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Cos’è il denaro? Una riflessione dal microcredito fiorentino

Il denaro condiziona in modo sempre più pesante la vita delle persone e dei popoli. Ma cosa ne sappiamo veramente? Chi lo crea? In base a quali regole? Con quali fini?

E perché la moneta non dovrebbe diventare uno strumento a servizio del benessere della gente? Erano queste le domande-premessa al laboratorio sul denaro organizzato a fine estate dal Fondo Etico e Sociale delle Piagge insieme al Progetto Se.Me., che opera nel quartiere 2. Con la partecipazione di Luca Iori della cooperativa MAG 6 (Mutua Auto Gestione) di Reggio Emilia, che ha guidato il laboratorio interattivo, al Centro Sociale Il Pozzo si è discusso e parlato di denaro attraverso una simulazione, quasi un gioco: una cinquantina di partecipanti chiamati a vivere un’esperienza virtuale, quella di 5 naufraghi, sbarcati su un’isola sperduta in cui però non mancano risorse naturali e non ci sono problemi di sopravvivenza. A rovinare lo scenario quasi idilliaco ci pensa però uno dei sopravvissuti, un banchiere, che inventa un sistema monetario e crea così la povertà. Questa riflessione sui soldi è particolarmente importante nella situazione odierna del mondo, di Firenze o delle Piagge, dove molte persone, proprio nel nostro quartiere, vivono con una media di 600 euro al mese. Da alcuni anni la situazione è peggiorata e le famiglie a reddito zero aumentano vertiginosamente, tanto che anche il pasto quotidiano diventa un problema sempre più grande. Ma è proprio dalle Piagge che nascono anche le idee migliori per creare un’economia più solidale. Qui si è sviluppata l’esperienza del microcredito con il Fondo Etico e Sociale - http://fondoetico.blogspot.com/ - che oggi ha raggiunto un capitale di circa 100mila euro e un centinaio di aderenti grazie ai quali è stato possibile aiutare più di ottanta persone in difficoltà. Elena Martelli Ci puoi fare degli esempi concreti? “Un paio di pomeriggi alla settimana saranno dedicati alla realizzazione di mini inchieste sul territorio, supportate anche dalla realizzazione di piccoli documenti filmati e cineforum. Non solo, nelle iniziative più ludiche, quali gite e escursioni, coinvolgeremo anche gli amici dei ragazzi che, pur non frequentando il centro, vivono alle Piagge. Tutto questo perché l’intento è quello di creare delle reti e aiutare questi giovani a riappropriarsi del territorio, a conoscerne i luoghi, le realtà e gli abitanti”. Ma le attività non si esauriscono qui. Ci sarà modo per i ragazzi di collaborare con la bottega di equazione, svolgendo piccoli incarichi, oppure di impegnarsi nei numerosi laboratori pratici della associazione, in lavori come la riparazione di bici e il giardinaggio. Un altro importante obiettivo del progetto è infatti quello di strutturare delle attività che vadano incontro agli interessi dei ragazzi (l’età è compresa tra gli 11 e i 14 anni circa) e che servano a stimolarli e orientarli nella costruzione del proprio percorso formativo. La sperimentazione durerà un anno, ma noi ci auguriamo che l’iniziativa continui e diventi una realtà stabile del quartiere.

Elena Martelli per l’Altracittà

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