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Da Terzigno escono tutti sconfitti, prima di tutti il buon senso

Ieri nei comuni di Boscoreale e Terzigno ci sono stati violenti scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestavano contro l’apertura di una seconda discarica.

Il bilancio delle violenze che hanno trasformato i due comuni campani in scenari di guerriglia urbana simili a quelli che siamo abituati a vedere attraverso la televisione in Cisgiordania, sono pesanti e annoverano 26 agenti ed un manifestante feriti, e 16 mezzi delle forze dell’ordine distrutti, i centri abitatiti messi a ferro e fuoco.

In tutto questo caos prodotto e mal governato, (ma come si fa ad organizzare il caos, per propria natura ingovernabile?) ogni contendente in campo sembra aver smarrito il buon senso indispensabile alla completa risoluzione di questo genere di problemi.

I manifestanti-cittadini sono i più deboli. Rischiano di pagare sulla propria pelle, le conseguenze dell’apertura della nuova discarica. Frustrati da annunci e proclami, vedono le loro aspettative di continuo tradite dalle autorità coinvolte. E’ giusto che protestino e facciano sentire la loro voce. Ma è indispensabile che la protesta non travalichi i limiti consentiti. Non è possibile che alla beffa dei torti subiti si aggiunga la violenza che non può mai risultare un presupposto utile per dimostrare la fondatezza delle proprie posizioni.

I cittadini dei comuni campani coinvolti nell’emergenza rifiuti dovrebbero essere coscienti, che ognuno deve fare la propria parte, per risolvere la questione in maniera vantaggiosa per tutti. Il cittadino dovrebbe riflettere sul fatto che se ogni comune italiano vicino ad una discarica si fosse opposto alla realizzazione di questi impianti, tutta Italia sarebbe inondata di spazzatura. Non si può essere preventivamente contrari all’apertura di una discarica, a norma, testata, che non rappresenta un rischio per l’ambiente, ciò significherebbe venire meno al vincolo sociale che lega ogni realtà locale ad un bene superiore che è quello collettivo, regionale e nazionale.

In questo scenario anche gli amministratori locali sembrano sprovvisti di buonsenso. I sindaci dovrebbero contenere il dissenso, spiegare le scelte intraprese. Dovrebbero rappresentare il vero anello di congiunzione tra le comunità cittadine ed le istituzione proposte al superamento dell’emergenza ed invece solitamente sono inchiodati da veti incrociati dei potentati locali, cavalcano le proteste per un mero tornaconto politico. In questo contesto si inserisce la disputa tra le due anime del centro destra campano che da poco ha vinto le elezioni regionali. Da un lato si trova il Presidente della Regione Campania Caldoro, deciso ad andare avanti nell’apertura della nuova discarica dall’altro il coordinatore del partito Nicola Cosentino, indagato per favoreggiamento alla camorra, che sta giocando una partita tutta personale per l'accrescimento della propria influenza sul territorio.

Su tutti spicca per mancanza di vedute, prospettive, onestà intellettuale e soprattutto buon senso del governo nazionale presieduto da Silvio Berlusconi.

Fin dall’inizio il nostro premier ha approcciato l’emergenza rifiuti in Campania superficialmente. Ha sempre considerato il problema dal punto di vista del prestigio internazionale, considerando la sfida da vincere, come un traguardo da annoverare tra i successi d’immagine del suo governo. Non ha mai pensato al reale disagio provato dai napoletani, in questo psicodramma collettivo, fomentato da politici inadeguati e da frange della malavita organizzata. Dall’inizio della vicenda, il Cavaliere andava dicendo che era una vergogna che le immagini di Napoli, stracolma di spazzatura passassero per le televisioni internazionali. Non si preoccupava però che a causa delle montagne di rifiuti i bambini campani non potevano piu’ andare a scuola, giocare per strada , i loro genitori raggiungere i posti di lavoro.

Il Governo ha dichiarato troppo presto che il problema in Campania fosse risolto. Ha commesso un errore che solamente la vanagloria berlusconiana poteva produrre: ha messo un uomo solo al comando (Bertolaso) e ha trovato due capri espiatori (Bassolino e Russo Jervolino), ottenendo il duplice risultato di non coinvolgere tutte le parti in campo per un esito positivo della vicenda e allo stesso tempo, coprire le responsabilità che risiedono nell’ intera classe dirigente ,anche quella a lui riconducibile.

A chi darà la colpa adesso dopo due anni e mezzo di suo potere incontrastato. Al governo Prodi? Colpevole di tutti gli insuccessi possibili.

Dinanzi all’abdicazione del buon senso una sola strada sembra percorribile. Ogni interesse in campo dovrebbe riassumere un ottica ragionevole e dialogante nelle proprie posizioni. I campani, gli amministratori locali ed il governo centrale dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e trovare una soluzione condivisa che miri ad risultato durevole anche se necessariamente non potrà trovare tutti soddisfatti. E’ in gioco non tanto l’immagine dell’Italia del mondo, quanto la dignità di molte concittadini che meritano tutto l’impegno necessario per la risoluzione di questo annoso problema ,senza l’uso di menzogne e facili proclami. 

Commenti all'articolo

  • Di Marvin (---.---.---.242) 22 ottobre 2010 13:42
    Marvin

    Chiedo scusa, una semplice domanda, vivi vicino a qualche discarica campana?
    Io sì, ogni mattina esco sul balcone indossando la maschera antigas e ammiro il Vesuvio. 
    Tu dove guardi quando ti alzi? Cosa indossi per respirare?
    saluti amari da un martire vesuviano, perchè senza senso dell’ironia.

  • Di Andrea D’Antrassi (---.---.---.131) 23 ottobre 2010 10:03
    Voltaire

    Mi dispiace molto della tua situazione, e mi scuso se in qualche modo ti ho offeso, penso sempre però che le responsabilità vadano ripartite tra tutti gli attori in campo, e il fatto che solo in Campania succedano questi malfunzionamenti enormi ci dovrebbe far riflettere sulla inadeguatezza delle istituzioni locali. Spero che l’emergenza si risolva presto e che tu possa tornare a godere della vista del Vesuvio. Penso che un po di ironia per sdrammatizzare sia necessaria anche perche è un emento fondamentale dei Napoletani.
     Un saluto. Andrea

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