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Diete, detox e altre illusioni

Negli ultimi decenni l’obesità è sempre più diffusa con gravi conseguenze per la salute di milioni di persone. Nel contempo fiorisce il marketing delle diete alla moda: ma i dati dimostrano che non funzionano. Vi proponiamo in proposito un articolo del fisiologo, ricercatore e autore Nick Tiller pubblicato sul n. 1/2022 della rivista Nessun Dogma

Siamo nel bel mezzo di una pandemia!

No, non quella pandemia. Mi riferisco al repentino aumento della diffusione in tutto il mondo dell’obesità, definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come una condizione di «anormale o eccessivo accumulo di grasso che presenti un rischio per la salute».

L’obesità è un grave problema. Secondo le ultime stime del 2016 l’obesità ha colpito 650 milioni di adulti e 14 milioni di bambini in tutto il mondo. Questa condizione aumenta il rischio di numerose comorbidità, incluse malattie cardiovascolari, diabete di tipo due, e diversi tipi di cancro. Nel 2014 l’impatto economico a livello globale dell’obesità è stato stimato in 2 trilioni di dollari, che rappresentano il 2,8% del prodotto interno lordo mondiale. C’è di più: l’obesità si sta diffondendo a un ritmo sconcertante; si prevede che colpirà più della metà della popolazione statunitense entro il 2030. Più della metà!

Anche i profitti dell’industria globale delle diete e della perdita di peso sono a livelli record, stimati sui 190 miliardi di dollari nel 2019. Questo dato sembra controintuitivo: com’è possibile che la diffusione dell’obesità e i profitti dell’industria delle diete siano entrambi a livelli record? L’incongruenza sussiste perché l’industria delle diete è sorretta da trucchetti e rimedi provvisori, nessuno dei quali è efficace nel favorire la gestione del peso corporeo sul lungo periodo.

Perché la tua dieta non funzionerà mai

Drastica riduzione delle calorie, la Atkins, la Dukan, la South Beach, il digiuno, la dieta dell’hacker, la paleo, la keto… la lista potrebbe andare ancora avanti. La mia “preferita”, la dieta dell’inedia, sostiene che si possa vivere del tutto senza cibo, sostentandosi solo con «il sacro respiro». Le diete alla moda sono la vittoria del consumismo moderno, ma i dati dimostrano che non funzionano. Dopo l’iniziale perdita di peso dovuta a una netta restrizione calorica, gli studi indicano che fino a due terzi del peso perduto viene recuperato entro un anno, e quasi tutto entro i cinque anni. In molti casi, il peso aumenta oltre il dato di partenza. Ciò avviene perché raramente queste diete insegnano alle persone come mangiare in maniera sana e al contempo sostenibile. Ne risulta spesso che le persone rimbalzino da una dieta alla moda all’altra, facendo continuamente tentativi senza riuscire a mettere in pratica un cambiamento sul lungo periodo. Un circolo vizioso caratterizzato dall’oscillare tra la perdita e il recupero del peso, un fenomeno così pervasivo che nel mondo delle diete ha un nome: effetto “yo-yo”. Il marketing delle diete alla moda domina i social media, mostrando immagini stile “prima e dopo” con forte impatto emotivo e drastiche trasformazioni del corpo spiattellate su Instagram. Ma certe pubblicità non includono mai le immagini del “dopo dopo” che mostrano come il peso individuale perduto viene miracolosamente ritrovato.

Non solo le diete alla moda (come la chetogenica o il digiuno intermittente) non favoriscono in alcun modo la salute cardiaca, ma l’effetto “yo-yo” che spesso ne risulta può in realtà aumentare il rischio di malattie del cuore, in particolare per le donne, e aumentare il rischio di mortalità in generale. La letteratura mostra un collegamento evidente tra la fluttuazione del peso e l’emergere di psicopatologie, insoddisfazione nella vita e abbuffate.

Qualcuno vuole un clistere di caffè?

