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Conflitto turco-curdo-siriano

Al Arabiya riferisce riferisce, secondo una fonte ANSA, che questa mattina, l’aviazione turca ha ripreso i bombardamenti a nord della Siria nei pressi della frontiera, colpendo le zone tra Tall Abyad e Ras al Ayn dove si trova il cuore dell’offensiva turca. Il ministro della Difesa turco, Anadolu, ha annunciato che sono state colpite fino adesso 181 postazioni appartenenti alle organizzazioni terroristiche nel nordest della Siria come parte dell’Operazione Fonte di Pace, scattata contro i curdi, considerati dalla Turchia “terroristi”.

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Il sogno del Kurdistan

Sono in corso iniziative al Senato per imporre sanzioni alla Turchia se non ritira il proprio esercito dalla Siria contro le forze curde. Si tenta di mettere Trump nelle condizioni di congelare i beni dei più alti dirigenti curdi compresi quelli di Erdogan e la sua compagine di ministri, negli USA. La naturale conseguenza è che sarebbero di riflesso colpite altre entità straniere che vendono armi ad Ankara.

L’Isis ha attaccato nelle ultime ore le forze curdo-siriane nella zona di confine con la Turchia dove è tutt’ora in corso l'offensiva turca. Lo riferiscono fonti curdo-siriane vicine all'amministrazione autonoma curda del nord-est siriano. Gli scontri sono in corso a sud di Ras al Ayn. Purtroppo per evidenti ragioni, non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni provenienti dalle parti coinvolte nel conflitto.

I curdi, segnalano che i raid aerei turchi, hanno già provocato la morte di diversi "civili" nei villaggi frontalieri, dove si è scatenato "il panico". Almeno 15 i morti, di cui 8 civili, fino al tardo pomeriggio di ieri. La risposta curda, per ora, si è limitata ad alcuni colpi di mortaio sparati verso la frontiera turca. L’Unione Europea, l’ONU, la Russia e l’Iran hanno espresso la loro condanna all’iniziativa turca, assieme ai partner turchi nei negoziati di Astana sulla Siria. “Donald Trump, conferma il disimpegno USA da queste "stupide guerre", ha definito l'offensiva "una cattiva idea" e chiesto che la Turchia rispetti "tutti i suoi impegni", tra cui "proteggere i civili, le minoranze religiose, inclusi i cristiani, e assicurare che non ci sarà alcuna crisi umanitaria", oltre che "garantire che tutti i combattenti dell'Isis catturati restino in prigione e che l'Isis non rinasca in nessun modo o forma". Ma Recep Tayyip Erdogan brinda all'intervento contro il Rojava, da anni un suo chiodo fisso. "La nostra missione è evitare la creazione di un corridoio del terrore ai nostri confini meridionali e di portare pace nell'area" e condurrà "alla creazione di una zona di sicurezza, facilitando il ritorno a casa dei rifugiati siriani", ha scritto su Twitter il presidente turco annunciando l’offensiva [Fonte ANSA]”.

Anche Putin aveva dialogato con Erdogan nell’intento di dissuaderlo dal mettere in atto l’attacco anche per non vanificare gli sforzi congiunti per risolvere la crisi siriana. Anche l’appello di Hassan Rohani a Bashar al Assad che lo invitava a risolvere le plausibili preoccupazioni sulla questione curdo siriana, sono risultate vane. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres sostiene che non può esserci nessuna soluzione militare al conflitto in Siria.

Tutta l’Europa, il mondo occidentale e anche i Paesi Arabi manifestano la loro disapprovazione per la sciagurata iniziativa turca. Oltre ad una catastrofe umanitaria ci aspetta un ulteriore importante esodo di profughi e una maggiore destabilizzazione della Siria, in particolare modo della regione stessa oggetto di combattimenti.

Come segnalato nel mio articolo di ieri il Popolo curdo è senza una nazione propria, cosa che gli fu promessa al termine del primo conflitto mondiale e disattesa solo tre anni dopo. Quindi è abbastanza normale che stiano combattendo anche per ottenere un loro territorio. Hanno aiutato il mondo a combattere l’ISIS a fianco degli americani e sostenuti militarmente da molti Paesi, non ultimi gli italiani che hanno fornito loro anche delle armi e contribuito alla loro formazione militare. Bombardare i curdi e additarli come terroristi è una vigliaccata mondiale unica! La Turchia deve essere punita duramente, poiché rappresenta in questo momento una verosimile causa di incremento al terrorismo internazionale. Se i curdi, sentendosi traditi, commettessero atti terroristici, francamente non me la sentirei di condannarli a spada tratta. E voi?

 

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