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Napolitano al Ventaglio: l’inesorabile declino della politica

L’ennesimo monito al Governo e al Parlamento. Reiterati appelli alla responsabilità affollano ormai da lungo tempo ogni richiamo istituzionale del Capo dello Stato. Ma l’effetto è solo mediatico. Una perseveranza divenuta quasi autoreferenziale...

“Non ci si avventuri perciò a creare vuoti, a staccare spine”, ha detto Napolitano durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio. L’ennesimo monito al Governo e al Parlamento. Reiterati appelli alla responsabilità affollano ormai da lungo tempo ogni richiamo istituzionale del Capo dello Stato. Ma l’effetto è solo mediatico. Una perseveranza divenuta quasi autoreferenziale.
 
Un esempio su tutti: l’autistico applauso dei parlamentari durante il discorso, ad aprile, di insediamento dello stesso Napolitano. Un meccanismo comunicativo fine a se stesso, che parte dal Colle, passa dai media nutrendosi di etereo clamore, per poi tornare vuoto e sconfitto al mittente. Fare proclami o bandire crociate meramente elettorali non riesce più a “solleticare” nemmeno l’ira del popolo. L’indifferenza ha preso il posto sia della fiducia che della critica.
 
Il vuoto del Paese ha già passato, dunque, la fase avventuriera. Le “spine” sono divenute irrecuperabili.
Ma al momento in cui tutto ciò pervade inesorabilmente anche la classe politica, allora è lecito chiedersi se lanciare appelli sia divenuto l’unico atto concreto di vera democrazia. E quando il Presidente della Repubblica il 18 luglio ha sostenuto che “la componente della sollecitazione e dell’amplificazione mediatica influenza molto le parole e i comportamenti dei politici”, inconsciamente ha smascherato tutto il drammatico vuoto politico e culturale dei nostri tempi.
 
Il ventaglio, che in tempi andati serviva a rinfrescarsi dalla calura nelle sedi parlamentari, oggi è divenuto imbarazzante paravento. Simboli che mutano seguendo l’inesorabile declino, dove anche inveire a sproposito contro il pessimismo dilagante è ormai garanzia di mancanza di fattività. L’eccesso di teorizzazione della cosa pubblica autoproduce falsi problemi risolti poi con false risposte.
 
Giammai concretezza, figurarsi la tanto invocata responsabilità istituzionale. Si creano persino casi ad hoc per “distrarre” media e popolo dalla bieca nullafacenza governativa. Questa l’unica continuità col passato. Ieri “Panem et circenses”. Oggi Gossip e Onorevoli tronisti.
 
 
Foto logo: Wikimedia
 
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