Di Maio non può cacciare De Vito e salvare Salvini

Di Maio non può cacciare De vito e salvare Salvini. Non può cacciare De vito per non perdere voti e salvare Salvini per restare al governo. Deve cacciare De Vito, ed affidare Salvini alla giustizia, perché la sua bussola nel decidere è una e una sola: l'interesse pubblico, il rispetto verso i cittadini.

È interesse pubblico sottrarre Salvini al processo? È interesse pubblico cacciare De Vito?

Queste le domande a cui doveva rispondere, Di Maio, prima di decidere. E dunque ha fatto bene a cacciare subito De vito. Se un leader é convinto della colpevolezza di un dirigente del suo partito, deve cacciarlo dal partito, specie se occupa una carica pubblica. Deve cacciarlo per evitare danni ulteriori alle casse dello stato,deve cacciarlo per dare un esempio, deve cacciarlo per responsabilità.

Come si è assunto la responsabilità di metterlo nel posto che occupa, così si deve assumere la responsabilità di rimuoverlo da quel posto. Non può rimandare la palla alla magistratura. Deve cacciarlo perché il garantismo, la presunzione di innocenza, opera nei tribunali, ma non nella politica. In politica si danno giudizi politici si fanno atti politici .Si salvaguarda l'interesse dei cittadini e non quello dell incriminato, perché l'interesse dei cittadini è prevalente.

Ha sbagliato invece a sottrarre Salvini al processo perché i cittadini hanno diritto di conoscere se un ministro della repubblica é colpevole o innocente. Ha sbagliato perché l'interesse pubblico perseguito con il sequestro, non si può realizzare sacrificando i diritti fondamentali della persona l'umanità e la civiltà.

Perché non c’è l'interesse pubblico della difesa de confini ,della sicurezza in assenza di emergenza. Ha sbagliato perche l'interesse politico non puo essere perseguito comunque e dovunque. La sovranità popolare si esercita nel rispetto della legge, e questo non può essere dimenticato.