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Commercio mondiale e senza regole di armi per reprimere le proteste

Tanto le aziende che vendono armi meno letali agli stati che ne fanno un uso improprio per reprimere le proteste quanto gli stati che ne autorizzano l’esportazione stanno alimentando una crisi globale dei diritti umani e devono immediatamente porre fine a questi commerci.

 È quanto dichiarato oggi da Amnesty International in una nuova indagine dal titolo “Commercio repressivo: indagare sul trasferimento di armi utilizzate per reprimere le proteste”, pubblicata nell’ambito della campagna Proteggo la protesta.

L’indagine ha identificato 23 grandi produttori di armi meno letali e munizioni da caccia, materiale utilizzato illegalmente per reprimere proteste pacifiche in 25 stati. Tali armi, che includono gas lacrimogeni, proiettili di gomma, manganelli e granate stordenti, sono state regolarmente utilizzate per compiere violazione dei diritti umani, compresa la tortura o altre forme di maltrattamento, nei confronti dei manifestanti e dei prigionieri in tutto il mondo.

La Cheddite è un’azienda italo-francese che produce bossoli e cartucce. Le sue cartucce, che possono essere caricate con pallini di piombo utilizzati per la caccia, sono state utilizzate illegalmente contro i manifestanti in Iran. Fotografie verificate di bossoli per fucili di marca Cheddite, sono apparse sui social media durante manifestazioni in Myanmar e Senegal, fortemente contraddistinte da violazioni dei diritti umani.

La Combined System è uno dei più grandi produttori di armi meno letali degli Stati Uniti. Amnesty International ha verificato le immagini dei loro prodotti utilizzati negli Usa, cosi come in una serie di altri stati come Egitto, Israele, Tunisia e Colombia, dove le forze di sicurezza hanno frequentemente fatto uso illegale della forza per reprimere le proteste.

Il Gruppo Norinco è un conglomerato di proprietà statale cinese che produce una vasta gamma di sistemi di armi convenzionali. Immagini verificate di veicoli corazzati e armi meno letali prodotte dal Gruppo Norinco sono apparse in Kenya, Venezuela, Georgia, Guinea, Bangladesh e Sri Lanka in contesti di violazioni dei diritti umani legati alle proteste.

Due aziende della Corea del sud sono comparse nell’indagine di Amnesty International, che ha documentato l’uso illegittimo di gas lacrimogeni e altre armi meno letali della DaeKwang Chemical Corporation in Bahrain, Myanmar e Sri Lanka. Amnesty International ha anche verificato i filmati e le foto che mostrano la polizia che utilizza granate lacrimogene, esportate dalla CNO Tech per sopprimere le proteste in Sri Lanka e Perú.

Amnesty International ha esortato tutti gli stati a dare ascolto alle richieste del Relatore speciale sulla tortura delle Nazioni Unite e a promuovere un Trattato sul commercio libero dalla tortura, che vieti attrezzature per l’applicazione della legge intrinsecamente atte a violare i diritti umani e introduca rigidi controlli, basati sul rispetto dei diritti umani, sul commercio di attrezzature per le forze di polizia, spesso utilizzate per la tortura o altri maltrattamenti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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