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Crollo delle imprese: sarà un 2013 nero

Consumi in caduta libera e prospettive negative da fisco e credito, il tracollo per le aziende sembra inevitabile.

Ad affermarlo è Marco Venturi, presidente di Confesercenti, durante l'iniziativa "L'impresa presenta il conto" denunciando lo stato in cui versano le imprese del nostro paese nel contesto della crisi.

Nel documento presentato, Venturi evidenzia lo stato di salute del nostro sistema imprenditoriale, con una serie di cifre che fanno davvero paura.

Solo nel 2012 le imprese che hanno chiuso bottega sono state 253 al giorno, e non andrà meglio nel 2013, quando il salasso le farà aumentare di altre 30 unità, cioè 281, per un totale su base annua di 450.000 di cui solamente 72 mila saranno del commercio al dettaglio, cioè 8000 mila in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Cifre da capogiro, ma non finisce qui.

Saranno circa 30.000 le aziende del settore ristorazione e turismo destinate a chiudere, subito dopo a ruota libera tocca al settore alimentare, con un -18%, sulla stessa scia, i settori del noleggio, no-food, agenzie viaggi, abbigliamento e calzature, insomma una vera e propria emorragia mercato.

Flessione negativa anche per i consumi. Sempre secondo Confesercenti, il picco negativo sfiorerà quota 45 miliardi in meno per la spesa delle famiglie, con buona parte della colpa, da imputare al sistema creditizio e al fisco, senza tralasciare il decreto liberalizzazioni, che non ha fatto bene ai piccoli esercizi.

Nel primo caso il credito alle imprese, ridotto notevolmente negli ultimi due anni di quasi 4 miliardi, ha prodotto la chiusura di numerose attività pubbliche, mentre l'ingente pressione fiscale causa principale del calo dei consumi, ha fatto sì che buona parte delle famiglie freni la propria capacità di spesa, per il permanere delle dinamiche congiunturali.

Per ciò che riguarda il decreto liberalizzazioni, i risultati ottenuti sono anch'essi accompagnati dal segno meno. Sempre secondo Venturi "si rischia la scomparsa negozi di vicinato e desertificazione delle città". Orari liberi e aperture domenicali dei grossi centri commerciali hanno portato i piccoli esercizi a perdere quota di mercato.

Insomma, un 2013 proprio nero, dove il crollo del potere d'acquisto e le reali condizioni di mercato sono il nemico numero uno dell'economia reale.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.201) 16 febbraio 2013 10:17

    Il 2013 sarà l’anno peggiore per l’Italia, a partire dal 1950. Tutti i nodi sistemici verranno al pettine e i burocrati più pervertiti proveranno addirittura a far applicare la Tassa sulla Morte (delle imprese e dei cittadini).

    Però sarà l’occasione vitale per eliminare i fessi e i meno intelligenti, in tutte le classi dirigenti.

     

  • Di GAETANO EMANUELE (---.---.---.130) 16 febbraio 2013 10:46
    GAETANO EMANUELE

    Francamente spero che sia solo il 2013 l’anno peggiore, ma viste le previsioni non ne sono così sicuro.

  • Di Cesarezac (---.---.---.252) 16 febbraio 2013 22:56
    Cesarezac

    GAETANO EMANUELE,

    I DATI CHE LEI FORNISCE SONO NOTI E, PER QUANTO MI RIGUARDA LI AVEVO PREVISTI E NE AVEVO SCRITTO SU AGORAVOX DAI PRIMI MESI DELLO SCIAGURATO, (TERMINE APPROPRIATO), GOVERNO MONTI E COME TALI SONO TALMENTE ELOQUENTI CHE AVREBBERO DOVUTO CONVINCERE TUTTI. VANNO CONSIDERATI ANCHE I TRAGICI CASI DI SUICIDI, QUELLI CHE LEGGIAMO IN CRONACA SONO SOLAMENTE I CASI SFUGGITI ALLA CENSURA DI REGIME, LA PUNTA DELL’ICEBERG, MA IN REALTA’ SONO MOLTI DI PIU’,
    tUTTAVIA, LA SINISTRA DISPONE DI UN CAPRO ESPIATORIO AD HOC: SILVIO BERLUSCONI.
    APPENA IL GOVERNO BERLUSCONI SI RITIRA PERCHE’ OGGETTO DI UN OSTRACISMO FEROCE ESPLICATO CON TUTTI I MEZZI, DALLE DIMOSTRAZIONI DI PIAZZA VANDALICHE, AL TENTATO ASSASSINIO, ALL’USO STRUMENTALE DEI TRIBUNALI, ALL’USO PALESE E SUBLIMINALE DEI MEZZI D’INFORMAZIONE ,TRANNE POCHE ECCEZIONI IN MAMO ALLA SINISTRA, REPENTINAMENTE IL PAESE PIOMBA IN UNA DRAMMATICA RECESSIONE SENZA PRECEDENTI. EBBENE, LA COLPA DI TUTTO QUESTO SAREBBE DI BERLUSCONI. 
    NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE. I SIGNORI DELLA SINISTRA SONO GLI ORFANI DEL COMUNISMO, DI QUELLA UTOPIA FALLIMENTARE ALLA QUALE SI APPARTIENE FIDEISTICAMENTE E NON RAZIONALMENTE, PERTANTO NESSUN RAGIONAMENTO, NESSUN FATTO PUR ECLATANTE ED ELOQUENTE, NON EQUIVOCO HA POSSIBILITÀ’ ALCUNA DI SMUOVERLI DALLE LORO CONVINZIONI. IN FONDO, A LORO I PROBLEMI DEL PAESE NON INTERESSANO, IL LORO OBIETTIVO E’: MANDARE A CASA L’ODIATO BERLUSCONI.  MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI.
  • Di GAETANO EMANUELE (---.---.---.203) 17 febbraio 2013 11:09
    GAETANO EMANUELE

    Concordo pienamente con la sua analisi.....

    Il punto di rottura col vecchio e logorato movimento partitocratico, purtroppo è solamente una pura utopia.
    Mandare a casa Berlusconi non risolve i problemi, anche la sinistra è piena di ramificazioni lobbistiche difficili da cancellare, sulla stessa scia il Professore Monti che non ha fatto altro che curare gli interessi dei potenti massoni, riciclando i vecchi politici.
  • Di (---.---.---.24) 2 maggio 2013 10:50

    281 x 365 = 102565
    Da dove escono fuori le altre 350.000 circa?

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