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 Home page > Tribuna Libera > Decreto fiscale | Tra Lega e M5S non mettere il dito

Decreto fiscale | Tra Lega e M5S non mettere il dito

Siamo sinceri, al netto della taskforce mediatica che risponde a chi ha infilato cani e porci in tutti i gangli delle istituzioni, cosi come nelle televisioni e nella stampa e che risponde ad un determinato establishment di potere economico - finanziario, la vicenda di queste ore su la bozza del decreto fiscale truccata che sarebbe stata trasmessa al Presidente Mattarella come preliminare informativo di cortesia istituzionale, è quanto meno grottesca.

In sostanza provvedimenti di rottamazione delle cartelle al di sotto dei 1.000 euro, la possibilità di un ravvedimento operoso per importi al di sotto dei 100.000 euro per un masssimo del 30 %, nonché gli allegerimenti previsti per tutti coloro che, pur denunciando i propri redditi non hanno potuto per varie ragioni, ottemperare agli obbligi di pagamento delle relative imposte. Questo complesso di provvedimenti era stato definito "Pace fiscale", perché solleva i contribuenti inadempienti dai contenziosi in atto, che presentano situazioni di inesegibilità per ragioni di oggettive difficoltà, ma che però li mettono fuori dal mercato del lavoro, dai servizi del credito bancario ecc... Insomma si aiuta chi non ce la fatta perché vittima della crisi economica, ma non si può parlare di " Condono tombale " tout court perché non si applica nei confronti dei veri e propri evasori / elusori fiscali, né tanto meno coloro che hanno accumulato capitali all'estero non dichiarati, compresi quelli derivanti da azioni illegali.

Capitali che potrebbero rientrare con il pagamento di un obolo, sanando nel contempo anche i reati penali commessi . Insomma un Condono tombale alla Berlusconi / Tremonti tanto per capirci, oppure la famigerata Voluntary disclosure di renziana memoria. Ecco sembrerebbe che qualcuno, al momento nessuno sa chi, abbia surrettiziamente infilato in questo complesso di disposizioni anche delle integrazioni che, rivolgendosi prorio a quella platea che doveva essere esclusa, trasforma la manovra in un vero e prorio condono tombale, sanandone anche i risvolti penali.

Ora è un dato di fatto che nell'accordo di governo sottoscritto da entrambi i contraenti, ovvero Matteo Salvini e Luigi Di Maio, è espressamente esclusa l'ipotesi di qualsiasi manovra fiscale che possa configurare un condono vero e proprio. Per questo motivo, quando Di Maio ha appreso che la bozza incriminata era stata integrata con vagoncini che si legavano al carro per favorire i birbanti, si è infuriato, è andato a Porta a Porta da Vespa e ha minacciato di presentare una denuncia presso la Procura della Repubblica, affinché venisse individuato il responsabile del misfatto. Di rimando Salvini ha mostrato tutta la sua perplessità, sollevando anche alcuni dubbi sulla lucidità del suo sodale, minacciando anche di disertare l'incontro al vertice con Conte previsto per il sabato successivo, per un necessario chiarimento.

A prescindere dal fatto che sembrerebbe, dalle ultime ricostruzioni, che questa bozza " truccata " non sia mai arrivata al Quirinale, per quanto se anche lo fosse certamente il Presidente non confermerebbe proprio perché solo di bozza trattasi, la vicenda sta assumendo contorni preoccupanti che lasciano aperte, a mio avviso, solo tre ipotesi :

a) Di Maio e la assistente economica per il M5S Laura Castelli, oltre ovviamente al premier Conte, sono tre fresconi che prendono puntualmente lucciche per lanterne.

b) La Lega è una congrega di furbacchioni che ogni volta cerca di infilarci furtivamente la manina pro domo sua

c) C'è qualcuno che nell'ombra degli uffici tecnici del ministero, che devono tradurre le decisioni politiche in atti formali da sottoporre al vaglio di Mattarella, agisce per nome e per conto di terzi che hanno interesse a mettere zeppe negli ingranaggi di questa maggioranza di governo un po' sui generis ".

Se l'ipotesi fosse quella a) sarei portato perfino a giustificare il canaio piddino che puntualmente si riversa su tutti i media, con La 7 in pole, sebbene proprio loro dovrebbero essere i primi a tacere, avendone combinate più di Carlo in Francia, compreso l'avere spedito i grillini nell'abbraccio con la Lega. Soprattutto sentire Renzi è una cosa che fa rivoltare lo stomaco.

L'ipotesi b) potrebbe avere un senso, perché attualmente la Lega è in braghe di tela, finanziariamente parlando, per via della nota sentenza e ha alle spalle a un Paperon de paperoni che si chiama Silvio Berlusconi, al quale i soldi escono dalle orecchie e che non vede l'ora di far saltare questo governo. Inoltre la Lega ha trascorsi ben precisi e ha un elettorato del Nord, dove i soldi ballano e quindi anche i furbi abbondano. Tuttavia propendo per la buona fede di Salvini che tutto mi sembra tranne che un cialtrone, mentre non metterei la mano sul fuoco sul suo circondario da Giorgetti in giù. 

Delle tre, l'ipotesi c) mi sembra la più probabile, essendo che gli uffici che devono approntare la documentazione sono zeppi di soggetti messi al loro posto per grazia ricevuta, soprattutto proprio dallo statista di Rignano sull'Arno che ha, almeno da questo punto di vista, portato a termine un lavoro certosino.

A meno che non valga nessuna delle tre e qualcuno abbia le travegole, magari dopo un bicchiere di troppo.

Sia come sia siamo sul crinale di una resa dei conti prematura, proprio mentre lo spread e la Commissione europea ci bastonano ben bene, secondo copione quando i cittadini alzano la testa.

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