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Crisi finanziaria: the importance of being Ernest... Hemingway

L’inflazione è la via d’uscita più facile per quei regolatori che non vogliono imporre ai mercati le regole necessarie ad evitare il ritorno della Crisi.

 
Il grande scrittore statunitense Hemingway, noto per super-classici come “Per chi suona la campana”, “Il vecchio e il mare”, “Addio alle armi” oltre che per aver inventato un fantastico cocktail (il mojito), in un momento di ispirazione disse:

The first panacea for a mismanaged nation is inflation of the currency; the second is war. Both bring a temporary prosperity; both bring a permanent ruin.

ovvero: la prima panacea di una nazione malgestita è inflazionare la moneta; la seconda è la guerra. Entrambe portano temporanea prosperità; entrambe portano una permanente rovina.

Quando un sistema che si auto regola raggiunge il punto critico non ritorna più al livello precedente. Una società capitalistica non può tornare alla schiavitù, come dalla schiavitù non si ritorna alla vita nomade dei primitivi cacciatori-raccoglitori.

Nei sistemi complessi le crisi sono momenti di evoluzione. Che si tratti di società, di economia o di semplici esseri umani ad una fase di equilibrio ne segue una di confusione, di caos, da cui si esce con un sistema ri-organizzato ad un nuovo, più elevato, livello; il problema che ha generato la confusione è risolto.

Niente applausi, questa teoria non è mia, ma di Hegel, secondo il quale ogni tesi deve essere superata, negata (antitesi) nelle sue determinazioni particolari, per riaffermarsi, negando l’ultimo stadio raggiunto, con la negazione della negazione (quindi con una nuova affermazione), in una determinazione superiore (sintesi).

La crisi del sistema dei soviet in URSS ne è un esempio concreto. Molti imprenditori riconosceranno che le loro imprese hanno attraversato fasi simili ogni volta che si sono evolute. Senza uno sviluppo, una evoluzione, l’impresa è destinata a fallire.

Le condizioni ‘normali’ nel sistema capitalistico prevedono che chi prende decisioni errate ne paga le conseguenze. In altre parole, se una banca presta male i soldi fallisce e chi erroneamente ha deciso di affidarle i propri risparmi ne subisce a sua volta le conseguenze. Il fallimeto fa parte del capitalismo. I governi però non hanno voluto accettare (far accettare ai propri elettori) la questione, e sono intervenuti salvando chi ha sbagliato.

L’evoluzione del sistema, come effetto di questa crisi, non è solo auspicabile, ma è necessario per uscirne. Inflazionare, stampando moneta per comprare i bond e poter così tenere bassi i tassi, è un intervento provvisorio, è un tampone; non risolve la Crisi. Occorrono riforme, qualcosa che permetta al sistema di evolversi, qualcosa che dia al sistema gli anticorpi per non ammalarsi di nuovo della stessa malattia.

Per qualche tempo si è parlato di ridisegnare le regole della finanza mondiale. Nulla è stato fatto, e di queste regole se ne parla sempre meno.

Intanto ieri il Parlamento italiano ha presentato un emendamento per rimuovere i tetti ai bonus dei manager e per cancellare ogni clausola che lega la remunerazione dei manager al principio della sana e prudente gestione. Altro che evoluzione ad un livello qualitativamente superiore. Il mercato, per come funzionava prima, stava andando al collasso. Ora con due tamponi e tre cerotti i regolatori si comportano come se niente fosse accaduto, incredibilmente inconsapevoli del fatto che senza nuove regole, nuovi criteri, la situazione di caduta a precipizio verso il collasso non può che ripetersi.

Il ’sistema’ precedente era sballato, se ha potuto portarci a questa crisi. Non correggerlo è l’Errore che non possiamo permetterci.

E ora, scusate, ma vado a pestare le foglie di menta per il mio mojito….

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