della Scienza (prego la S maiuscola) sapremo come si sta in punto di morte. Bella scoperta.
 
Io , per dimenticare l’orrore, andrò a bruciare un indiano.
 

Commenti all'articolo

  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.218) 3 febbraio 2009 10:36
    Annalisa Melandri

    Amara riflessione finale...
    E il dolore di questi momenti che accomuna inevitabilmente cattolici e atei. Si spengano le luci, che sarebbero dovute rimanere abbassate da un bel po’ e si lasci in pace quella famiglia. Forse la presenza degli studiosi è il prezzo che hanno dovuto pagare per porre fine al calvario della figlia, sicuramente il meno invadente, vista tutta la vicenda.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.75) 3 febbraio 2009 11:20
    Damiano Mazzotti

    Purtroppo i dogmi religiosi non aiutano a capire le realtà semlpici, figuriamo ci le realtà complesse...
    quello di cui si sta discutendo non è vita, ma a mio parere di alterazione dei processi di morte...
    Quello che nessun scienziato è in grado di dire è che eluana potrebbe anche provare non consciamente ma diffusamente e in profondità, in modo quasi "animale" , delle senzazioni di dolore e potrebbe non riuscire a manifestarle esternamente per il blocco dei necessari processi neuronali.... un po’ come i condannati a morte in alcuni stati dell’america e vengono "giustiziati" chimicamente con il Pentothal....
    Oppure potrebbe essere che Eluana si stia godendo una specie di Nirvana...
    Io nell’incertezza delle due cose preferirei farla finita... E preferirei anche che altre persone avessero la possilità e la libertà di farlo...

    La morte ci è stata data come ultima cura contro le sofferenze finali umane delle malattie... Accettiamola e basta... Non dev’essere la tecnologia o i medici o le strutture che campano di queste cose a decidere... Ghi rinuncerebbe al proprio lavoro e ai suoi guadagni?

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.75) 3 febbraio 2009 11:38
    Damiano Mazzotti
      • Scusatemi ho sbagliato il pezzo da incollare..
      • Purtroppo i dogmi religiosi non aiutano a capire le realtà semplici, figuriamoci le realtà complesse...
        quello di cui si sta discutendo non è vita, ma a mio parere si tratta di alterazione dei processi di morte...
        Quello che nessun scienziato è in grado di dire è che Eluana potrebbe anche provare non consciamente ma diffusamente e in profondità, in modo quasi "animale" , delle sensazioni di dolore e potrebbe non riuscire a manifestarle esternamente per il blocco dei necessari processi neuronali.... un po’ come accade ai condannati a morte in alcuni stati dell’America, che vengono uccisi e "giustiziati" chimicamente con il Pentothal....
        Oppure potrebbe essere che Eluana si stia godendo una specie di Nirvana...
        Io nell’incertezza delle due cose preferirei farla finita... E preferirei anche che altre persone avessero la possibilità e la libertà di farlo...

        La morte ci è stata data come ultima cura contro le sofferenze finali umane delle malattie... Accettiamola e basta... Non dev’essere la tecnologia o i medici o il business legato alle strutture che campano di queste cose a decidere... Chi rinuncerebbe al proprio lavoro e ai suoi guadagni?
        O i preti che non hanno studiato nulla se non la teologia? E cos’è la Teologia?
    • Di virginia (---.---.---.96) 3 febbraio 2009 12:18

      Mi sembra di leggere dai vostri commenti una partecipazione vera all’accadimento. Che è comunque dolorosissimo. E’una sconfitta soprattutto della Scienza. Sei vari professori Montagner anzicché preoccuparsi di farci vivere fino a 120 anni, volessero ricercare sui meccanismi di un coma profondo e le sue conseguenze farebbero qualcosa di più meritorio dal punto di vista umano. Ma... sappiamo business is business

    • Di (---.---.---.130) 3 febbraio 2009 12:49

      Ho seguito ogni tanto questo di Eluana. Ma vivo nel continente America, e, non dirò il paralelo. E sono italiano. Ma questa volta non mi preocuperò della ortografia consultando il dizionario, che mi interessa la sostanza e non le disquisizioni forbite. I politici di professione, non la politica in generale che ci sono varie politiche: familiare, educativa, economica, religiosa, di potere, di avarizia ecc. ecc. Intendo la politica partidistica a scopo di potere e naturalmente come fine ultimo di vincere le elezioni e tenere il potere politico, economico o efettivo, cioè religioso (su tutto popolo?!), sono più o meno uguali dapertutto.

      Nella cerchia dei miei amici c’è di tutto, ma per parlare di Eluana cito le informazioni del Medico chirurgo non solo di nome. Dice lui che a volte agiscono come in questi casi di Eluana, con discrezione. Un responsabile chirurgo o clinico di terapia corrispondente, di più alto rango nei vari istituti sanitari, di togliere i tubi. Poi lui informa i familiari con oportune spiegazioni scientifiche, quello che è il più ragionevole: purtroppo non c’èra più niente da fare! Non ho sentito o letto mai, tutte queste stupidagini che si alimentano in Italia e pochi altri luoghi speculando per fini che non sono il mottivo in questo caso: Eluana. Di lei a nessunno le importa!!!
       

       

    • Di virginia (---.---.---.96) 3 febbraio 2009 15:49

      Non so se vivi negli States o altrove in America. Vorrei tuttavia ricordare che non molti anni fa negli States cifu la vicenda, dolorosissima, di Terry Schiavo. Anche allora fu la Politica ad avere l’ultima parola ( era presidente George W.Bush) ma i Media di tutto il mondo imperversarono su quella poveretta e la sua famiglia in modo "immondo". Forse è l’imperativo dei nostri giorni: nulla e nessuno esiste se non è rappresentato o raccontato.

