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Di padre in figlia: emancipazione e diritti femminili nella fiction di Rai1

Forte del successo della prima serie potrebbe esserci un seguito. Stiamo parlando della fiction “Di padre in figlia”, andata in onda, di recente, su Rai1.

Da un’idea di Cristina Comencini, la fiction racconta le vicende della famiglia veneta, Franza, capitanata dal burbero e austero Giovanni, interpretato da Alessio Boni, in un paese in cui il cambiamento, con generazioni di donne e uomini a confronto, fa rivivere un periodo storico di grande fermento e rivendicazione sociale.

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«Osservandolo dal punto di vista di una persona di oggi, uno che ragiona come Giovanni, un padre padrone che non considera il pensiero e le aspettative della moglie e delle figlie, è giustamente tremendo» afferma l’attore, Alessio Boni.

«Dietro alla sua sgradevolezza c’è tutto quello che le donne hanno conquistato dagli Anni 50 a oggi. Mia nonna Maddalena mi raccontava che lei cucinava per mio nonno e per i figli maschi, mentre le donne mangiavano in cucina. Era normale. Come era normale che l’eredità andasse solo al figlio maschio. O che un padre non spingesse il passeggino del figlio. Neanche mio padre lo faceva con mio fratello. E non era Medioevo, parliamo degli Anni 60. È appena dietro l’angolo. Questa saga familiare, ideata da Cristina Comencini, è potentissima e molto femminile, perché racconta come la donna sia riuscita a conquistarsi i propri diritti», spiega l’attore.

«E ancora ci sono incongruenze: in Italia per la stessa professione, nella stessa azienda, con lo stesso ruolo, la donna guadagna meno dell’uomo. Perché? La cosa che vogliamo sottolineare è questa: tanto è stato fatto, ma non tutto. Ora tocca a noi uomini fare qualcosa».



È una fiction dove lo spirito del tempo e il carattere autoritario di Giovanni costringono il ramo femminile a vivere nell’ombra, in cui i grandi cambiamenti storici hanno portato le donne a lottare per guadagnarsi la parità e i diritti civili.

Le saghe familiari sono, da sempre, un ottimo spunto per un racconto di ampio respiro, in cui i mutamenti della società si colgono con maggiore vividezza.

E questo è uno dei motivi che l’ha portata al successo di pubblico, in cui la narrazione, di puro stampo autoriale, ha dato quell’impennata di qualità che solo storie di questo tipo sanno dare.

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