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Corea del Sud, telecamere nascoste e porno | La quotidianità alla mercé

“Il grande fratello vi osserva… nulla vi apparterrà, se non quei pochi centimetri cubi che avete dentro il cranio”. Queste parole, tratte da “1984” di George Orwell, sembrano quasi altisonanti in un contesto storico in cui la privacy delle persone sembra di anno in anno sempre più un’utopia: basti pensare alla quantità di dati che circolano su internet all’insaputa degli utenti, dai pop-up che puntualmente appaiono sulle schermate dei nostri pc ai video pubblicati sul web all’insaputa dei soggetti ripresi…

Ne sanno qualcosa le ventimila donne sud-coreane che, il giorno 9 Giugno, si sono riunite per le strade di Seul manifestando contro le micro telecamere nascoste – nei bagni pubblici, in metropolitana ed addirittura installata sui vestiti, ad insaputa delle vittime, mediante degli adesivi – per poi pubblicarne i video su siti pornografici.

Questa triste realtà purtroppo non è un fulmine a ciel sereno, ma solo l’ennesima riprova che quando il proibizionismo sopprime la libertà sessuale delle persone le conseguenze sono disastrose. Nel paese asiatico non è infatti così raro che nudità o rapporti sessuali vengano filmati in segreto attraverso telecamere nascoste, e poi distribuiti come materiale pornografico.

Tra il 2010 e il 2014, il numero di persone arrestate per avere usato microcamere(molka) a fini pornografici è aumentato da 1.100 a 6.600 (solo casi conclamati).[1] E negli ultimi quattro anni le persone che si sono rivolte alla Commissione per le comunicazioni della Corea del Sud per chiedere la rimozione di video girati con telecamere nascoste e pubblicati online sono state più di 15mila, ma poco meno del 4% dei video totali è stato rimosso.

Le autorità hanno tentato di occuparsi del fenomeno, infatti il presidente Moon Jae-in ne ha fatto una priorità nazionale. Sono state effettuate campagne pubblicitarie per sensibilizzare la popolazione, è stata emessa una legge apposita (che prevede che chi commette il reato, quindi chi filma o fotografa una persona senza il suo consenso in modi che possano provocare desiderio sessuale o essere causa di umiliazione, rischia fino a cinque anni di carcere o una multa di qualche migliaio di dollari) ed istituita una linea telefonica apposita per le vittime – ma i risultati sono stati alquanto deludenti.

Nel 2016 Ahn Jong-Taek CT della nazionale coreana, ha dovuto rassegnare le sue dimissioni per via dello scandalo che ha investito due componenti della squadra; i due giovani avrebbero infatti installato delle telecamere nascoste negli spogliatoi femminili per ottenere foto e video delle colleghe.

A Seul, per contrastare il problema, è stata creata una squadra tutta al femminile (equipaggiata con dispositivi di scansione a infrarossi, rilevatori di campi elettromagnetici) incaricata di verificare che nei bagni pubblici in giro per la città non siano state installate telecamere nascoste. Ma combattere per la privacy delle donne non è semplice, “Utilizzano applicazioni speciali per silenziare il rumore del clic o per mostrare sullo schermo qualcos’altro mentre la camera sta filmando” dice il detective Hyun Heung-Ho alla France Press. Inoltre il pericolo potrebbe nascondersi ovunque visto e considerato che la popolazione sudcoreana ammonta a circa 50 milioni e quasi il 90% di questa possiede uno smartphone.

In un paese controverso come la Corea del Sud – dove da una parte si può trovare “Jeju Loveland” (il parco dei divertimenti tutto dedicato al sesso) e dall’altra una moltitudine di coppie giovani e meno giovani dove il sesso è un miraggio – il voyuerismo, appare essere la strada più ‘semplice’ per soddisfare le proprie fantasie sessuali.

Ma anche in questo caso la contraddizione è all’ordine del giorno: basandosi su una cultura tradizionalista, il governo coreano ha sempre lottato per preservare i “valori della Famiglia” anche grazie all’aiuto di associazioni di cittadini volontari detti “cyber-keepers” –“gli agenti di pulizia” con il compito di “ripulire” il Web dal materiale pornografico.

