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Ecco perché il Centrosinistra è tornato a vincere

Le elezioni amministrative del 21 giugno scorso ed il successivo ballottaggio del 26 hanno riportato il Centrosinistra alla vittoria. Non accadeva da tempo, come mai?

Premesso che si è trattato di elezioni locali che hanno coinvolto un numero limitato di elettori, che c’è stata un’alta percentuale di astensionismo e che il Centrodestra si è presentato spesso diviso, è comunque evidente la vittoria del Centrosinistra, almeno per il suo significato politico.

Dalla caduta del muro di Berlino con la fine della cosiddetta ‘Prima Repubblica’ e la nascita del berlusconismo non contano più i programmi e le ideologie, ma il carisma del leader. Una forma di populismo non nuova, ma che alla fine del secolo scorso è tornata ad essere dominante sulla scena politica. Ed ancora oggi è così, ma qualcosa sta cambiando.

La sua base economica è il consumismo. Promettere è la parola chiave. La coerenza non è necessaria. Contano l’immagine e la pubblicità. I comizi politici si fanno in tv o sui social, le interviste con il giornalista amico o, comunque, accondiscendente. Il confronto si fa solo se i sondaggi ci danno in svantaggio. Ed è fondamentale avere la proprietà delle televisioni e dei mass media o determinarne la direzione. Questo succedeva con Silvio Berlusconi, poi sono arrivati i suoi ‘emuli’: Matteo Renzi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Nati presenzialisti, hanno fondato la loro linea politica sui personalismi, sulle promesse e sulle repentine ‘giravolte’ di opinioni ed obiettivi. Passare dalla Sinistra alla Destra è, per loro, del tutto naturale. Cambiare linea politica è una questione di tempi e di convenienze. Se cadono restano comunque in piedi. I leader non perdono mai, casomai è responsabilità del partito, della tv, degli avversari interni ed esterni, del complotto giudiziario. Ora ci sta provando Giorgia Meloni, che, a differenza degli altri, ha due scheletri nell’armadio: il suo background politico e soprattutto i suoi compagni di viaggio. 

Premesso tutto questo, la mini vittoria del Centrosinistra alle ultime lezioni amministrative rappresenta un cambio di direzione?

Il carisma del leader non sembra bastare più, occorre anche un gioco di squadra. In fondo è sempre stato così. Specie in un sistema tripolare come quello italiano. I problemi nascono quando ci si divide, quando non si è umili, quando non si fa gruppo, quando il leader non è ‘autorevole ‘ e, comunque, riconosciuto come tale.

Enrico Letta, segretario del Partito democratico, sembra una figura grigia, poco presenzialista, ma forse è propria questa la sua forza. L’apparire ‘debole’ stimola le iniziative e l'importanza del gruppo o come si diceva una volta del partito.

Il Centrosinistra è riuscito ad espugnare Verona perché ha dato spazio a chi vive il territorio e lo fa senza interesse o ‘brama’ di potere. Forse è troppo presto per dirlo, ma i risultati delle ultime elezioni amministrative sono il segno di un cambiamento, di un ritorno alle idee, ai valori, alle comunità. 

 

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