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Educare alle differenze#7: una rete per combattere l’oscurantismo delle istituzioni scolastiche lombarde

 

Continua il nostro ciclo di interviste alle realtà promotrici delle due giornate dell’incontro nazionale“Educare alle differenze”, evento promosso dall’Associazione Scosse e di cui siamo diventate Media Partner, che si terrà a Roma il 20 e 21 settembre 2014.

educare

 

In questo caso abbiamo deciso di intervistare le diverse realtà che fanno parte del coordinamento lombardo di “Educare alle differenze”, costituitosi in vista dell’incontro nazionale dedicato all’educazione alle differenze nelle scuole.

Innanzitutto abbiamo chiesto loro di farci conoscere meglio le diverse realtà che fanno parte della rete, raccontandoci come nascono, come funzionano singolarmente e con quali obiettivi operano:

  • MAMI – Mamme a Milano: è un’associazione no profit a sostegno della genitorialità che opera a Milano. Animata e sostenuta dalle mamme socie dell’associazione, intorno a MaMi gravitano una serie di professionisti che mettono a disposizione le loro competenze per accrescere la consapevolezza della relazione genitore-figlio con incontri e attività che si svolgono in sede o anche presso altre istituzioni. MaMi si interessa al tema degli stereotipi di genere attraverso Fiocco rosa, Fiocco blu, un progetto di educazione alla parità che viene portato nelle scuole dell’infanzia e che prevede laboratori con i bambini, percorsi con gli educatori e incontri con i genitori.
  • Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni: è un organismo plurale, composto da associazioni in qualche caso molto diverse tra loro ma accomunate dall’obiettivo di rendere la laicità un valore rispettato dalle istituzioni milanesi e lombarde. In quest’ottica abbiamo realizzato diverse iniziative dedicate al mondo della scuola: il convegno “Senza oneri per lo Stato”, il 26 ottobre 2013, in collaborazione con NonUnoDiMeno, l’associazione che ha promosso la campagna sui buoni-scuola di regione Lombardia, e l’incontro del 12 maggio 2014, “La Buona Educazione.
  • CIG-Gruppo Scuola: Il Gruppo Scuola del CIG Arcigay Milano è un gruppo di volontarie e volontari che opera nelle scuole di Milano e provincia, portando nelle classi attività di sensibilizzazione alle tematiche LGBT, di lotta al bullismo omofobico e di educazione alle differenze oltre stereotipi e pregiudizi. Negli anni, il Gruppo ha interagito con varie realtà scolastiche (scuola secondaria di primo e secondo grado), educative (gruppi scout, associazioni di genitori) e altri enti (sindacati, circoscrizioni): questa varietà ha consentito a volontarie e volontari di raccogliere capillarmente una moltitudine di spunti riguardo alle esigenze informative ed educative presenti sul territorio. In particolare, nel Gruppo è maturata la consapevolezza degli elementi fondamentali perché gli interventi esprimano il massimo beneficio dei contesti scolastici e non.
  • L’Ombelico ONLUS: Per gli adulti che con ruoli e modi diversi si occupano d’infanzia e adolescenza, collaborare con scuola e famiglia alla creazione di contesti, ambienti e situazioni dove i più piccoli, piccole e i più giovani possano vedere coltivate e valorizzate potenzialità, talenti e capacità è motivo di grande impegno. Partendo da questi presupposti L’Ombelico ha individuato diversi ambiti d’intervento con specifiche prassi operative, i progetti, che sono proposti alle diverse scuole e famiglie come strumenti a supporto e a integrazione delle loro azioni educative, negli ambiti: prevenzione abuso sessuale, educazione alla sessualità e alla affettività, prevenzione dei comportamenti prevaricatori tra pari, educazione emotivo relazionale, educazione e prevenzione, consulenza psicopedagogica.
  • UAAR Milano: Il circolo UAAR di Milano svolge le sue attività nel capoluogo e in provincia. Le nostre principali iniziative sono l’organizzazione di conferenze su laicità e non credenza e la sensibilizzazione della cittadinanza sulle tematiche a noi vicine (otto per mille e altre forme di finanziamento alle religioni, diritti civili) tramite tavoli informativi in centro. Aderiamo e partecipiamo a manifestazioni in favore delle libertà personali e siamo parte attiva della Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni.
  • “EduGenderLab”: laboratorio esperienziale e multimediale, Educazione al genere 2.0 di Alice D’Alessio e Chiara Martucci – L’idea del laboratorio che sarà presentato a Roma al convegno Educare alle Differenze è quella di lavorare sulle tematiche di genere utilizzando il web 2.0 come strumento didattico e formativo. Non solo i social network, i blog e le piattaforme di condivisione offrono la possibilità di accedere ai saperi attraverso lo scambio con altr* utenti, ma sono il linguaggio e gli strumenti più familiari ed efficaci per comunicare con le nuove generazioni.