Inoltre, i risultati di un recente sondaggio condotto da Life and Health Magazine, HeyDay (di proprietà di Lina Life Insurance) e Kang Dong-woo Korean Institute for Sexual & Couples ‘Health, la Corea del sud risulta essere il secondo Paese al mondo per quanto riguarda i matrimoni “senza sesso”. Il sondaggio considera come “sexless” le coppie sposate che non fanno sesso più di una volta al mese. Stando al report pubblicato  su 1,090 adulti valutati il 38% ha confessato di fare sesso meno di una volta al mese. Tra le coppie sposate di recente, il 36% degli intervistati è risultato “sexless” , mentre la percentuale sale al 44% se consideriamo gli adulti di età superiore ai 50 anni[2].

Queste evidenze potrebbero ipoteticamente rappresentare uno dei tanti fattori che induce sempre più la popolazione a ‘rifugiarsi’ nel porno e nel voyeurismo.

Ma esiste una soluzione a tutto questo? Cosa si può fare per risolvere questa incresciosa situazione? In realtà, le tante donne vestite di rosso scese in piazza a Seul qualcosa stanno già facendo… stanno evidenziando il problema, sottolineando come la loro vita quotidiana non debba diventare di dominio pubblico e quanto la privacy ed il rispetto dell’individuo siano fondamentali. Forse è proprio da questo che bisognerebbe iniziare, una rieducazione! Sarebbe importante far riflettere sulle conseguenze che questi comportamenti hanno sulle vittime ma non solo, altrettanto utile sarebbe riflettere sul perché così tanti uomini e donne abbiano la necessità di ricorrere a queste strategie pur di soddisfare le proprie fantasie sessuali… perché accontentarsi di “qualche minuto rubato” quando oltre i contorni di uno schermo c’è il mondo reale.

 

Tirocinante: Alessia Iusi

Tutor: Fabiana Salucci

 

BIBLIOGRAFIA:

Orwell, G. (2009). 1984. Editora Companhia das Letras.

LINKOGRAFIA:

https://www.rsi.ch/news/vita-quotidiana/ciak-news/Voyeurismo-coreano-7338896.htmlhttps://news.vice.com/it/article/corea-del-sud-telecamere-nascoste

https://www.ilpost.it/2018/06/05/telecamere-nascoste-bagni-corea-del-sud/

https://video.corriere.it/telecamere-nascoste-filmati-pornografici-rete-campagna-choc-polizia-seul/bc413a50-c0be-11e7-8b75-0df914d10fe2

http://www.lastampa.it/2018/06/16/esteri/la-rivolta-delle-donne-sudcoreane-contro-le-webcam-del-sesso-RyBvVdKC6KBY9PyUwW6VRM/premium.html

https://hookii.org/il-problema-delle-telecamere-nascoste-nei-bagni-della-corea-del-sud/

https://www.sportface.it/rio-2016/nuoto-scandalo-telecamere-negli-spogliatoi-femminili-investe-sud-corea/83520

http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/19/news/pechino_molka_aquaro-150103879/

https://www.svagonews.com/la-sessualita-asia-il-paese-delle-grandi-contraddizioni/

http://ragazzecoreane.com/2016/07/03/matrimoni-senza-sesso-la-corea-del-sud-e-il-secondo-paese-al-mondo-dopo-il-giappone/

http://www.linkiesta.it/it/article/...

https://it.wikipedia.org/wiki/Pornografia_nel_mondo

http://ragazzecoreane.com/2018/02/19/le-dure-leggi-sulla-pornografia-in-corea-del-sud-sono-davvero-giuste-probabilmente-no/

https://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2013/02/18/pornografia-online-le-censure-paese-per-paese/75380/

http://espresso.repubblica.it/internazionale/2017/11/06/news/viaggio-a-seul-metropoli-malata-di-tecnologia-1.313431

http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/1301378/Corea-del-Nord–fucilate-12-persone–l-accusa-e-di-pornografia.html

https://www.ilfoglio.it/articoli/2012/12/13/news/la-fatica-di-essere-schicchi-a-seul-dove-il-porno-fa-piu-paura-dellalcol-57111/

https://www.letteradonna.it/it/articoli/fatti/2017/12/01/sesso-corea-del-sud-donne/24863/

 

[1] Articolo dell’AFP che contiene dati diffusi dalla polizia sud coreana.

[2] http://www.koogle.tv/media/news/1-i...

Questo articolo è stato pubblicato qui

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