Il detox è un’altra scorciatoia onnipresente nell’industria moderna della salute e del fitness. Digiuni a base di succhi, integratori vegetali, tisane, candele per le orecchie, omeopatia e clisteri di caffè (sì, davvero) sono solo alcune forme di detox che promettono di agevolare la perdita di peso e di purificare il corpo dalle tossine. Ma la scienza mostra che queste forme di detox non fanno niente del genere e, come possiamo aspettarci dai rimedi fasulli, la ricerca è in generale di qualità molto scarsa e minata da metodologie viziate. Il detox è caratterizzato da una sorta di purificazione rituale, che trae ispirazione dalle nozioni antiquate degli umori cattivi cui un tempo era data la colpa dei malanni. Ma questi minuscoli, non misurabili demoni nel corpo sono stati concepiti in un’epoca di ingenuità medica e scientifica, e la loro esistenza non è compatibile con la scienza moderna. Il meccanismo biologico responsabile della rimozione dei composti tossici dal corpo è stato ben descritto: il fegato e i reni, e di solito fanno un buon lavoro. Di conseguenza, il detox non ha senso al di fuori dei trattamenti clinici per la tossicodipendenza o l’avvelenamento.

Alcuni anni fa le pretese di quindici protocolli di detox (compresi i cerotti per i piedi, l’acqua detox e gli integratori dietetici) vennero sottoposte a esame da quelli di Sense About Science nel loro Detox Dossier. Nemmeno uno dei produttori è stato in grado di fornire una qualsiasi prova di ciò che veniva asserito nelle pubblicità e non c’erano due ditte che avessero fornito la medesima definizione di ‘detox’. Il dossier concludeva che «il detox è un mito. […] Molte asserzioni su come il corpo funziona erano sbagliate e alcune anche pericolose». Ma, al di là dei rischi davvero concreti delle ustioni rettali causate dalla somministrazione di clisteri di caffè bollente, il detox è dannoso perché parte dal presupposto che una persona possa espiare le proprie debolezze nello stile di vita mettendo in pratica comportamenti a breve termine ancora più estremi. La realtà è che un digiuno a base di succhi per due settimane, una dieta liquida o un clistere di caffè (caldo o freddo) non ti assolverà dagli eccessi alimentari. L’idea che possa funzionare, e quindi la popolarità del detox, è radicata nella nostra ossessione per le scorciatoie.

Quale è l’alternativa?

Un tratto distintivo dell’essere umano sta nel cercare soluzioni semplici a problemi complessi, e l’obesità è uno dei problemi più complessi che si possano trovare. Di sicuro servirà uno sforzo congiunto per affrontarne le cause fisiche, psicologiche e socioeconomiche.

Ma a livello base, contrariamente alle asserzioni dell’industria della salute e del benessere, il segreto della gestione a lungo termine del peso è che non c’è alcun segreto. Non c’è un rimedio veloce, nessun “trucco strano per far sparire il grasso della pancia”, nessuna dieta alla moda o detox che producano risultati a lungo termine. Sono tutti basati su una scienza davvero scadente. L’unico metodo fattibile per raggiungere un qualsiasi obiettivo nella salute e nel fitness è mettere in pratica un cambiamento nel comportamento, sul lungo termine, focalizzato sul muoversi di più e sul mangiare meglio.

Ciò richiederà che molte persone si rendano conto delle proprie radicate e poco salutari abitudini, le perdano e ne adottino di nuove più salutari che durino tutta una vita. È un lungo viaggio che richiede tempo, pazienza e a volte interventi di professionisti, dagli psicologi comportamentali fino ai dietologi e ai nutrizionisti. Ma il primo passo del viaggio è rendersi conto che le diete, i metodi di detox e altre illusioni sono i principali ostacoli alla salute sul lungo termine: questo perché la loro strutturazione è precaria.

Se i due anni trascorsi dell’altra pandemia ci hanno insegnato qualcosa, è che la pseudoscienza e la disinformazione sono le spine nel fianco di qualsiasi iniziativa tesa a migliorare la salute pubblica. Che sia l’obesità, il cambiamento climatico, i virus per via aerea, siamo tutti responsabili del miglioramento delle nostre facoltà critiche e del contrasto alla cattiva scienza nella cultura moderna. Ciò significa chiedere le prove, essere consci dei nostri preconcetti, avere fiducia negli esperti ed esigere che i venditori di fumo siano ritenuti responsabili delle proprie asserzioni. Perché finché inseguiamo trucchetti appariscenti e mode passeggere che non si basano su evidenze, le strategie davvero efficaci per migliorare la salute pubblica continueranno a sfuggirci.

Nick Tiller

Per gentile concessione di Skeptical Inquirer, traduzione dell’articolo pubblicato in inglese alla pagina https://skepticalinquirer.org/exclusive/diets-detox-and-other-delusions/

Traduzione a cura di Valentino Salvatore

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Questo articolo è stato pubblicato qui

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