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Cristiano Ronaldo: un campione multifunzione

Quando lo scorso 10 luglio la Juventus ha ufficializzato l'acquisto più oneroso ed onorevole della sua gloriosa storia un po' tutti gli intenditori erano concordi nell'immaginare quanto di eccezionale un campione di tale calibro avrebbe potuto esprimere in maglia bianconera, per il bene della Signora e del calcio italiano.

 In effetti in questi primi mesi di militanza zebrata il centravanti portoghese rispondente al nome di C. Ronaldo, pur mantenendosi per ora un po' defilato dai suoi spaventosi standard di rendimento, ha sinora estrinsecato, almeno a tratti, un calcio sopraffino, prodigandosi in lampi di classe che dalle nostre parti non si registravano da tanto tempo. L'ex asso del Manchester United e del Real Madrid ha sfornato gol di pregevole fattura, assist e giocate d'alta scuola che credevamo estinte, dando un contributo non indifferente alla causa bianconera non solo in zona gol ma in ogni parte del campo. D'altronde se Cristiano è assurto fra gli dei del pallone non lo deve esclusivamente al numero pur sconsiderato di segnature realizzate nel corso della carriera.

Un campione multifunzione senza eguali o quasi

Se CR7 ha ammantato la fama di leggende di caratura spaziale come F. Puskas e Ronaldo il brasiliano lo deve alla sua poliedricità, al suo essere “multifunzione”. Ronaldo, infatti, riesce a svariare su tutto il fronte d'attacco, proponendosi dalla sinistra, dalla destra, dai trenta metri o direttamente in area di rigore, per una prerogativa che in genere è di competenza dei mostri sacri del calcio. Nella storia del football, infatti, solamente miti come Maradona, Di Stefano e Crujff riuscivano a dilettarsi in diverse zone del rettangolo verde, e per certi versi C. Ronaldo è uno dei pochi a ricordarne le caratteristiche.

Ma probabilmente quello che rende il bomber juventino un campione a tutto tondo unico nel suo genere non è tanto l'essere un giocatore dalla classe degna di un Maradona o di un Crujff. C. Ronaldo non somiglia né all'uno né all'altro, anzi è veramente tutta un'altra cosa. Lui è semplicemente C. Ronaldo, ovvero un campionissimo con uno stampo tutto suo, con peculiarità proprie, che però condensa in sé qualcosa di ciascuno dei più grandi. Il cinque volte Pallone d'Oro incarna alla perfezione il giocatore pluriqualitativo. Egli possiede ad esempio, seppur in scala, la prolificità pazzesca di un certo Pelè (rispetto al brasiliano difetta in gol iridati...), la conclusione missilistica del colonnello F. Puskas, il dribbling di Kopa, la velocità di Crujff, l'opportunismo da rapinatore d'area di G. Muller, la potenza devastante di Eusebio, il colpo di testa di O. Bierhoff, le punizioni di J. Pernambucano, persino l'intelligenza tattica di M. Platini.

Tutte qualità di cui Ronaldo dispone solo in parte è vero (altrimenti sarebbe un semidio), ma sommate le une alle altre ne esce fuori il prototipo del calciatore poliedrico. Tanto per renderci conto della grandezza sconfinata di questo calciatore, basti pensare che il tanto decantato Crujff, ad esempio, rispetto al lusitano era di un altro Pianeta, ma non vantava la sua prolificità, né il suo tiro devastante, e potremmo continuare ancora... magari citando personaggi come Di Stefano e Maradona....

 

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