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 Home page > Tribuna Libera > È la Kyenge il nuovo Berlinguer. Perché non si candida?

È la Kyenge il nuovo Berlinguer. Perché non si candida?

Nell’imminenza del congresso PD, il “berlusconismo” e il liberismo entrano nel Partito Democratico dalla porta principale. Due sono i soggetti che dominano la scena, e si chiamano Renzi e Letta. 

Sta nascendo un nuova DC? No, sta nascendo un nuovo PDL, con qualche spruzzo di DC. Due democristiani si contendono la segreteria, uno di centro (Letta) e uno di destra (Renzi). Il primo è figlio della personificazione della politica, della politica spettacolo, di venti anni di berlusconismo. Insomma una brutta copia del Cavaliere, uno che buca il video sa parlare in televisione, ma proposte e contenuti poco e niente, e quel poco rivela una propensione moderata troppo moderata, incompatibile con la sinistra.

Ha apprezzato il lavoro della Fornero, ha elogiato Marchionne, è contrario all’art 18, ai sindacati specie quelli di sinistra. Insomma un democristiano di destra. Letta certamente non è un “Berluschino”, sul piano dei contenuti ha più carte da giocare, ma sono le carte del liberismo, e tra queste la privatizzazione di aziende pubbliche. Certo è un poco più avanzato rispetto al Sindaco di Firenze, ma niente dei più, sostanzialmente è sulla stessa scia di Renzi. Insomma un democristiano di centro.

E la sinistra? È scomparsa, svanita nel nulla. C’è qualche timido accenno alla personificazione della politica, un vago rimpianto per l’assenza dei contenuti politici, ma niente di più. Bersani quando affronta questo tema, lo fa sempre in una chiave personalistica, sostituisce l’uomo solo al comanda con il gruppo dirigente. Per il resto si limita semplicemente a segnalare l’assenza di contenuti, ma non affronta il problema vero, vale a dire il rapporto tra contenuti e persona. Prima le idee e poi le persone o prima le persone e poi le idee? Il leader in funzione dei programmi o i programmi in funzione dei leader? Gli sfugge il fatto che l’alternativa è la priorità dei programmi, la scelta del premier in funzione dei contenuti. E allora la scelta del segretario non può derivare da una valutazione sulle capacità del candidato di conquistare voti. Quello che conta è la sua capacità di andare oltre il "giorno per giorno", e di realizzare il programma, il piano politico che propone. Il popolo del PD deve abbandonare, anche nella scelta del segretario, la logica e la cultura fondata sulla personificazione della politica.

Letta, Renzi e lo stesso Bersani o Cuperlo sono candidati prigionieri di una logica che li tiene legati al giorno per giorno, gli impedisce di guardare al futuro,di affrontare la realtà in termini di alternativa sistemica: persone/contenuti, interessi reali/interessi percepiti, finanza/economia reale, finanza/politica, imprese nazionali/imprese globali, diritti nazionali/diritti globali.

C’è nel PD qualcuno che, con la forza e il carattere che deriva dalla fede nelle sue idee riesca a collocarsi in questa logica di alternativa sistemica? C’è qualcuno che antepone la politica alla persone, allo spettacolo, che dia un impronta contenutistica ai suoi interventi, che parla di cose di sinistra con la mentalità e la logica della sinistra? Sì c’è, e si chiama Cécile Kyenge

La sua storia ci parla, di lei, della sua forza, del suo spirito di sacrificio. Ma quello che più conta, è la naturalezza con cui questa donna antepone la politica, i contenuti, i programmi alla persona. Con una buona disinvoltura, Cécile riesce a trasformare la sua vicenda personale, le offese giornaliere che riceve in un fatto politico. Quando è stata attaccata e offesa non ha fatto la vittima, non ha reagito sul piano personale, ha posto un problema politico: il razzismo non è un problema riducibile ad un episodio personale, ma investe tutta la comunità italiana che, per questo, è chiamata a dare una soluzione.

Quando Calderoli l’ha offesa, ha posto il problema della comunicazione delle istituzioni e della classe dirigente. Quando Maroni l’ha invitata alla festa della Lega, ha rivelato carattere e decisione. Senza esitazione ha condizionato l’accettazione dell’invito, all’adozione di provvedimenti sanzionatori nei confronti degli esponenti razzisti, insomma al cambiamento di rotta di questo partito.

E così mentre Renzi, rivolgendosi a Bersani, parla di "spompo”, la Kyenge annulla la distinzione tra coppie eterosessuali ed omosessuali, fornisce una risposta efficace ai problemi adottivi delle coppie di fatto. Condivide la proposta di Camilla Seibezzi, neo delegata ai diritti civili del Comune di Venezia, di sostituire nei documenti ufficiali alla parole “mamma e papa”, la parola genitori.

E poi va al Festival del Cinema di Venezia e colloca in una vetrina mondiale il problema dell’immigrazione. Lo straniero, il migrante diventa protagonista sul palcoscenico internazionale del Festival e sprona il cinema a coltivare la speranza, la memoria, gli ideali, la storia.

E ancora:dare speranza ai giovani che hanno smesso di sognare, raccontare la loro vita, i loro problemi, lavorare sulla memoria che ormai non si coltiva più, questi i compiti del cinema per il ministro. Molti giovani non sanno che cos’è Marcinelle,il cinema può raccontarlo.

Quanta politica, quanta sinistra e quanta prospettiva, in queste parole e nella scelta di andare a Venezia. Onde concentriche sempre più ampie, allargano il raggio di azione delle idee programmatiche del ministro.

E sul suo sito, il pacifismo, il femminismo, l’equità, i progetti di cosviluppo con i paesi del terzo mondo, le idee per una politica cosmopolita che affronti i nodi della globalizzazione, a partire dal sud del mondo, individuano un programma di vasto raggio che passa dall’individuo, alla società. Al mondo.

Dal razzismo, all’equità, alla globalizzazione, fino alla speranza al sogno e al ricordo. E al forza di mettere la Lega all’angolo. In questo percorso ci sono tutti i presupposti di un leader, di un grande leader.

È una pazzia questa proposta? No, non è una pazzia, è la salvezza della sinistra, del PD. Non si è candidata? E allora si candidi e faccia presto.

Foto: European University Institute/Flickr

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