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DEF e realtà: la battaglia dei numeri

L’8 aprile il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan hanno presentato il Documento di Economia e Finanzia (DEF), che consiste nel primo vero appuntamento economico per il governo in carica nell’anno corrente. Esso contiene svariate previsioni, fra le quali le più importanti sono la crescita del PIL, dell’indebitamento netto e del debito pubblico. Entro il 20 settembre il DEF deve essere aggiornato con una "nota di aggiornamento" da presentare e approvare in Parlamento. Abbiamo controllato se e quanto, negli ultimi 3 anni, la realtà si sia poi discostata dalle le stime ministeriali effettuate a inizio anno.

Il confronto che effettuiamo è fra le previsioni dei vari governi e i dati reali come certificati (o previsti, nel caso del 2014) dalla Commissione Europea. Abbiamo preso in considerazione gli anni dal 2011 al 2014, e quello che emerge è un notevole scollamento tra le previsioni di aprile e la realtà dei dati a dicembre di ciascun anno. Partiamo dal PIL: notiamo come essa sia stata sempre sovrastimata dai governi, a partire dall’anno in corso. Non sorprendentemente, le stime di crescita a due e tre anni risultano ancora più distanti dalla realtà. In particolare, l’aggravarsi della crisi economica nel 2012 e il rientro dell’Italia in recessione ha portato a una smentita delle previsioni di crescita del PIL effettuate dai governi Berlusconi e Monti:

La bassa crescita del PIL e la lunga permanenza di alti tassi di interesse sul debito hanno contribuito a una nuova serie di previsioni sbagliate sull’ammontare del debito pubblico. Le previsioni di entrambi i governi sono state contraddette dalla realtà dei numeri, e colpisce il fatto che il DEF Berlusconi-Tremonti (2011) e il DEF Monti (2012) avessero previsto per il 2014 un rapporto debito/PIL pari rispettivamente al 112,8% e al 118,2%, quando a febbraio di quest’anno la Commissione Europea ha invece previsto un 133,7%.

Infine, risultano decisamente più accurate le stime dei governi sull’indebitamento netto (ossia il rapporto deficit/PIL), che sostanzialmente si discostano dal dato reale solo di qualche decimale. Vi è però la vistosa eccezione del DEF Monti 2012, che prevedeva un ottimistico -0,5% nel 2013 e un sostanziale pareggio nel 2014, quando le previsioni UE parlano di un -2,6%.

Vale la pena ricordare che il duo Renzi-Padoan prevede per quest’anno crescita del PIL allo 0,8% (con lieve crescita nei prossimi anni), indebitamento netto al 2,6% (poi in sensibile diminuzioneverso il pareggio) e un debito pubblico al 132,6% (in calo di 12 punti nei prossimi 3 anni). Il tempo ci dirà se il governo Renzi sarà stato il primo ad effettuare previsioni precise per tutti e tre gli indicatori macroeconomici.

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