E’ la camorra, bellezza

Ho letto lo splendido articolo di Valeria Ciotola che denuncia i rapporti tra il neo-eletto alla presidenza della provincia Luigi Cesaro e vari esponenti dei clan della camorra. Purtoppo anche questa volta gli elettori - non cittadini ma solo elettori - hanno scelto per il peggiore tra i due candidati, senza valutare le liason dangerous del candidato PDL. Purtroppo però le relazioni con esponenti della camorra non sono più un disonore, anzi, in una pubblica opinione assuefatta da secoli alle mafie ed alle camarille, sono la normalità. Ed in alcuni casi possono essere persino un vanto. Lo dimostra il fatto che l’attuale premier italiano abbia definito Vittorio Mangano -killer della mafia e condannato nel maxi-processo di Palermo - un eroe.

Che futuro ha un Paese così? In cui a comandare sono le cosche mafiose e lo Stato, nonostante a parole continui a seguire l’opera di Falcone e Borsellino, nei fatti le favorisce e permette il loro di ampliarsi. Negli ultimi giorni sono stati sequestrarti beni alla mafia per qualche milone di euro. Peccato che la mafia sia la prima industria italiana per fatturato e fattura miliardi e miliardi di euro. Quindi oltre a sequestrare i beni mafiosi - che sono comunque un’ottima azione di repressione della mafia - è necessaria una pesante e massiccia opera di prevenzione. Visto che la mafia assolda i suoi picciotti - o meglio la sua "carne da macello" - nelle zone più disastrate e disastrose di Napoli. Prevenzione che va fatta nelle scuole, nelle chiese, negli oratori, nelle case. Aiutando coloro che invece di piegarsi alla mafia la combattono riswchiando la vita. E chiamando eroi questi ultimi, non coloro che fanno parte del "Sistema" - come lo chiamano a Napoli - . Finchè gli elettori non saranno diventati cittadini, rimarrà una prassi l’elezione di politici legati ai clan.