 

Come vi siete incontrat* per dare vita al coordinamento lombardo per le giornate del 20/21 settembre?

Rispondendo all’appello delle organizzatrici di Scuola Differente, la Consulta ha attivato i contatti messi a disposizione e, grazie all’entusiastica risposta di Mamme a Milano, il 25 giugno 2014 è stata convocata una riunione informale, inserita all’interno del programma della Pride Week milanese. Il tutto è stato coordinato in rete ed ha visto il supporto comunicativo di Scosse, che ci ha aiutato nella diffusione dell’evento milanese.

Com’è andata la riunione? Quali sono stati i temi di discussione, gli obiettivi comuni, le idee e gli spunti emersi?

Ci siamo incontrat* presso la sede di Mamme a Milano, in un contesto logisticamente in sintonia con gli obiettivi della riunione: lo spazio era la sala dei giochi, con tappetoni e obbligo di lasciare le scarpe fuori: immersione totale dalla parte dei bambini e delle bambine!

In una dozzina di persone sia come singole sia in rappresentanza di associazioni operanti nel territorio lombardo, ci siamo confrontate approfonditamente su esigenze ed obiettivi di un possibile percorso condiviso in preparazione della Giornata nazionale del 20 settembre. Alla fine della serata, tutte e tutti convinti della necessità di porre un freno al clima oscurantista che si vive a Milano ed in Lombardia, abbiamo concordato di avviare un progetto che prosegua oltre la data della Giornata nazionale e porti alla realizzazione di una rete lombarda di Educare alle Differenze. A tale scopo, abbiamo redatto un report, pubblicato sul sito di Scosse.

Intanto vi siete attivati contro la mozione del 1 luglio di Regione Lombardia, chiedendo un incontro di chiarimento per capire logica e prospettive della famigerata mozione a tutela della “famiglia naturale”. Come vi siete mossi?

La Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni nel mese di agosto ha depositato al protocollo di Regione Lombardia una richiesta di chiarimento al Presidente della Giunta, all’Assessora Cantù ed al Presidente del Consiglio regionale. Come si legge chiaramente dalla lettera, l’obiettivo è tentare di rimettere la discussione nei binari del ragionamento inclusivo e laico che una società che voglia definirsi civile deve imporsi, nel rispetto delle diversità di tutt*.

A livello di rete lombarda Educare alle Differenze, già nella riunione del 25 giugno abbiamo elaborato un set di strumenti, che riteniamo potranno essere utili nell’approccio con gli altri stakeholder del processo di promozione dell’educazione alle differenze: 1. presentarsi alla popolazione scolastica come un “sistema” composto da diverse realtà, solido e competente, attraverso ad esempio una brochure che contenga un catalogo delle attività possibili; 2. capitalizzare le esperienze, attraverso una piattaforma web, condividendo i diversi format educativi ed imparare/replicare quelli più efficaci a seconda del contesto; 3. disporre di diversi canali informativi ed intercettare eventuali esigenze aprendo canali specifici (ad esempio web 2.0 per bambin* e adolescenti, uno sportello telefonico per docenti ed educatrici/educatori).

Cosa significa entrare nelle scuole per parlare delle tematiche “di genere” e dell’”educazione alle differenze”? Avete esperienze in merito? Quali le resistenze che avete incontrato/pensate si possano incontrare?

Nel corso del confronto del 25 giugno è emerso che realtà che si occupano di educazione hanno sperimentato di recente molte più resistenze che in passato; è stato molto importante condividere questi vissuti, altrimenti ritenuti sporadici e singolari, perché ci ha permesso di comprendere una volta per tutte che a Milano e in Lombardia si respira un’aria più oscurantista che in passato; chi costruisce e presenta progetti che tendono all’inclusività non si scontra solo con un atteggiamento di resistenza da parte delle istituzioni scolastiche ma in qualche caso con un’aperta ostilità, in un processo di involuzione che ha attecchito rapidamente e diffusamente (frutto dello sforzo mediatico di certe testate di area cattolica sulla cd. Ideologia del Gender).

Cosa vi aspettate dall’evento a Roma? Avete intenzione di allargare la rete lombarda?

Da quando è stato convocato il convegno a quando ci incontreremo il tempo sarà stato brevissimo, considerata la pausa estiva. Anche tra di noi, l’unica occasione di incontro “fisico” è stata quella del 25 giugno (ci confrontiamo via mail) e la prossima è già stata concordata a valle dell’incontro romano. Ci aspettiamo sicuramente di avere l’occasione per confrontarci concretamente su modalità e percorsi educativi di cui magari abbiamo letto in rete senza avere la possibilità di approfondire dettagliatamente. Sarà altrettanto importante costruire unitariamente una risposta solida e di lungo termine all’offensiva oscurantista nel Paese. Ci auguriamo inoltre di intercettare nuove realtà milanesi e lombarde che in questi mesi non siamo riuscit* a contattare, di modo da arricchire e consolidare la nascente rete lombarda.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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