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Doppietta selvaggia

Tornano in parlamento le proposte della lega sulla liberalizzazione della caccia: sparare in pieno agosto mentre le campagne sono popolate da chi cerca un po’ di tranquillità. Mettere un fucile in mano a un ragazzino di 16 anni a cui non si affida una macchina. Cacciare dopo il tramonto e sulla neve. Creare migrazioni di doppiette che attraversano l’Italia per concentrarsi nelle regioni in cui è disponibile la preda più interessante, facendo saltare il rapporto tra cacciatore e territorio. Liberalizzare l’uso delle civette da appendere a testa in giù (gli zimbelli) in modo che la loro disperazione attiri altri uccelli da abbattere. E se poi qualche cacciatore riesce a mettersi fuori regola violando le poche norme rimaste, niente paura: pene più leggere per tutti. Ora manca solo il timbro del Parlamento.

C’è da auspicarsi che tale legge venga bocciata all’unanimità dal parlamento Italiano, anche buona parte della maggioranza è contraria, perché sarebbe un ennesimo comportamento che, oltre a porci fuori dalle direttive europee - come nel caso dell’immigrazone - in materia, andrebbe a vanificare tutte le conquiste sul rispetto delle specie animali e della natura in genere ragiunte in anni di dibattito, basato sul confronto tra, i cacciatori da una parte e le diverse organizzazioni ambientaliste dall’altra, dibattito mediato dai governi che si sono trovati in carica nel corso del dibattito. Già, di per se, non essendo più necessaria alla sopravvivenza, la caccia viene praticata come mero divertimento per soddisfare certe tendenze perverse presenti in individui che, a mio avviso, non riescono a comprendere la differenza tra il necessario e il superfluo e ciò li porta a comportamenti asociali; la nuova legge andrebbe a legittimare tali comportamenti.



Inoltre, dare la possibilità a minorenni di usare un’arma - se non vado errato, i minorenni non possono avere il porto d’armi - significa abituarli ad usarle e, quel che è peggio, allo spregio della vita in generale; si vanificherebbe cosi il lavoro di educazione civile fatto nelle scuole - sempre che si faccia ancora. Io, personalmente, sono contrario all’attività venatoria anche quando serve a evitare il sovraffollamento di una specie in un determinato territorio; credo che gli animali sono sempre sopravvissuti, anche quando non c’era l’uomo, perciò, se lasciati a se stessi, sicuramente troverebbero il modo di riequlibrare le proporzioni.

Qualcuno può obiettare che molti morirebbero, certo, obietto io, però in modo naturale e non assassinati.Comunque sia, se la legge passasse, spero che le province e regioni, visto che con il federalismo hanno la possibilità di gestire il territorio, proibiscano gli eccessi della legge. 

 

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