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Ecopass nello stretto di Messina

Ecopass nello stretto di Messina

Da qualche giorno chi sbarca sulla costa siciliana dello stretto di Messina dovrà pagare un ticket. Si va da 1,50€ per una autovettura, a 5,00€ per autocarri e bus, sino ad 8,00€ per gli autoarticolati. Il provvedimento è stato assunto dal sindaco della cittadina siciliana nella sua qualità di commissario straordinario per l’emergenza traffico causato dal traghettamento attraverso lo stretto e sarà utilizzato, sono sue testuali parole, «per migliorare la viabilità nel suo complesso». Esclusi dal balzello le ore notturne ed i giorni festivi, quando il traffico di attraversamento arreca minor intralcio alla circolazione cittadina.
 
I dati sul traffico veicolare tra Sicilia e Continente non sono riportati nel sito Internet dell’Autorità Portuale di Messina, che si limita ad indicare il numero dei passeggeri traghettati, vicino ai nove milioni all’anno. L’ultimo dato in possesso del vostro reporter risale all’anno 2000, quando la Società di traghettamento privata ha traghettato circa 2.640.000 autovetture e 627.000 veicoli commerciali, mentre le Ferrovie dello Stato hanno fatto circa 510.000 traghettamenti. Insomma in media in totale oltre diecimila traghettamenti al giorno; un considerevole volume di traffico, che all’epoca schiacciava ed opprimeva il territorio che attraversava, quello della cittadina di Messina. Oggi il disagio è sicuramente minore perché buona parte dei veicoli commerciali transita per l’approdo di Tremestieri, direttamente collegato con la viabilità autostradale. Resta, però, comunque un pesante fardello per Messina, cui peraltro non mancano situazioni di criticità autonome dovute ad un disinvolto utilizzo edificatorio del proprio territorio.
 
Nel tempo sarà possibile verificare se la destinazione del gettito dell’ecopass sarà o meno virtuosa, ossia se esso sarà integralmente utilizzato per manutenzionare e per integrare la viabilità cittadina utilizzata dall’ancora imponente flusso veicolare di attraversamento, ovvero se sarà destinato ad altro; ad esempio ad incrementare la spesa corrente municipale, facendo aumentare ancor più quello che Luca Ricolfi chiama tasso di spreco σ, di cui Sicilia, Calabria e Campania detengono il non invidiabile primato nazionale.
 
Come di tante cose di questo mondo, anche l’ecopass non è un bene o un male in sé: sarà quello che il suo utilizzo deciderà.

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