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Comunque inferiori

L’estate sta finendo, e tra un po’ centinaia di migliaia di ragazzi torneranno sui banchi di scuola. Chissà se torneranno le contestazioni dello scorso autunno, proprio ora che le conseguenze delle decisioni prese allora avranno il loro effetto più devastante (tagli di fondi, tagli di posti di lavoro, ritorno al passato). Tutto in nome del merito, almeno secondo la mente contorta del Ministro Gelmini (in realtà burattinata da Tremonti e dalle sue "forbici").

Uno dei tormentoni difensivi del Governo in quel periodo fu proprio l’esigenza di introdurre un sistema di valutazione del servizio scolastico, in base al quale poi assegnare meritocraticamente i fondi e premiare i dipendenti, insegnanti e non solo, migliori. Esigenza giustissima, di cui però non si trovò praticamente traccia nei provvedimenti adottati dalla Gelmini (eccezion fatta per qualche milioncino di euro redistribuito fra le Università con un sistema che di meritocratico ha ben poco). E che se si dovesse basare sull’attuale sistema di valutazione, sarebbe certamente meritevole di una rivoluzione studentesca, altro che rivolta. Almeno tra i "meridionali".


E’ successo infatti che, mentre l’Italia mediatica si concentrava sulla squallida operetta del "partito del sud" o alle solite indecenti dichiarazioni estive di Bossi, è passata impunemente sotto silenzio qualcosa di ben più importante (ed offensivo) per il Sud. Ovvero la pubblicazione dei dati Invalsi sulla preparazione degli studenti italiani di terza media. E’ successo che la prova nazionale, commissionata ogni anno dal Ministero dell’Istruzione, avrebbe dato, risposte alla mano, i risultati migliori agli studenti meridionali, seguiti da quelli del Centro. Ultimi i settentrionali. Invece, alla fine la graduatoria è stata capovolta: Nord, Centro, Sud. E viva la Padania. Secondo i tecnici dell’Invalsi, infatti, dai risultati emergerebbero "anomalie" che farebbero supporre comportamenti "opportunistici" da parte di studenti e prof del Sud: insomma, avrebbero copiato e/o sarebbero stati aiutati dai prof per evitare le possibili conseguenze di una "figuraccia". Così, è stato dapprima utilizzato il normale sistema di individuazione e correzione dei dati anomali, il cosiddetto hard clustering. Ma, siccome la situazione rimaneva pressochè invariata, hanno adottato il metodo fuzzy logic, che assegna ad ogni studente un "coefficiente di correzione". In pratica, agli studenti meridionali il punteggio è stato moltiplicato, che so, per 0.8, mentre ai settentrionali è stato moltiplicato per 1,2. Solo perchè lo studente è nato in un luogo anzichè in un altro. E così alla fine è stata fatta (presunta) giustizia.

Ora, a parte il fatto che se è vero come è vero che al Nord ci sono tanti prof meridionali (tant’è vero che la Lega Nord vuole mandarli via), non si capisce perchè quando stanno al Sud sono imbroglioni e quando stanno al Nord magicamente diventano campioni d’onestà. Ma la cosa scandalosa è un altra: è ammissibile che si stabilisca "per legge", per motivazioni del tutto arbitrarie, che un voto di un punteggio di uno studente del Nord valga per forza di più di un collega meridionale? Io lo trovo, oltre che razzista, illogico: che cavolo li si fanno a fare, allora, i test Invalsi? Tanto la graduatoria si stabilisce a priori! Perciò, se i problema degli imbrogli esiste, si cerchi un miglior metodo di valutazione, altrimenti meglio non buttare denaro pubblico per mettere in campo una sceneggiata inutile. E soprattutto non ci si azzardi a fare politiche del "merito" con questi squallidi sistemi.

www.discutendo.ilcannocchiale.it

 

Commenti all'articolo

  • Di Cippet (---.---.---.190) 24 agosto 2009 18:30

    Condivido il "si cerchi un miglior metodo di valutazione", ma purtroppo e’ vero (e risaputo) che i test nazionali somministrati dai docenti senza controllo esterno sono falsati in tutte le aree in cui c’e’ la volonta’ di farlo. Tra queste, ampie fette del sud. Purtroppo.

  • Di pennuta (---.---.---.128) 25 agosto 2009 09:00

    Sono un’insegnante meridionale a Trieste ed ho assistito al comportamento dei miei colleghi ( io ero di sorveglianza) durante i test Invalsi. Gli insegnanti dovevano essere presenti non nelle loro classi, ma in altre, proprio per evitare di suggerire.
    Ci sono delle mie colleghe che ho sempre stimato sia umanamente che professionalmente che sono rimaste nelle classi assegnate ( ripeto, non le proprie), altre colleghe ( mai amate perchè razziste) invece che si sono spostate dalla classi loro assegnate e sono andate a suggerire nelle proprie. Che ridere! ahahahaha
    La Lega vuole seminare odio in questa classe sociale, ma non ci riuscirà. La scuola è a macchia di leopardo, ci sono eccellenze e mediocrità a prescindere dalla latitudine e dalla provenienza geografica.

  • Di staiano (---.---.---.153) 26 agosto 2009 00:59

    Le discriminazioni hanno 150anni di storia alle spalle, ma credo che il Sud si sia rotto le scatole di subire in silenzio....Ladri ed imbroglioni nel 1861, criminali e razzisti nel 2009, il nord non cambia....Fatevela davvero la padania, invece di continuare a DERUBARCI CON QUESTA ULTRIORE TRUFFA DEL FEDERALISMO FISCALE.

    al sud INSORGERE E’ SEMPRE PIù GIUSTO!

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