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Egitto | Liberata finalmente Amal Fathy. Ma in carcere ancora tanti difensori dei diritti umani

Le hanno fatto scontare la galera fino allo scontabile. Con 10 giorni in più del dovuto. Liberata su cauzione, dovrà recarsi due volte alla settimana a firmare in caserma ma almeno non è più in galera l’attivista egiziana Amal Fathy, militante del Movimento 6 aprile e moglie di Mohamed Lofty, presidente della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf) che assiste i familiari di Giulio. Accusata di terrorismo praticamente come accade per tutti coloro che in Egitto osano mettere in discussione l'attuale governo e difendere quelle libertà che in Egitto sono solo utopia.

Ma il vero motivo è stata la ritorsione. Collabori per la verità per Giulio?In Egitto? Per il potere attuale egiziano è un chiaro affronto insostenibile.

E si comportano come fanno i mafiosi. Colpendo la famiglia. Basta offrire inconsapevolmente il fianco. Una minima scusa. E finisci nell'incubo. Da vedere se anche la giustizia darà seguito a questa libertà conquistata con fatica e lotta. In Italia si sono registrate varie iniziative a sostegno di Amal. Dalla staffetta per lo sciopero per la fame a pubblicare foto in bianco e nero. In Egitto sono stati una quarantina gli arresti in questi due mesi nei confronti dei difensori dei diritti umani. In galera ve ne sono tante di persone arrestate da un sistema dittatoriale.

La foto di Amal sfinita dalla stanchezza di quasi due anni di galera ma sorridente e abbracciata al marito, fuori dalla galera, come ha scritto la mamma di Giulio, non può che essere chiamata emozione. 

Ma è presto, troppo presto, per poter dire se questa la si possa intendere come una tappa verso un cambiamento o meno. Cambiamento che in Egitto è necessario, prima di tutto per il suo popolo, che si merita quella libertà conosciuta da tante democrazie e negata da quell'Egitto che guarda al futuro, con prospettive da ventennio. 

Marco Barone

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