  • Di Stefano (---.---.---.154) 3 febbraio 2009 12:45

    Io non sono Cattolico, ma non per questo non considero la vita una cosa "sacra", e non per questo non sono privo di coscienza o morale. Io non sono Cattolico e per questo credo che al centro ci sia l’individuo, le sue scelte ed i suoi doveri all’interno della società. È l’idea che si fa passare sottilmente o a volte non tanto velatamente che laico sia persona senza valori, che preclude una via alla discussione.
    Le mosse e le dichiarazioni politiche, a mio parere, non si fanno al fine di una discussione seria su di un argomento tanto delicato, ma sono il mezzo da utilizzare per riaffermare l’appoggio ad un istituto tanto forte economicamente e di consensi come quello Cattolico, a prescindere dall’argomento messo in discussione. Mettersi trasversalmente alle posizioni Cattoliche equivarrebbe mettere in discussione l’etica dell’individuo nei confronti dell’istituto stesso e quindi rischiare di essere tacciati dai possibili elettori come un’entità senza fede, senza valori umani, solo perché con idee contrastanti i dettami della Chiesa.
    Laico non é sinonimo di mancanza di umanità, di compassione come identificazione di una persona di dubbia moralità, ed è questo il rapporto che si tende spesso a far passare per sminuire il pensiero contrapposto a delle posizioni religiose.

    Per questo si richiede allo stato di essere laico, non per negare all’ individuo una sua identità religiosa (o non religiosa), ma perché alcune decisioni siano prese liberamente senza dover rendere conto di un torto a quella o un’altra congregazione religiosa. Perché la morale non é di esclusiva proprietà del mondo religioso, ma deve essere perseguita attraverso una discussione tra gli individui senza che una parte si autoproclami il lume della ragione e l’altra sia accusata di non averne alcuna.
    Una discussione così seria nel nostro paese non può essere affrontata, perché l’impasto tra religione e politica é così stretto che chiunque contrasti l’opinione della Chiesa é accusato di non non avere una sua coscienza morale.

    • Di virginia (---.---.---.96) 3 febbraio 2009 15:57

      Infatti, Stefano, qui non si tratta di essere cattolici o laici ( ma non so esattamente che cosa significhi essere "laico". ) Si tratta di umanità, di relazioni umane, di "gratuità" senza rincorrere la notorietà o il business, Si tratta di empatia, "sentire insieme"con la persona in questione prima di tutto, con i genitori, con coloro che hanno a cuore l’essere umano per quello che è e non per quello che rappresenta. Tutto questo va al di là di ogni ideologia.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 3 febbraio 2009 12:46

    In questa tragedia, della famiglia in primo luogo, quel che colpisce è l’ignobile faziosità della Chiesa che attraverso un vescovo ha parlato di "fermate la mano asassina".
    A questi imperativi comandi hanno subito ubbidito gentaccia, come Gasparri, Buttiglione, Lupi, Teodem e compagnia cantante.
    Trovo che questo attegiamento sia la vera assurdità di questo drammatico momento.
    A questa gente di Eleuana non interessa nulla. Bandiscono crociate e vogliono impedire a chi la pensa diversamente da loro, come il padre di Eluana, di muoversi, di agire pur in presenza di una sentenza, ai massimi livelli, della magistratura.
    Eppure il paese non d’accordo con questi nuovi e vecchi drammatizzatori, in tutti i sondaggi queste posizioni sono minoritarie.
    Altro che guardoni questi sono dei veri e propri terroristi del nostro tempo, non molto diversi da Bin Laden, non nei comportamenti ma nei contenuti di quel che dicono.

    • Di virginia (---.---.---.96) 3 febbraio 2009 16:04

      Penso che un Paese davvero democratico ( che parola abusata! ma non me ne viene un’altra, forse dovrei dire "civile") la fine della propria vita non debba rispondere nè agli anatemi della Chiesa, nè ad una sentenza della Magistratura.
      In un Paese civile tutto potrebbe avvenire senza squilli di tromba, senza invettive, senza carte bollate.Tutto potrebbe avvenire nel silenzio di un’intimità profonda e inviolabile.

  • Di (---.---.---.130) 3 febbraio 2009 12:56

    Vedo che mentre io andavo sul semplice, altri complicavano.

  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.218) 3 febbraio 2009 13:31

    @Stefano
    sottoscrivo tutto.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.75) 3 febbraio 2009 14:49

    La ricerca scientifica forse non darà mai certe risposte... Di sicuro l’orgoglio tecnologico e la superbia umana non vogliono farci accettate i limiti della condizione umana....

    E non tirate in ballo Dio: se ne sta al sicuro lassù: non vuole avere niente a che fare con uomini e religioni che si fanno la guerra per decidere chi può considerarsi migliore e più "pacifico"...

    cos’ come quasi tutti i politici si dimenticano della Costituzione, quasi tutti gli uomini religiosi si dimenticano il primo comandamento: non nominare il nome di Dio invano...

  • Di Gianluca (---.---.---.246) 4 febbraio 2009 15:20

    Vangelo del 13 Febbraio (Mc 7,31-37):

    (...) Gli condussero [a Gesù] un sordomuto, pregandogli di imporre la mano. (...) guardando quindi verso il cielo emise un sospiro e disse: "Effatà!" cioè: "Apriti!" e subito gli si aprirono gli orecchi [al sordomuto], si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. (...)

    Chissà, magari proprio la sofferenza durante l’operazione la farà risvegliare...

    • Di Gianluca (---.---.---.246) 4 febbraio 2009 15:56

      ... e c’è di più:
      Vangelo di ieri, 3 Febbraio:

      Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 5,21-43.

       (...) Si recò da lui [da Gesù] uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui.

       Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. (...)
       Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

       Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano.

       Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

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