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Crotone, il centro storico devastato dall’illegalità?

 
La Pasqua ha perso il suo tradizionale senso di valori. Molti sono gli indicatori che lo dimostrano. Una volta nel centro storico, c'era la gioia di festeggiare la Risurrezione. Era un vociare di bambini ovunque, che con le Troccole giocavano sulle piazzette o lungo i vicoli, mangiando la "cozzupa", dolce tipico crotonese. C'era la voglia di celebrare la festa, dopo aver trascorso in silenzio il venerdì santo, dove l'unico rumore erano i canti dietro la processione con l'Addolorata che ritornava in chiesa. Chiese chiuse, perché in lutto fino a mezzogiorno quando il silenzio veniva interrotto dalle campane in festa e monelli che facevano baldoria.
 
Quando si perde l'identità non solo ci si dimentica della tradizione, ma la Pasqua diventa motivo di divertimento, specie se si hanno attività ristorative che sono adibite per accogliere gli studenti universitari di ritorno a Crotone per la Pasqua In questo angolo di viuzze strette che sembrano dedali, ogni notte si ripete il rito di fare musica live sotto le finestre e le case, di chi avrebbe diritto a dormire, ma che le leggi del mercato non prevedono.
 
E così da mezzanotte in poi fino alle quattro del mattino si assiste ad una vera processione di giovani che prendono d'assalto il centro storico, scevro da controlli, in barba a qualsiasi regola da rispettare e che fanno baldoria, prima di ritornare nella tranquillità dei lori appartamenti dove i genitori riposano al contrario degli abitanti degli stretti, costretti a vegliare. Eppure le denunce sono state fatte, ma evidentemente ciò che vale per Cosenza con controlli e divieti di disturbo alla quiete pubblica, per Crotone non valgono.
 
A pensar male non si sbaglia; si ha la netta impressione che da noi le regole le rispettino solo i morti, e chi è vivo ed è una persona comune, fa prima a sbrigarsela diversamente, in quanto proteste, denunce a poco valgono se tutto rimane come prima.
 
La prepotenza e l'arroganza qui la subiamo tutti i giorni. Se per gli altri arrivano le feste, qui le feste diventano tormento, perché si perde la pace ed il sonno più degli altri giorni. Insomma i centri storici sono ridotti a centri per affari solo per pochi.
 
Gli altri che dovrebbero fare, andarsene perché qui è tutto è solo una festa?
 
 

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