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Dinastie: dalla Corea del Nord alla Padania del Nord

In Corea del Nord dalla fine della guerra in poi si sono succeduti alla guida del paese tre dittatori, tutti appartenenti alla stessa famiglia. Il primo è stato Kim Il Sung, a cui è succeduto il figlio Kim Jong Il scomparso di recente, a cui è succeduto qualche giorno fa Kim Yong Un, figlio del secondo e nipote del primo. Una vera e propria tragica dinastia. Ora, se il capostipite almeno un merito l'aveva avuto, quello di avere guidato la lotta di liberazione contro gli occupanti giapponesi durante la seconda guerra mondiale, i successori hanno avuto un unico merito: quello di essere figli del loro padre, sia Kim Jong Il, personaggio dallo sguardo spiritato, che Kim Yong Un, bambolotto grassottello eterodiretto dalla casta dei militari. Corea del Nord, disgraziato paese.

Ma, passando dal tragico al grottesco, veniamo a casa nostra. Dopo la fine (probabilmente temporanea) dell'alleanza fra PdL e Lega, Bossi si è trovato a fare i conti con un problema. Mentre il Cav., fra una palpatina e un'altra, si orienta con i sondaggi, come orientarsi nelle complesse vicende della politica di un paese straniero come l'Italia? Tutti sappiamo che da tempo Bossi ha nominato il Trota come suo successore con un atto che più dinastico non si può, battendo in questo i leader coreani che almeno il successore figlio lo nominano solo alla morte del padre. Il Trota invece è stato nominato futuro capo con il padre ancora vivente. Boh, contenti loro!

Il problema allora: quale dinastia scegliere come modello? Non l'impero austro ungarico, antenato dell'europeista Mekel, la culona (copyright del Berluska) amica dell'euro. Non l'odiata casa Savoia, responsabile dell'unità d'Italia. Non la monarchia inglese, troppo titolata, troppo snob. Avete mai visto Sua Maestà Elisabetta adottare la "sana e popolare" gestualità bossiana (pernacchie, rutti e dito medio)? Dopo tanto pensare, e avendo consultato in gran segreto la napoletanissima Smorfia (che non si sappia in giro, per carità), ecco la trovata geniale. Il riferimento sarà la dinastia nord coreana. Sì, è vero, si tratta di extracomunitari senza Dio, ma la Corea è lontana e le sue vicende sono ignote ai più. Per l'elettorato legaiolo poi Kim può essere al massimo una nuova marca di merendine. E allora, visto che il Trota succederà al Bossi 48 ('o muort' che parla), il parlamento federale padano ha stabilito con una propria solenne risoluzione approvata per acclamazione che al momento della successione il Trota sarà designato come nuovo capo con il nome di Trota Kim Jong 23 ('o scemo).

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