• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Complotto? Certo, ma della Banda Bassotti

Complotto? Certo, ma della Banda Bassotti

Complotto? Certo, ma della Banda Bassotti

Ricorda il direttore "il suggerimento molto pratico e molto poco giuridico dato nelle facoltà di legge americane, semischerzosamente, agli aspiranti avvocati difensori. ’Se hai i fatti contro, ma la legge dalla tua, aggrappati alla legge. Sei hai i fatti a tuo favore, ma la legge contro, aggrappati ai fatti. Se hai sia la legge che i fatti contro di te, fai casino’”.

Fedele a questa regola il capo del governo italiano ha incassato le dimissioni dell’ex ministro Scajola tuonando contro il complotto ordito dalla magistratura (ovviamente comunista) per abbattere lui ed il di lui gabinetto: "C’è una congiura - avrebbe teorizzato il premier secondo quanto viene riferito - di un sistema esterno al governo che ha in mano delle carte". In uno sprazzo di vitalità anche il "fedelissimo amico ed alleato" Bossi lo ha zittito, così come ha fatto Fini invocando invece l’approvazione veloce della legge anti corruzione.

Questione di buonsenso. Se metti le mani dentro la tazza del water prima di tirare l’acqua è automatico sporcarsele, indipendentemente da come la si pensi. Di questi tempi basta un pirla di giudice qualsiasi, appena uscito con il minimo della sufficienza da un corso serale, che si metta a ficcare il naso in un appalto qualsiasi per scoprire una fogna malcelata. Non occorre essere Sherlock Holmes. E questo vale per gli appalti in Sardegna, la scuola Cc di Firenze, la truffa dell’editoria, i condoni edlizi a Roma, la tangentopoli lariana, tanto per fare gli ultimi esempi in ordine di tempo.

Sempre in linea con la tesi della "magistratura ad orologeria" solo due mesi fa Berlusconi aveva accusato i giudici di voler spostare il risultato elettorale con le loro indagini sulle intercettazioni. Ma ora, di quali elezioni parliamo? Beh, in mancanza di elezioni c’è sempre pronta la tesi del complotto contro il PdL per rinviare a giudizio dei (presunti) deliquenti dopo cinque anni di indagini.

Quali fatti, non teoremi, servono perché questi signori ammettano che - se un complotto c’è - questo è il loro? Un piano ben congegnato che li tiene tutti stretti appassionatamente per svaligiare le casse dello Stato e degli enti locali.

Una nuova tangentopoli a vent’anni di distanza da Chiusani? No, peggio. Se allora il buon Bettino si difendeva in Parlamento invocando la "necessità" dei finanziamenti occulti ai partiti, oggi questi mariuoli lo fanno per ingrassare se stessi, i loro familiari, i loro amici. Neppure il fine "nobile" del partito.

Non vale la scusa che è sempre stato così, da che mondo è mondo. Cominciamo, visto che stanno parlando (non approvando) di legge anti corruzione, ad introdurre l’aggravante del pubblico amministratore: pene duplicate o triplicate o decuplicate per chi arraffa i soldi pubblici per i propri sporchi interessi. Non sarà molto, ma intanto è qualcosa. Se è vera questa tesi, potremmo anche arrivare ad una lenta soluzione. Il resto spetterà fra tre anni agli italiani.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares