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Economia USA in recessione?

Venerdì scorso il NY Times riportava l’inaspettato dato sulla crescita del prodotto interno lordo degli States: 3,3% nel secondo trimestre verso le migliori stime dell’1,9%.

Ma ai più attenti non saranno sfuggite le parole di Martin Regalia: "Vedo possibile una recessione di fine anno, relativamente breve e relativamente lieve [...]" (fonte Reuters) E’ probabile che l’impulso al PIL USA sia venuto dalle maggiori esportazioni verso i Paesi con cambio più favorevole e dagli sgravi fiscali, è improbabile comunque, a mio avviso, che il prossimo trimestre veda ancora un dato al rialzo visto il rallentamento dei consumi e la stretta sul credito.

Segnalo a tal proposito un interessante articolo di Contrarian Investors’ Journal che rifacendosi all’economista italiano Costantino Bresciani Turroni cerca di gettare le premesse per rispondere alla domanda Is the falling dollar good for the economy?



Scriveva l’economista italiano:

"Le relazioni tra esportazioni e produzione meritano di essere considerate in modo più dettagliato. E’ possibile individuare tre fattispecie:

  1. L’aumento delle esportazioni di un determinato prodotto, in conseguenza all’apprezzamento di una valuta di un paese su un’altra di un altro paese, non è seguita da un aumento della produzione di tale prodotto allora l’aumento delle esportazioni significa che c’è stata una corrispondente diminuzione della quantità consumata internamente.
  2. La possibilità di aumentare le esportazioni di un determinato prodotto provoca un aumento della produzione a scapito di altri prodotti la cui esportazione è meno attraente: nel complesso la produzione del paese non è aumentata, sarà cambiata invece la direzione dell’attività economica.
  3. L’aumento delle esportazioni è accompagnata da un aumento della produzione totale del paese che ha svalutato la propria moneta."
Nel primo caso aumenterà il prezzo (interno) del prodotto considerato per effetto della diminuzione dell’offerta. A più lungo termine osserveremo sia l’ effetto (2) che l’effetto (3) (in funzione della situazione economica del paese): se il paese possiede eccesso di capacità produttiva tutti i fattori produttivi inutilizzati (e.g forza lavoro disoccupata) verranno impiegati per produrre quel prodotto ed il risultato sarà più ricchezza per il paese. Che cosa succede la capacità produttiva è completamente satura e non è più possibile aumentare la produzione di quel prodotto? In tal caso l’economia deve liberare le risorse per produrre più quantità di quel prodotto e ci troveremo davanti ad una necessaria ristrutturazione dell’economia: ritroviamo la fattispecie numero (2).

E l’economia USA dove sta?

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